La S.Bernardo Cantù saluta dopo 25 anni la Serie A, ma lo fa col botto, vincendo contro una Dinamo Sassari nervosa, arrendevole in difesa e con uno spaziale Frank Gaines da 43 punti!
Alla vigilia dell’ultimo turno regolare di LBA 2020-21 non doveva esserci storia: davanti ad una Cantù già retrocessa, dopo la sconfitta con la Fortitudo, scendeva in campo una Sassari, ancora priva di coach Pozzecco e reduce dalla vittoria a Brindisi, che doveva difendere il 4° posto della griglia playoff.
Inizia la gara e la squadra di coach Bucchi fa capire subito che non sarà una serata facile per la Dinamo, orfana di Burnell tenuto a riposo per una botta al ginocchio. Cantù infatti risponde colpo su colpo ai primi attacchi dei sardi e piazza il primo break che li porta in vantaggio, alla prima sirena, sul 25-22.
Inizia il secondo quarto e Sassari inizia a mostrare le prime crepe sotto le bombe del trio Gaines, Leunen e La Torre.
L’assenza in difesa di Burnell si fa sentire e il finale del primo tempo è emblematico: 60-49 per Cantù.
Il canovaccio nella ripresa non cambia: la Dinamo prova a rientrare, ma il solito Gaines ed un sontuoso Procida la ricacciano indietro a -10. Kruslin prova con le sue triple a ricucire, ma deve uscire subito per il quarto fallo e annesso tecnico che lo escludono dal match.
Gli ultimi dieci minuti vedono un moto d’orgoglio degli ospiti, arrivando fino all’81 pari firmato da Bendzius, o almeno così dice il nome scritto sulla schiena, perché sul campo è apparsa una pallida imitazione.
Sul pareggio riprende a sparare l’MVP della serata, mettendo una bomba da 9 metri che ammazza la partita e porta i suoi sul +7 ad 1 minuto dalla fine. O almeno così sembra fino al -3 firmato Spissu.
La giocata della partita però la firma Pecchia con una smanacciata sulla riga di fondo, diventata assist per il punto esclamativo di Donte Thomas.
Finisce 106-101.
La S.Bernardo Cantù saluta la LBA con una vittoria, con la speranza di risalire il più in fretta possibile dove le compete, grazie al rinnovato impegno del proprio main sponsor anche nella prossima stagione.
La Dinamo Sassari dal canto suo deve riordinare le idee, sperare di riavere Burnell nel minor tempo possibile, e mettere sul parquet tutto quello che l’è rimasto in questa tribolata stagione, dentro e fuori dal campo.
Da giovedì, nei quarti Playoff, non si scherza più.
In Gara 1 e 2 c’è la solita Reyer Venezia al Taliercio, come nella finale Scudetto del 2019, anche se purtroppo questa volta mancherà il pubblico a fare da cornice.
Magra consolazione?
Almeno questa volta saremo risparmiati dalla litania delle famose trombette di due anni fa!
Acqua S.Bernardo Cantù – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 106-101
Parziali: 25-22; 35-27; 21-24; 25-28
Progressivi: 25-22; 60-49; 81-73; 106-101
LE PAGELLE
GAINES 9: mette fin da subito la difesa della Dinamo a ferro e fuoco, letteralmente in the zone: ci provano prima Gentile e poi Kruslin, ma il risultato non cambia. Termina con 43 punti e 46 di valutazione, infermabile! MVP della partita.
THOMAS 7: segna praticamente solo nel secondo quarto, ma la sua presenza difensiva si è fatta sentire per tutta la gara e i suoi 20 di valutazione sono lì a dimostrarlo.
PROCIDA 6,5: lampi di classe da un ragazzo che ormai non è più una sorpresa. Prende una stoppata da Bilan e l’azione dopo affonda subito una bimane che mette in chiara le cose: talento purissimo.
LEUNEN 6: riesce a contenere alla grande un Bendzius irriconoscibile, poi quando serve la sua mano da tre si fa sempre trovare pronto.
LA TORRE 6,5: perfetto da tre punti con tre bombe, una delle quali pesantissima dopo la rimonta Dinamo di inizio 4° quarto.
JOHNSON 6,5: smazza 9 assist e si iscrive anche lui al bombardamento da tre.
BAYEHE 5,5: entra subito per sopperire ad un Radic troppo falloso, grande energia anche se molto scolastico.
PECCHIA 7,5: 100% al tiro, già questo basterebbe per giustificare il voto, oltre al gioco da tre punti nel finale, ma stasera è molto di più: rimbalzi, assist, recuperi; il solito giocatore completo.
RADIC 4,5: la partita inizia, ma lui non se ne accorge. Commette subito due falli e corona il tutto mettendosi le mani in testa: tecnico. Rientrerà nella ripresa senza farsi mai vedere.
SPISSU 7: dopo la più brutta partita dell’anno a Brindisi, si riscatta con una gara da trascinatore. Ricuce il distacco nel finale con le sue bombe e i suoi ricami, ma i compagni non lo seguono.
BILAN 6,5: solita partita di grande sostanza per il croato, ad un passo dalla doppia doppia. Cancella subito dalla partita il rivale Radic, forse cercato poco dai compagni nei momenti topici.
TREIER 7: deve sostituire l’assente Burnell e lui esegue. In attacco alterna canestri da sotto a bombe che danno ossigeno all’attacco sardo, sparacchia un po’ nel finale. Sarà certamente un’arma in più nei quarti contro Venezia.
CHESSA 6: entra negli ultimi 9 secondi del secondo quarto e ruba subito la palla. Nel secondo tempo deve coprire la falla lasciata da Kruslin, provando a contenere Gaines.
KRUSLIN 5: stava ricalcando la bella gara con Brindisi, per poi farsi innervosire dai fischi arbitrali e suggellando il tutto con la sciocchezza del tecnico.
HAPP 5: entra subito bene in partita, palle perse a parte; poi nel secondo tempo entra per 2 minuti il suo gemello irritante e non rivede più il campo.
KATIC 6: partita ordinata in attacco, non forza nessuna giocata. Gioca qualche minuto insieme a Spissu, facendosi trovare pronto al tiro.
BENDZIUS 5: si sacrifica in difesa e a rimbalzo per l’assenza di Burnell, poi in attacco non è per niente lucido: con uno 0/6 da tre e un airball nel finale non da lui.
GENTILE 5,5: Gaines gli fa venire il mal di testa per tutti e 40 i minuti, compensa con qualche canestro dei suoi.
SALA STAMPA
PIERO BUCCHI
“Si può parlare di tutto: di demeriti e di sconfitte, ma questa vittoria dimostra che il gruppo ha sempre provato a lottare nel corso dell’anno. Si chiude una stagione dura e impensabile. Alcuni fattori esterni hanno inevitabilmente influenzato i risultati. Il covid ha colpito in maniera differente nei modi e nei tempi. E il “quando” è stata la variabile decisiva: alcune società sono state più fortunate, mentre altre hanno pagato un caro prezzo. Credo che Cantù, affrontando due volte questo “tsunami”, abbia subito un danno notevole, e chi l’ha vissuta dal dentro può capire realmente questa doppia batosta. Non sono soltanto le due volte ma sono anche i momenti in cui ci ha colpito il covid ad aver fatto la differenza”.
“Rivolgo un saluto ai tifosi. Capisco la loro amarezza ma garantisco che è anche la mia. Ci è mancato molto non averli al palazzo perché sono sicuro che avrebbero aiutato la squadra e in particolare i ragazzi più giovani”.
EDOARDO CASALONE
“Prima di tutto complimenti a Cantù e coach Piero Bucchi per la partita che hanno fatto: non era facile giocare senza posta in palio. Ma hanno dimostrato di aver lavorato seriamente davvero fino all’ultima giornata e faccio loro un grande in bocca al lupo per il futuro. Noi abbiamo fatto una partita scarsa soprattutto in difesa; non eravamo al 100% della forma e lo avete visto sulla base di chi è sceso in campo ma non è una scusante. Volevamo guadagnare la possibilità di meritare il quarto posto e giocare la gara1 in casa, non ce lo siamo meritati e ora dobbiamo guardare e pensare a quello che abbiamo sbagliato per ricaricare le pile. I ragazzi sono molto arrabbiati perché avevamo una grande chance nelle nostre mani.
Speriamo di riuscire a recuperare i giocatori che oggi non hanno potuto rendere al meglio, sono convinto che cambieremo qualcosa nella nostra testa per andare a fare le nostre partite ‘da Dinamo’ che mettono in difficoltà gli avversari”.
Giovanni Olmeo