Oggi, 1 settembre 2020, compie 69 anni Fabrizio Della Fiori, il ciccio del basket italiano.
Vanni Zagnoli l’ha intervistato qualche mese fa, con la consueta raffica di domande curiose, come anche nelle sue precedenti interviste che abbiamo già pubblicato come a Mimmo Cacciuni Angelone.
Fabrizio Della Fiori non ha fatto una piega perché poco incline ad atteggiamenti da star del calcio o da belli, coloro insomma che raramente albergano nella nostra pallacanestro fra i suoi grandi interpreti.
Fabrizio Della Fiori si concede dunque senza veli, raccontando le gioie ma anche le difficoltà del dopo carriera, in cui non è riuscito a vivere di palla a spicchi.
Ci racconta Fabrizio Della Fiori naturalmente del figlio dirigente, della sua famiglia, delle passioni.
Ma il bello di entrare nella casa di un grande ex come è stato Fabrizio Della Fiori è proprio lei, la sua casa, magari violando la privacy specialmente per uno schivo come lui che non ama farsi riprendere o interrogare.
Fabrizio Della Fiori è stato un grande del basket anni ’70 e ’80 ed è anche un grande uomo, un uomo vero: una bandiera di Cantù, poi i due anni alla Reyer Venezia, ed i tre a Varese, la stagione di Udine e la chiusura alla Robur Varese a certi livelli, la Robur Varese che fu del nostro Grande Amico Enrico Zorzi.
Poi per Fabrizio Della Fiori il giro del nord nelle minors.
Naturalmente si è parlato dello storico argento di Mosca, di movimenti anche difensivi, di allenatori, della magia di Cantucky.
Fabrizio Della Fiori è un esempio per tanti giovani, per tante famiglie:
“A 14 anni lavoravo già in litografia ed anche nel post carriera ho sempre lavorato”.
Buon compleanno Fabrizio Della Fiori.