Roma, 4 agosto 2019 – Il Montenegro, 28° nel ranking FIBA, ha ottenuto per la prima volta questa storica qualificazione ad una fase finale di un mondiale di pallacanestro. È la nazione più piccola delle 32 partecipanti con i suoi 600.000 abitanti o poco più.
Colpisce il fatto che alla rassegna cinese non vi siano la Slovenia, 7° del ranking FIBA e campione d’Europa uscente, e la Croazia, 9° nella classifica delle nazionali, e partecipi invece il Montenegro a dimostrazione che il basket della ex Jugoslavia – di fatto e da sempre – è ricolmo di grandi talenti.
Il coach montenegrino Zvezdan Mitrovic vive un momento di grande euforia, non solo con la sua nazionale, ma anche per la stagione eccezionale vissuta in Francia con il suo Asvel Villeurbanne di Lione campione transalpino (in una finale tiratissima finita e vinta a #Gara5 contro il Monaco), e tra le 18 squadre partecipanti alla nuova Euroleague.
La nazionale montenegrina ha come principale caratteristica la grande fisicità. Una batteria di lunghi interminabile e di buona qualità. Al contrario, nel reparto esterni, è forse corta e con pochi elementi. Zvezdan Mitrovic ha convocato ben 20 giocatori tra i quali molti giovanissimi della classe ’99 e 2000 che alla fine non faranno parte dei 12 definitivi della spedizione cinese.
Il Montenegro fa parte del Gruppo F con Grecia, Nuova Zelanda e Brasile, un raggruppamento insomma tosto.
I 12 convocati per i mondiali dovrebbero essere questi.
Lo starting five dovrebbe vedere in regia l’ex Orlandina, Nikola Ivanovic, uno dei 4 giocatori del Buducnost Podgorica che fanno parte di questa nazionale; nel ruolo di guardia, uno dei due fratelli Sehovic, ossia Suad anche lui del Buducnost; come tre, il giocatore dell’Oostende, Nemanja Djurisc; nel reparto lunghi ci sono le due torri – senza dubbio i più forti giocatori del roster – e forse una delle coppie più interessanti dell’interno mondiale, ovvero il giocatore del Valencia Bojan Dubljevic e il centro di 2,13 degli Orlando Magic, Nikola Ivanovic.
In panchina per coach Zvezdan Mitrovic come play una vecchia conoscenza della nostra Serie A visto a Reggio Emilia, ora in Francia al Monaco, Derek Needham; lo swingman del Buducnost, Sead Sehovic; Petar Popovic, pure lui del Buducnost, utilizzabile sia in regia e come combo assieme a Ivanovic. Come guardia tiratrice dal KK Mornar ecco l’esperto Nemanja Vranjes; per poi chiudere con i lunghi: il centrone della Juventut di Badalona Marko Todorovic, Nemanja Radovic del Saragozza e Blagota Sekulic giocatore che milita nel San Sebastian Gipuzkoa. Fuori dai 12 dovrebbero quindi rimanere Milko Bjelica, Vladimir Mihailovic, Zoran Nikolic e giovanissimi Dino Radoncic e Ognjen Carapic.
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Giuseppe Pep Malaguti