Una delle cose che diversificano il basket dal calcio è il fatto che, se una squadra è più forte dell’altra e scende in campo concentrata, difficilmente perderà essendo la pallacanestro uno sport dove gli episodi contano il giusto, a differenza dello sport preferito dagli italiani.
E chi ha visto Efes-Olimpia non potrà che concordare con me. Fosse durata 400 minuti e non 40′ di gioco, l’Efes non avrebbe comunque potuto perdere. Più forte, più organizzata, più fisica, meglio assortita: anche se la differenza tra le squadre viste sul parquet è superiore a quella meramente pleonastica confrontando i due roster giocatore per giocatore.
Va dato ampio merito al back-office turco che dall’ultimo posto di 3 anni fa è riuscito a creare in breve tempo uno squadrone capace di raggiungere la finale lo scorso anno e di issarsi in vetta alla classifica in questa prima parte di stagione. Cambiando sì tanto, ma neanche troppo a ben vedere.
Questa partita lascia in eredità al popolo biancorosso la netta convinzione che anche quest’anno si sia sbagliato il roster, e che le correzioni in corsa servano a poco in campo europeo. Si dovrà lottare per un ottavo posto che personalmente mi scalda come se dovessi farlo con un cerino acceso a Cortina a Capodanno!!
Rimarrà quindi la lotta scudetto ma attenzione perché quest’anno vi sono rivali belle agguerrite e che già delle Final Eight di Pesaro vorranno mostrare la loro forza.
E penso che anche basta con la storia del siamo all’inizio di un progetto triennale. Nell’ultima edizione europea veramente dominante l’Olimpia fu costruita quasi da zero e con meno della metà del budget attuale. E l’Efes stesso dimostra che scegliendo bene i giocatori si vince subito, non dopo 3 anni.
Oggi non voglio commentare la partita, le prestazioni individuali e le scelte dello staff. Tra 2 giorni si riscende in campo, quindi voglio concentrarmi su pensieri a media-lunga scadenza.
Ho passato l’ultimo quarto a pensare cosa manchi a questa Olimpia per raggiungere la qualità che l’Efes ha mostrato e che altre squadre come Real e Cska hanno. Sono convinto che, dato per assodato che in panca si sieda uno dei migliori, la mancanza più grave è quella di un leader tecnico.
Rodriguez non lo è mai stato veramente nella sua carriera avendo giocato con mostri sacrissimi; Micov tantomeno (come scritto più volte farei a cambio subito con Kruno), nonostante abbia invece giocato con compagni molto peggiori; Scola a 40 anni non può esserlo e gli altri sono tutti chi più chi meno comprimari (si, anche Nedovic).
Ma a parte il leader poi mancano anche giocatori oltre la media tecnica ed atletica, quello che fu James lo scorso anno ad esempio ma senza le sue esagerazioni dentro e fuori dal campo. I vari Roll, Brooks, Tarczewski, Sykes sono discreti giocatori ma se prendiamo come parametro il top dell’Eurolega allora quanti di loro sono di quel livello?
Poi manca un adeguato assortimento del parco giocatori: è inutile averne 12 tutti discreti o buoni, molti con caratteristiche tecniche simili e quasi tutti che per rendere devono stare tanto in campo. Molto meglio averne 8 di livello top e 4 specialisti che magari sanno fare bene una cosa soltanto ma che sanno quale è il loro ruolo e che garantiscano sempre uno standard di rendimento.
Io amo gli specialisti alla Cerella, alla Balbay, alla Jaycee Carroll. Sai cosa aspettarti da loro quasi sempre, al contrario dei giocatori in forza a Milano: sempre altalenanti, luci ed ombre continue. Non è un caso se il più specialista di tutti, Biligha, sia il biancorosso che non incorre quasi mai in partite oscene ma ha un rendimento piuttosto costante.
E poi il mio pallino: il doppio roster per campionato ed Eurolega si rende necessario. In un momento storico dove la maniera di giocare è pressoché identica per tutti , ecco che l’aspetto atletico, la reattività fisica e mentale fa la differenza. Son convinto che, ad esempio, un Micov usato solo in Eurolega avrebbe un rendimento diverso (anche se mi auguro che il prossimo anno non lo si confermi).
Continuando così si ha l’effetto della stanchezza cronica: stanchi la domenica per la partita della settimana, stanchi la settimana per la partita della domenica (ed i viaggi relativi).
Ora il Maccabi dunque, reduce da una grande prestazione contro il Barcellona. E, a proposito di giocatori sopra la media occhio a Wilbekin che già all’andata crivellò il canestro milanese ma occhio anche a un Dorsey meglio inserito, ad un Caloiaro ringalluzzito dallo scontro vinto con Mirotic e dalla fisicità sotto canestro di Hunter, che quando vede Milano gioca sempre bene e di Acy e dell’ex reggiano Reynolds.
Wolters invece sta facendo fatica ma attenzione perché rimane un gran bel giocatore al pari del milanese mancato Jackson. Il pronostico mi pare chiuso a favore degli israeliani, anche perché Milano, data l’età avanzata media, tende a soffrire il doppio impegno. Ma abbiamo imparato che l’Eurolega a volte regala sorprese, quindi diamo un 20% di possibilità ai ragazzi di Messina di portare a casa da Tel Aviv il referto rosa. Crederci, poi si vedrà.
Cristiano Garbin
@garbo75