Shenyang (CHN), 23 agosto 2019 – Grazie ad un canale digitale serbo rilanciato su YouTube, chi vi scrive ha potuto assistere al debutto dell’Italbasket al torneo AusTiger, l’ultimo torneo in preparazione ai prossimi Mondiali che inizieranno tra 7 giorni esatti. Avversari i “marziani” della Serbia, squadra che aveva pesantemente sculacciato una moscia Italbasket in quel dell’Acropoli la settimana scorsa rifilandogli 32 punti di scarto.
Beh, oggi non è andata proprio così, anzi. L’Italbasket ha perso ma non si è fatta sculacciare. Il finale dice 65-71 per gli adriatici che però, attenzione, dopo essere andati comodamente in vantaggio al 20′ sul 34-47, privi dei 222 cm. di Boban Marjanovic lasciato a riposo da coach Djordjevic, hanno quasi stancamente lasciato andare la gara, procedendo ad un ritmo bailado assolutamente consono per l’atavica difficoltà azzurra di trovare canestri facili. L’Italbasket, dopo aver forzato diverse volte da fuori e dopo aver anche pasticciato in attacco, alla fine è riuscita ad impattare nel punteggio sfruttando l’indolenza serba e la pessima mira altrui. Addirittura l’Italbasket è anche andata avanti nei possessi finali ma, come era prevedibile, alcune forzature nonchè una clamorosa ingenuità di Awudu Abass in difesa (sul -1 rimbalzo in difesa nelle sue mani ma palla strappatagli per un comodo due punti di Milutinovic), ed una super bomba del solito Bogdanovich chiudevano la contesa con un ineccepibile 65-71.
Provando a fare un minimo di commento, partiamo da alcune note in ordine sparso dunque. Il CT Sacchetti ha ritrovato Gigi Datome e Danilo Gallinari (ai loro esordi stagionali in Azzurro per le ben note traversie fisiche), ma ha dovuto rinunciare sia ad Amedeo Della Valle (lieve contrattura muscolare al collo), che ad Alessandro Gentile, che ha dovuto lasciare il posto a Giampaolo Ricci poco prima della palla a due per una dorsalgia (fonte Fip). Quindi nemmeno oggi l’Italbasket è riuscita a scendere sul campo al completo, semmai le prestazioni dei due, storici assenti di tutta questa fase di preparazione sono andate abbastanza bene dovendo appunto fare la tara con i guai accorsi.
Ovvio infatti che la doppia prestazione di Gigi Datome e Danilo Gallinari non sia e non poteva essere strabiliante. Gigi ha penato e non poco a trovare il canestro ma si è dedicato a far giocare la squadra mentre Il Gallo, alla fine in doppia cifra (11 p.ti per lui), si pensava potesse andar peggio, invece ha fatto anche uno dei suoi canestri strani, nel traffico a rimbalzo e cadendo all’indietro. Il migliore è stato Marco Belinelli, per lui ben 18 p.ti ma anche diverse forzature ed un ritmo blando che si spera possa migliorare aumentando la cadenza di giorno in giorno. Eh sì perchè questa squadra non può prescindere, per come è stata costruita, sulla rapidità del proprio gioco e sull’esecuzione istantanea dell’attacco e se il Beli non riesce ad accellerare le proprie movenze, tutto si complica.
Idem per Dani Hackett, che ne ha messi 15 di p.ti, quindi bene in termini di leadership e conduzione di gioco, a differenza di Luca Vitali ed Ariel Filloy dei quali parleremo dopo. Ma anche lui ha esagerato nei palleggi, anche oggi troppi palleggi a volte e scarso movimento del cuoio, almeno nella parte terminale del match in cui occorreva anche maggiore lucidità. Lucidità invece quasi desolatamente assente per i due compagni di reparto. Luca Vitali ha sovente, ad esempio, cercato i compagni in salto, andandosi a schiantare sul muro difensivo serbo mentre Ariel Filloy dopo, ad esempio, una buonissima tripla in transizione per il momentaneo -8 (48-56), si faceva cogliere in fallo e buono per l’avversario: negligenze e distrazioni che non possono poi che tramutarsi in un dazio pesante.
In difesa ci sono stati dei miglioramenti, maggior aiuto sui cambi ad esempio ed anche una maggiore consistenza e presenza nel pitturato, logico che se però tutti vanno a rimbalzo o collassano in area, non si possa poi pretendere la rapidità in modalità 4×100 piani in direzione canestro avversario, specialmente in questa fase della preparazione. Amedeo Tessitori e Paul Biligha hanno ingaggiato i duelli rusticani che ci si poteva attendere vs i colossi serbi, il trevigiano ed il neo-milanese alla fine hanno costretto Jokic a soli 11 punti e non hanno insomma penato in difesa. Discorso opposto in attacco, ovvio che alla fine si sia tirato più da tre che da due, portare la palla nei pressi del ferro serbo è stato spesso un dilemma ma si sapeva che sarebbe andata così.
Tutto sommato dunque benino. E’ innegabile però che se è vero, come è, che la Serbia si sia “addormentata” benchè i suoi Dioscuri facciano sempre paura, l’Italbasket non si è mai arresa piazzando un parziale da 17-0. Questo è il punto positivo sul quale provare a rialzare un morale che dopo l’Acropoli era arrivato ai minimi storici. C’è ancora però molto da fare, ancora ci sono 7 giorni più due gare (domenica 25 vs la Francia, lunedì 26 vs la Nuova Zelanda), che potranno aiutare a crescere l’Italbasket, ora che la strada appare sempre in salita ma almeno iniziata con un rapporto pedalabile.
Unica nota decisamente stonata, ripetiamo, la mancata diretta della partita. Male, molto male ma non pensiamo che chi di dovere non abbia perso il sonno stanotte per la decisione presa…Purtroppo!
Sala Stampa
Meo Sacchetti
“Per competere con queste grandi squadre dobbiamo commettere meno errori nelle fasi cruciali della partita. Alcuni tiri sbagliati e alcuni palloni persi non ci hanno permesso di vincere. Gli innesti di Datome e Gallinari ci hanno dato punti ma anche spirito. Gigi al momento ha nelle gambe dieci o undici minuti ma ha fatto bene, soprattutto in avvio mentre a Gallo manca il ritmo. Normale per entrambi visto che siamo solo alla prima partita. Non ci crucciamo per le assenze: Della Valle e Gentile sono rimasti a riposo precauzionalmente perché non vogliamo rischiare nulla”.
Marco Belinelli
“Una prova positiva. Gli inserimenti di Datome e Gallinari ci hanno senza dubbio aiutato e ci dispiace per aver sprecato alcune buone occasioni mancando tiri e perdendo palloni che potevamo gestire meglio. La Serbia al momento è una delle squadre più forti al mondo e rimanere in partita contro di loro fino alla fine non è mai semplice. Abbiamo perso ma questa sconfitta è molto diversa da quella di Atene e ci permette di continuare a lavorare per provare a fare meglio”.
Italia-Serbia 65-71
Parziali: 17-27, 17-20, 14-12, 17-12
Italia: Belinelli* 18 (2/4, 3/9), Biligha* (0/4), Vitali L. (0/1 da tre), Gallinari 11 (3/6, 1/6), Hackett* 15 (1/3, 4/6), Filloy 3 (0/1, 1/4), Brooks* 6 (3/3, 0/3), Tessitori 2, Ricci ne, Abass 3 (1/6, 0/1), Sacchetti B. (0/1 da tre), Datome* 7 (1/2, 1/3). All: Sacchetti R.
Serbia: Simonovic 6 (1/1, 0/1), Bogdanovic* 15 (2/4, 3/8), Bjelica* 8 (0/1, 2/5), Lucic ne, Raduljica 4 (2/2), Bircevic* 3 (0/1, 1/1), Jokic 5 (2/4, 0/2), Milutinov* 10 (4/6), Micic 1 (0/4, 0/1), Guduric 8 (2/6, 1/3), Jovic* 11 (1/2, 3/6), Marjanovic ne. All: Djordjevic A.
Tiri da due: Ita 11/29, Ser 14/31; Tiri da tre: Ita 10/34, Ser 10/27; Tiri liberi: Ita 13/17, Ser 13/20. Rimbalzi: Ita 32 (6 Gallinari, Abass), Ser 40 (7 Milutinov). Assist: Ita 10 (3 Hackett), Ser 15 (3 Micic).
Fallo tecnico a Raduljica (28-42). Fallo antisportivo a Jokic (37-52).
Spettatori: 2.000
Fabrizio Noto/FRED