A Roma si direbbe aridaje. Eh sì, perché la partita in terra russa ha più o meno lo stesso copione della trasferta a Madrid e della partita contro l’Efes.
Quando questa Olimpia si trova a fronteggiare le vere candidate al titolo gioca sempre buone partite, si porta in vantaggio sfruttando magari la deconcentrazione altrui ma poi sul più bello viene rimontata e battuta sul filo di lana o comunque nell’ultimo quarto.
Cosa significa tutto ciò, direte voi? Beh, in prima istanza l’analisi non può che essere una: Milano non è una grande squadra, non ancora perlomeno, dove per grande si intende la capacità di gestire le forze lungo una partita, girando le classiche viti difensive quando c’è necessità di portare a casa i due punti.
E non lo è nemmeno sotto l’aspetto caratteriale, mancando clamorosamente di killer instinct: quando agli avversari non riesce nulla, non gli riesce mai di piazzare un parziale taglia gambe a causa di errori banali, dimenticanze, sviste e quindi non riesce mai a trasformare in punti di distacco la mole di gioco prodotta.
Così, quando gli avversari alzano il loro livello il bottino accumulato si rivela sempre insufficiente. Insomma manca quella ferocia che solo le grandi squadre hanno, quelle che a fine stagione alzano i trofei o che raggiungono gli obiettivi preposti.
Sono valutazioni queste che spero lo staff tecnico e dirigenziale facciano, anche se ovviamente anche l’aspetto tecnico conta assai. A Kaliningrad si è vista una squadra che ha preparato molto bene la partita sul piano tattico, imbrigliando il temutissimo James (specie nel primo tempo), per quanto possibile ma venendo punita da un Hackett formato Mens Sana Siena da 28 punti, esiziale in attacco e velenoso in difesa.
Certo il rimpianto per la sconfitta è grande, se pensiamo che nel Cska 59 punti dei 78 sono stati effettuati da soli 3 giocatori, che hanno tirato di squadra il 43% da due punti e che all’intervallo il foglio delle statistiche alla voce tiro da 3 recitava 3/16.
E il rimpianto aumenta ancor di più se analizziamo le prestazioni dei singoli: dovessi fare le pagelle solo Tarczewski meriterebbe un gran bel voto. Kaleb mi è piaciuto moltissimo, e quando ho visto due movimenti da pivot spalle a canestro sono caduto dal divano.
Partenza frontale in palleggio, terzo tempo tagliando trasversalmente l’area e appoggio dolce di destro al tabellone: sembrava Chris Webber, per chi se lo ricorda. E poi ricezione in post basso, due palleggi con incluso il bump dell’avversario, giro sul perno e semi gancio sinistro. Qua ho dovuto pulire per bene le lenti degli occhiali.
Oltre a questo, ottima presenza in difesa e a rimbalzo e finalmente zero problemi di falli: è incredibile comunque come giochi meglio da quando è rientrato Gudaitis. Il lituano ha dimostrato ancora la sua condizione precaria ma ha ribadito la sua centralità nel progetto tecnico.
Peccato non aver sfruttato tante occasioni propizie, ma come detto il vero Guda che speriamo di vedere a breve, non avrà problemi in futuro a trasformarle in punti anche se il fatto che non sia riuscito a farlo però ha rappresentato un bel problema per Messina.
Detto questo io continuo a sostenere la causa Biligha: anche in questa partita gli avrei concesso qualche minuto, magari contro Hines. Messina la pensa diversamente, e voi?
Gli altri due pienamente sufficienti sono stati Moraschini e Roll: l’ex brindisino ha segnato due cesti di notevole difficoltà e si è reso utile anche in altre situazioni vedi aiuti difensivi. Visto il Micov odierno meritava più minuti.
Roll invece ha trascinato l’attacco nel primo quarto, si è un pò eclissato strada facendo ma non ha commesso sbavature.
Sufficienze risicate invece per Gudaitis come detto sopra, e per Nedovic ma solo perché ha l’alibi del rientrante e nonostante quel cameriere sopra le braccia tese dei lunghi moscoviti mi abbia fatto godere.
Da lui ci si aspetta di più, vedremo poi come si incastrerà col nuovo arrivo Sykes di cui avremo modo di parlare nei prossimi giorni. Ecco, l’assenza dai 12 di Mack è più di un segnale, ma a posteriori possiamo affermare che sarebbe stato meglio portarlo in panca. Contro Hackett e James sarebbe sicuramente risultato utile ma evidentemente ha il destino segnato.
L’altro grande mistero di questa Olimpia che risponde al nome italianizzato di Aronne Bianco (brrrr….), ha giocato una partita che potremmo definire l’apoteosi dell’anonimato: 15 minuti di nulla tranne un discreto aiuto a rimbalzo, due triple sbagliate, tante indecisioni e nulla che ricordi l’ala vista a Kaunas. Il mistero continua.
Mi risulta ingiudicabile Della Valle, con solo 5 minuti giocati. Troppo poco, anche se l’approccio mi sembrava quello giusto: tripla da spot up shooter e discrete difese su James, arresto e tiro sbagliato ma probabilmente viziato da un fallo (degli arbitri non parlo, che è meglio…).
Male invece i tre tenori diversamente giovani: Rodriguez ha sofferto la fisicità di Hackett e la velocità di James ed in attacco è parso sempre fuori ritmo, Micov ha pasticciato oltremodo in attacco con un paio di tiracci non da lui ed anche non reattivo su palle vaganti e in difesa.
Scola invece ha mostrato di soffrire avversari che allargano il campo in attacco costringendolo ad uscire fino alla linea da 3 in difesa e che in difesa gli mettono il fisico addosso. In più continua a non essere preciso né da 3 punti né soprattutto ai liberi, dove spesso si decidono partite equilibrate.
Ma il peggiore in campo a mio avviso è stato Brooks. Irritante quando con 2 metri di spazio si rifiuta di attaccare o tirare insistendo per quei passaggi consegnati che obbligano poi l’esterno ad inventare dal palleggio. Anche in difesa meno energico del solito, lui che poteva essere un arma da usare contro Mike James ad esempio.
Quasi 12 minuti, senza tiri tentati, 3 falli commessi e due perse. NCSP, non ci siamo proprio.
Adesso per l’Olimpia ci saranno due partite da vincere assolutamente: a Bologna contro la prima della classe in Italia e al Forum contro l’ultima in classifica in Europa, lo Zenit. Se una sconfitta contro la Virtus non avrebbe conseguenze irreparabili diverso è il discorso per l’ultima di andata in Eurolega.
Ad aiutare la squadra di Messina vi sarà anche, probabilmente, il nuovo arrivato Sykes: vedremo se basterà per cambiare un trend negativo in cui l’Olimpia è caduta e che le sta costando punti preziosi in Europa.
Cristiano Garbin
@garbo75