Atene (GRE), 17 agosto 2019 – Nella seconda giornata ad Oaka della 34^ edizione del Torneo Acropolis, in preparazione al FIBA World Cup 2019 in Cina al via il prossimo 31 agosto, la Serbia batte nettamente l’Italbasket per 96-64 ma non era certamente il risultato finale ad essere in discussione.
Intendiamoci, prenderne 32 non piace a nessuno ed in effetti non si può certo dire che l’Italbasket di oggi sia piaciuta. Ma siccome dopo la discutibile partita di ieri sera persa vs i padroni di casa della Grecia ci si aspettava maggiore applicazione degli Azzurri o, se preferite, una scossa emotiva vs la corazzata serba di coach Sasha Djordejevic, diciamo che quella c’è stata ma pensare che la squadra abbia risolto i suoi problemi…Beh, ce ne corre parecchio!!
Infatti i ragazzi di Meo Sacchetti hanno giocato con maggiore cura rispetto al match vs la Grecia di Giovannino Antetokounmpo specialmente nel primo quarto, concluso addirittura in vantaggio per 15-14. Poi è arrivato il diluvio serbo. Di gioco, di stazza, di feeling con il canestro ed il pallone da parte dei serbi che hanno allacciato ben bene le scarpe difendendo anche in modo discretamente intenso ed i giochi sono finiti, almeno per il risultato finale.
L’Italbasket è piano piano uscita dalla gara ma almeno ha provato a giocare, con le solite difficoltà offensive e cercando di limitare in difesa personaggini come Boban Marjanovic o Nikola Jokic sotto canestro, solo per dire i primi che vengono in mente, senza scordarsi di un Bogdan Bogdanovic a tratti a dir poco elegante se non quasi fantastico nel suo modo anche di attaccare il ferro. Azzurri dunque in campo ma non in gara se non per un periodo, di questi tempi tocca accontentarsi di quanto passa il convento.
E si guarda allora come Paul Biligha ed Amedeo Tessitori abbiano ad esempio letteralmente lottato vs chiunque gli giungesse a tiro nel pitturato; come Marco Belinelli (alla fine il migliore dell’Italbasket), abbia provato ad innescare più i compagni che non lui stesso come anche Luca Vitali od Ariel Filloy partendo loro dalla regia offensiva; come Amedeo Della Valle abbia provato, ad inizio terzo periodo, a giustificare la scelta (a dir poco avventata, con questa penuria di punti in attacco), operata stamane di lasciare fuori dai 14 addirittura uno come Pietro Aradori, non uno che si ammazzi in difesa ma uno che almeno qualche canestro da fuori lo mette e che qualche oncia d’esperienza ha; oppure si è guardato con favore come Alessandro Gentile o Awudu Abass abbiano provato ad attaccare il ferro anche con successo, almeno quando i serbi glielo han consentito. Ecco, oggi dobbiamo essere contenti e soddisfatti di questo, ancora senza Gigi Datome, Dani Hackett (out per influenza), e Danilo Gallinari. Eppoi si sa, chi s’accontenta, gode.
A Shangai incontreremo la Serbia nel terzo match del girone di qualificazione al tabellone eliminatorio, dopo aver incontrato le Filippine e l’Angola, ovvio che non vedremo questa Serbia così anche lasca in certe fasi del match come vista (giustamente), oggi, speriamo solo che quel giorno non si ribecchi un altro -32. Domani ultimo match, sempre alle ore 17:00, vs la Turchia, sperando di vincerne almeno una…
Sala Stampa
Meo Sacchetti
“Non è bello perdere in questa maniera. Abbiamo avuto qualche sprazzo durante la gara ma ci manca ancora quella durezza mentale per giocare contro squadre di questo livello. La differenza tra noi e loro l’abbiamo vista e pagata. Non scopriamo oggi la Serbia, squadra profonda e con giocatori che per noi sono immarcabili. Detto questo, si può migliorare anche perché facendo poco canestro da fuori è difficile trovare gioco interno. Da oggi siamo in 14 dopo il taglio di Pietro Aradori: una scelta tecnica dovuta al fatto che in quel ruolo riteniamo di essere coperti”.
Serbia – Italia 96-64
Parziali: 14-15; 45-32; 69-49; 96-64