La classifica parla chiaro, l’Olimpia Milano con 16 vittorie su 25 giocate e i russi moscoviti con 2 sole vittorie su 25 partite. Ovvio che il pronostico fosse a senso unico, specie considerando che il Khimki gioca praticamente con un roster decimato e senza i suoi due migliori giocatori (Shved e Booker).
Ed allora bravi i milanesi ad approfittare per una volta delle altrui disgrazie, anche se non hanno mostrato la solita brillantezza offensiva e aggressività difensiva.
Chiaro che a questo livello gli atleti sanno come gestirsi e come risparmiare energie preziose: e questa partita è il classico esempio di come ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
Un appunto da parte mia a Messina: fa specie vedere il così poco minutaggio a Moraschini, peraltro autore di una tripla nei pochi minuti in campo, perché poteva dare più riposo a Shields. E poi Biligha non entrato, anche qui Hines poteva giocare meno (e magari non si sarebbe fatto male al labbro).
Ma sono questioni di lana caprina, l’importante è che l’Olimpia Milano con questa vittoria tiene il passo delle prime e peccato per il match tra Oly e Cska. I greci avrebbero potuto, vincendo, fare un regalo a Milano fermando la squadra di James ed Hackett ed invece hanno perso di un solo punto.
Ora dopo la ripresa in LBA contro una Fortitudo in salute altro settimana con doppio turno: Fenerbahce in casa e Zalgiris fuori il menu. Pronostico una vittoria e una sconfitta; fosse così non sarebbe poi nemmeno male ma ci sono tutte le possibilità per vincerle entrambe, specie se Messina riuscirà a recuperare Brooks e soprattutto Leday.
Olimpia Milano – Khimki Mosca 84-74
DIAMO I NUMERI
105 – dopo 26 turni è il differenziale canestri fatti/subiti della squadra milanese, seconda anche in questa particolare statistica appaiata al Cska, ulteriore certificazione alla grande stagione europea che sta giocando l’Olimpia.
19 – il pick speso nel 2013 dai Cleveland Cavs per Sergej Karasev. Esatto amici, proprio quello con la canotta 7 gialla che di certo non vi ha impressionato, anzi velo siete già scordato. Vero è che quel draft verrà ricordato come uno dei più scarsi di sempre con la 1 a Bennett e tanti giocatori marginali nelle primissime chiamate. E tanti europei, a parte l’Mvp in carica scelto clamorosamente solo alla 15, come Larkin alla 18, Nedovic alla 30 e Jean Charles alla 28.
11 – la differenza a rimbalzo tra i milanesi e i moscoviti a sfavore di questi ultimi. A memoria è la prima volta che vi sia una differenza così ampia. Fanno ben sperare soprattutto i soli 6 rimbalzi offensivi concessi. E’ chiaro però che già mercoledì con Fener sarà tutta un altra storia sotto le plance…
270 – i secondi in campo del neo arrivato Jeremy Evans: come ovvio è ingiudicabile, ma se devo esprimere un giudizio sul suo ingaggio credo si sia privilegiata l’alchimia di spogliatoio rispetto alla aggiunta di un giocatore di talento ma che avrebbe potuto rompere il giocattolo. Evans potrebbe rappresentare quell’aggiunta di talento tecnico ed atletico alla squadra ma nella situazione fisica in cui si trova non può essere, almeno a breve termine un ostacolo alla chimica di squadra. Chi vivrà vedrà, comunque sia d’ora in avanti anche il riscaldamento sarà tutto da gustare…
0 – i punti di un ex promessa del basket russo, tale Ponkrashov che i più attenti ricorderanno al Cska allenato proprio da Messina costretto a furor di popolo a farlo giocare non solo nella lega russa ma anche scampoli in Europa. Il ragazzo non ha mantenuto le promesse e si è trasformato nel LaTorre russo per modo di giocare, per lentezza di piedi ed anche per la criniera spelacchiata. Con la grande differenza dell’indice di utilità alla causa, alto per il giocatore in forza a Cantù, molto basso tendente allo zero per il russo.
45 – il numero dell’ex Dairis Bertans: ci fossero stati i tifosi sarei stato curioso di sapere se sarebbe stato fischiato o meno. Sondaggio: preferito lui o Roll per il ruolo di tiratore dalla panca?
93 – i secondi che ci sono voluti ad Ettore Messina per chiamare il primo time out, causa approccio naif alla partita. Non è record perché qualche settimana fa ne aveva impiegati 88, comunque mi piacciono molto queste chiamate utili per dare una sveglia e nel contempo far capire che si deve giocare al massimo dal primo all’ultimo secondo.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Conosciamo bene le difficoltà che sta attraversando il Khimki in questa stagione, le tante assenze, ma devo dire che il loro impegno è stato encombiabile.
Noi abbiamo giocato una buona partita, controllata fino a costruire un vantaggio attorno ai 20 punti nel terzo quarto. Poi probabilmente non ho aiutato né lui né la squadra inserendo Jeremy Evans. Lui non sapeva cosa fare, noi non sapevamo cosa fare per aiutarlo, abbiamo perso un po’ di ritmo per qualche minuto e alla fine ci siamo complicati un po’ la vita.
Alla fine però abbiamo vinto con un buon margine quindi va bene così. Zach LeDay e Jeff Brooks stanno proseguendo il lavoro di recupero, non sono ancora pronti, probabilmente Jeff è più vicino al rientro, ma al momento non farei previsioni”.
Gigi Datome
“Poteva diventare una partita complicata perché a loro mancavano giocatori importanti, ma dovevamo solo pensare a noi stessi, è quello che abbiamo fatto, alla fine è stata una serata positiva, abbiamo guidato sempre, in generale impegno e concentrazione ci sono sempre stati.
Shavon Shields
“Nel secondo tempo non siamo stati efficaci come avremmo voluto, poi loro ci hanno obbligato a prendere qualche tiro difficile, ma la difesa è andata meglio. E’ stata una vittoria importante, ora dobbiamo continuare nel mese di marzo”.
Cristiano Garbin
@garbo75