Anshan (CHN), 26 agosto 2019 – E sono sei. Sì, dopo la sconfitta di oggi nell’ultimo match del Torneo AusTiger in previsione della kermesse mondiale vs la temibilissima Nuova Zelanda (?) per 82-88 (Nuova Zelanda ad oggi al 38° posto nel ranking FIBA), sono appunto ben sei le sconfitte consecutive di questa Italbasket in versione Meo Sacchetti che si appropinqua a questa FIBA World Cup 201 con lo stesso entusiasmo di un tacchino quando si avvicina Natale.
Un deciso passo indietro quello di oggi dopo le confortanti prestazioni – sempre con sconfitta – vs la Serbia prima e la Francia dopo a questo Torneo AusTiger tra l’altro oscurato dai Federales (su, ditelo birbantelli, lo sapevate che l’Italbasket avrebbe fatto questa pessima figura oggi, vero?), di un’Italbasket sgonfia, moscia in attacco, di nuovo in “modalità Acropolis”, quasi cioè a snobbare l’impegno e l’avversario perchè “…Alla fine gliene diamo venti!”, sempre che in fondo in fondo sia stato questo oggi il pensiero dominante tra gli Azzurri o perlomeno tra la grande maggioranza di essi.
Invece niente ventello rifilato ai Tall Blacks dopo quelli beccati dai marziani serbi e greci ad esempio, perchè la Nuova Zelanda di coach Paul Hanare, umile e ben disposta mentalmente in campo nonchè ben consapevole dei propri limiti, a dirla tutta esattamente il contrario di quello oggi appare questa sgangherata versione dell’Italbasket senior maschile, ha aggredito partita ed avversario non lasciandogli mai vedere la luce del sole se non a tratti. Insomma, un successo su tutta la linea per i Tall Blacks, con tanto di Haka Maori pre-match che sicuramente avrà intimorito i nostri campioni. Ecco sì, sarà stata sicuramente l’Haka ad aver scombussolato le fragili menti dei nostri eroi i quali sono uomini tosti e dai nervi saldi ma ormai deperiti mentalmente e fisicamente, a causa di una preparazione che quel cerbero di Meo gli ha riservato senza un minimo di cuore in questi giorni?!!?
Fisicamente…Giah, fisicamente, per non dire che i Tall Blacks sembrava avessero da poco terminato le prove della “Notte della Taranta”, manifestazione cultural musicale che da decenni va in scena in questo periodo nel Salento e nella Calabria nord occidentale e che prevede, tutta la notte, l’esecuzione dell’antico ballo d’origini tribali in cui si muove a ritmi ossessivi per ore ed ore…
Ma quando la testa non va, è inutile invocare il resto del corpo. Perchè se coach Meo qualche giorno fa si è lasciato scappare un “…Se vieni al campo con la faccia di uno che va a fare un lavoro hai sbagliato posto. C’è la fila fuori di gente che vorrebbe fare questa vita!”, allora inutile prenderci in giro: questa Italbasket non ha la testa giusta per approcciare una manifestazione così importante. Il risultato del campo? Si può perdere o vincere nella pallacanestro come nella vita ma non si vince MAI quando non hai la voglia, il cuore di andare in campo, di combattere, di applicarti.
La gara? Un lungo e triste trascinamento sino al 40′ di gioco con l’Italbasket a ritmi da reparto geriatrico e testa già al long drink della hall dell’albergo. I Tall Blacks a correre, a segnare da tre ed a sbattersi in difesa mentre l’Italbasket colleziona un eloquente 0/10 dalla lunga e non ci capisce una mazza in difesa. Comunque si va al riposo lungo sul 37-46, mica malissimo in fin dei conti ed al ritorno dagli spogliatoi gli Azzurri, forse un pò risentiti per la logica sfuriata di coach Meo Sacchetti, si danno da fare. Mano sul petto a stringere il tricolore ed Alessandro Gentile (9 punti nel quarto) e Danilo Gallinari sono coloro che si caricano la squadra sulle spalle riacciuffando la Nuova Zelanda al 26′ di gioco (53-53). “Beh, adesso gli diamo il ventello!”. Macchè…Brooks trova sì due guizzi per un sorpasso fallace (57-56, l’unico vantaggio Italbasket in tutto il match…) perchè comunque a fine terzo periodo coloro che avrebbero dovuto ventellare sono ancora sotto di tre (61-64).
E nell’ultimo periodo, quando si dovrebbe dare quel qualcosa in più e far vedere che ci si prova almeno a vincere, l’Italbasket molla lentamente ma di netto, come fatto vs la Russia ed all’Acropolis. Non subito, il divario in verità si ricuce fino al -4 (78-82), ma la spinta emotiva e fisica si esaurisce sul più bello e la Nuova Zelanda approfitta, quasi incredula, per chiudere 88-82.
Ora, cosa dire d’altro? Inutile sciorinare i numeri perchè di solito i numeri rispecchiano fedelmente l’approccio e le belle o brutte cose che esprime una squadra in campo. Ok, New Zeland al tiro da tre con 50%, bravi loro dunque ma i Nostri? Appena 3/23…Che spiega tutto.
Il momento è quindi delicato. Si esagera? Non ricordo francamente un’estate di avvicinamento ad una manifestazione internazionale (Europeo, Mondiale od Olimpiadi che siano), così controversa e negativa in termini di risultati da parte dell’Italbasket. Vista da fuori la squadra sembra non abbia proprio la benzina in corpo e quando dico la squadra non posso certo colpevolizzare Il Gallo e Capitan Datome, che sono indietro per le storie che tutti sappiamo. E se invece la squadra non avesse in simpatia le dinamiche e le idee sacchettiane? Il perchè lo scopriremo nei prossimi giorni intanto l’Italbasket si sposterà domani in giornata a Foshan, con un volo da Shenyang a Guangzhou. Per la cronaca il CT Sacchetti ha deciso di portare con sé tutti i 14 atleti attualmente a sua disposizione, scegliendo così di effettuare gli ultimi due “tagli” il 29 agosto, due giorni prima dell’inizio della competizione iridata.
Adesso si guarda al debutto il sabato 31 agosto, alle ore 13:30 vs le Filippine…C’è d’avere paura? Non oso nemmeno pensare ad una sconfitta vs gli asiatici, per non dire vs l’Angola…Aspettiamoci un riscatto dunque, quantomeno auguriamocelo!
Sala Stampa
Meo Sacchetti
“Abbiamo sofferto la loro aggressività e il loro tiro da tre senza riuscire a bloccarlo. Abbiamo avuto sprazzi ma la costante è che ci manca sempre la lucidità nei minuti finali. La preparazione non è finita nel modo in cui volevamo. Buone gare con Serbia e Francia ma oggi un passo indietro. Spero che questo ci serva per cercare di capire dove migliorare. Andiamo a Foshan in 14 perché come è successo spesso in questa estate gli infortuni sono dietro l’angolo”.
Danilo Gallinari
“E’ stata difficile fin dall’inizio. La Nuova Zelanda ha giocato ad un ritmo molto più alto del nostro. Non siamo riusciti a pareggiare la loro intensità e sono stati bravi a sfruttare la loro arma principale che è il tiro da tre. Aver giocato tornei di altissimo livello è stato importante per noi. Ora inizia il Mondiale e faremo tesoro di queste serate”.
Italia-Nuova Zelanda 82-88
Parziali: 14-26, 23-20, 24-18, 21-24
Italia: Della Valle (1/2, 0/1), Belinelli* 19 (3/6, 2/6), Gentile 17 (7/14, 0/1), Biligha 2 (1/1), Vitali L.* 2 (1/2, 0/1), Gallinari* 22 (7/8, 0/3), Filloy 3 (0/1, 1/5), Brooks* 8 (4/5, 0/1), Tessitori ne, Ricci ne, Abass 3 (1/5, 0/3), Datome* 2 (1/2, 0/2). All: Sacchetti R.
Nuova Zelanda: Webster T.* 8 (2/8, 0/2), Delany 5 (2/2, 0/1), Ili (0/2), Kenny ne, Webster C. 21* (3/7, 4/9), Abercrombie* 8 (0/1, 2/4), Loe* 6 (0/2, 2/2), Smith-Milner 6 (0/1, 2/3), Ngatai 8 (1/1, 2/2), Rusbatch 11 (1/1, 3/5), Pledger 4 (1/1), Fotu 11* (4/6, 0/2). All: Henare P.
Tiri da due: Ita 26/46, Nzl 14/32; Tiri da tre: Ita 3/23, Nzl 15/30; Tiri liberi: Ita 21/25, Nzl 15/18.
Rimbalzi: Ita 37 (8 Brooks), Nzl 35 (6 Fotu, Loe). Assist: Ita 8 (2 Vitali, Gallinari), Nzl 18 (6 Webster T., Webster C.).
Spettatori: 2.000
Arbitri: Sasa Maricic (Ser), Xing Jin Ming (Cin), Nicolas Maestre (Fra)
Fabrizio Noto/FRED