Milano, 7 luglio – Altro giro e altra conferenza stampa di presentazione di uno dei nuovi acquisti dell’AX Armani Exchange Olimpia Milano. Dopo l’attesissimo evento legato al ritorno in Italia di Gigi Datome e le prime parole delle coppie Hines-Moretti e Punter-Shields, oggi è stato il turno di un Malcolm Delaney su di giri, con una determinazione e una sicurezza di sé assoluta.
“Presentiamo un giocatore di altissimo livello, con grande carisma, personalità ed esperienza. Abbiamo trovato con lui subito una grande intesa sugli obiettivi da raggiungere. Siamo felici di averlo con noi”
Così ha aperto la conferenza Christos Stavropoulos prima che la scena fosse riservata completamente al play-guardia ex Barcellona, che fin dalle prime battute non nasconde che le sue ambizioni siano massime.
“Ringrazio la società ed Ettore Messina per l’opportunità che mi hanno dato. Fin dalle prime conversazioni con lui ho capito che questo fosse il posto dove volevo essere. Il mio obiettivo, a questo punto della mia carriera, è vincere l’Eurolega. Ho vinto diversi titoli nazionali, ma è questo ciò che mi manca. Dopo l’esperienza in NBA ad Atlanta, ho sempre cercato un’opportunità per dimostrare che sono ancora un giocatore di alto livello. Sono alla decima stagione da professionista, l’ottava in Europa. Volevo un club che mi desse l’opportunità di guidare una squadra ed essere me stesso, tutto questo l’ho trovato a Milano”
Nel suo passato europeo un’annata indimenticabile alla Lokomotiv Kuban da primo attore nel 2015, con la Final Four raggiunta a grande sorpresa, ma anche l’esperienza con il Barcellona a stagione in corso lo scorso anno. Due giocatori differenti: quale sarà la versione che vedremo a Milano?
“Dal primo momento in cui ho parlato con Messina, mi ha chiesto di credere in me stesso. A Barcellona c’erano altri equilibri e sono arrivato tardi, volevo esssere me stesso, ma non volevo passare sopra le indicazioni del coach. Cercherò di essere aggressivo, sarò in attack mode, ma questo non significa che cercherò solamente di segnare. Sarò certamente aggressivo, ma coinvolgendo i compagni e cercando di renderli migliori”
Nella sua campagna in Russia, certamente ha avuto un peso specifico determinante sul suo rendimento Coach Georgios Bartzokas. Lo conferma il neo biancorosso.
“Il coach mi ha voluto fortemente dopo aver giocato al Bayern Monaco. Quando lui è arrivato a Krasnodar, la prima cosa che gli hanno detto è che non potevano sostenere il mio ingaggio. Allora mi ha chiamato alle 7:30 della mattina e mi ha detto di non prendere alcuna decisione e di dargli tre ore di tempo. Ha chiamato poi il presidente dicendogli che, se non avessi firmato con loro, se ne sarebbe andato anche lui. Di lui ho apprezzato che è un allenatore onesto, che tiene ai giocatori e questo ha reso il Kuban una squadra così speciale”
Quell’annata da protagonista gli ha aperto le porte della NBA, lasciata dopo due anni per andare in Cina quando gli mancavano 40 presenza per accendere a un fondo pensionistico della Lega USA. Così racconta il suo ultimo anno, tra il desiderio di tornare negli States e le offerte che arrivavano dall’Europa.
“Dopo aver lasciato la Cina, il mio unico obiettivo era tornare in NBA. Mi aveva chiamato anche coach Messina la scorsa estate, insieme a offerte di un altro paio di società europee, ma le ho declinate tutte perché volevo tornare lì. Ho fatto dei mini-camp ai Knicks e ai Warriors. Ho aspettato a tornare in Europa proprio perché volevo vagliare tutte le possibilità. Poi ho deciso di venire perché è arrivata la chiamata di una squadra forte come il Barcellona che mi dava l’opportunità di giocare per vincere l’Eurolega. Adesso la mia casa è l’Olimpia per i prossimi due anni e voglio vincere qui, l’NBA non mi interessa più”
A Milano troverà Sergio Rodriguez, tra gli altri. Delaney non può che tesserne le lodi:
“Alla seconda conversazione con Messina, mi ha riferito che anche lui voleva che venissi. Questo spiega tutto. Io posso giocare play come guardia, posso giocare con tutti, non ho mai avuto problemi con nessuno e accetto il ruolo che mi viene assegnato. Giocare con il Chacho sarà divertente, è un vincente e aumenta esponenzialmente le possibilità della squadra perché sa fare tutto”
Senza dimenticare un certo Kyle Hines…
“Tutti conosciamo Kyle. Nessuno può dire niente di negativo su di lui, è un vincente. Ci siamo sfidati diverse volte in Eurolega. Mi sono entusiasmato quando ho saputo della possibilità che potesse venire a Milano e che io potessi giocare con lui. E’ uno dei motivi per cui ho scelto l’Olimpia. E’ totalmente un giocatore di squadra, non c’è niente di egoistico in lui”
Delaney è un giocatore unanimemente riconosciuto per il suo talento, ma è anche personaggio discusso per il suo utilizzo delle piattaforme social.
“Mi piace rispondere alle domande dei tifosi. Non sarò mai uno di quelli che va sui social quando vince e poi sparisce per due settimane quando perde. Una cosa che non ho intenzione di fare è mettere in cattiva luce il club e la mia immagine. Cerco solo di divertirmi ed essere disponibile nei confronti di tutti. Non ho la mia famiglia qui, non ho figli, sono single, semplicemente cerco di divertirmi interagendo con i miei tifosi“
Interviene anche il General Manager biancorosso per rispondere alla domanda circa l’esistenza di una policy societaria sul tema dei social network:
“Abbiamo un regolamento interno che comprende anche l’uso dei social media. La cosa importante è fidarsi dei giocatori e Malcolm è una persona che rispetta i tifosi”
La personalità esuberante di Delaney viene fuori in toto con una battuta sul finire della presentazione. A chi gli chiede chi è la migliore guardia 1vs1 tra lui, James, Larkin e Wilbekin..
..”Ho conosciuto Larkin quest’estate, Mike James è un amico mentre non conosco personalmente Wilbekin. Sono tutti grandi giocatori, ma quando ho la palla in mano e libertà di movimento sono la migliore point guard d’Europa“
E allora non vediamo di vederlo all’opera. Parafrasando il Messina dello scorso anno, Delaney sarà l’autista del pullman Olimpia insieme a Sergio Rodriguez e le aspettative saranno certamente molto alte.