Cermenate (CO), 11 luglio 2019 – E’ sempre un’Acqua S.Bernardo Pallacanestro Cantù molto attiva quella che sta cercando in questi giorni di completare nel miglior modo possibile il roster d’affidare a coach Cesare Pancotto per la prossima stagione 2019-20 LBA.
Noncurante poi di cosa accadrà nel Consiglio Federale di martedì 16 luglio prossimo, in cui si capirà chi potrà iscriversi o meno al campionato LBA e chi invece ne sarà escluso, l’Acqua San Bernardo Cantù tira dritta per la sua strada, facendo quindi intendere che nulla teme e che niente ha di cui preoccuparsi.
Infatti stamane ha annunciato l’ingaggio dell’ala forte statunitense Jeremiah Wilson, 204 centimetri per 98 chili in possesso anche del passaporto portoghese.
Giocatore classe ’88 nativo di Chicago, Jeremiah Wilson è reduce da una buonissima stagione a Nantes, in Francia nella quale ha messo insieme numeri importanti con anche il titolo di miglior rimbalzista del campionato di Pro B, l’equivalente della Serie A2 italiana.
Ma Jeremiah Wilson In Italia e proprio in Serie A2 ha già giocato, esattamente nella stagione 2017-18 ed indossando i colori dell’Andrea Costa Imola Basket, dove ha vissuto tra l’altro un’annata con Alessandro Simioni, altro nuovo volto biancoblù.
Evidente quindi che le sue migliori doti siano a rimbalzo, sia in difesa che in attacco, in questo dettaglio tecnico Jeremiah Wilson è dunque da inquadrarsi come il classico “quattro” moderno, che garantisce pericolosità dal perimetro e presenza in area.
Grazie ad una buona mobilità ed anche ad un’agilità non comune per i pari ruolo, Jeremiah Wilson porta in dote anche notevole duttilità difensiva.
Comunque sia un esordiente a certi livelli nonostante le 31 primavere, ma il commento di Cesare Pancotto su Jeremiah Wilson è assolutamente positivo:
«Diamo il benvenuto a Jeremiah, un’ala versatile capace di giocare sia dentro che fuori dall’area. Inoltre, per tecnica ed esperienza, sarà in grado di arricchire il nostro reparto lunghi e di aiutare i più giovani del gruppo. Ha consistenza a rimbalzo e un buon tiro da tre, proprio quello che ci serviva».