Milano, 31 maggio 2019 – E’ incredibile come a volte il passato ritorni, nella vita come nello sport. E dopo il finale dei tempi regolamentari la mente dei 9.000 tifosi milanesi non poteva che correre a quella maledetta #Gara7 sempre di semifinale del 2015 con protagonista un Alessandro Gentile ieri in tribuna.
Tante sono le analogie tra quella serata e questa: partita condotta quasi per intero, suicidio finale di massa con scelte da fustigazione immediata, supplementari dove praticamente è scesa in campo solo la squadra sarda causa sfinimento mentale ed atletico da parte di un Olimpia fragile in difesa e nella testa.
Il game plan sardo ha ricalcato quello vincente di #Gara1, coach Pozzecco ha continuato a coprire l’area ed a concedere ai milanesi solo il tiro perimetrale ed il risultato non è cambiato poiché la squadra di Pianigiani ha ricalcato in maniera quasi perfetta le percentuali al tiro tenute in gara 1 (17/40 da 2 in #Gara1 e 17/42 in #Gara2, 43% da 3 in entrambe le gare).
Statisticamente saltano all’occhio due dati: 58 rimbalzi contro 38 e 37 liberi tentati contro 22. Sono le cifre che hanno permesso alla Dinamo di espugnare per la seconda volta il Forum e di ipotecare la qualificazione alla finale, specie se a Sassari l’Olimpia avrà ancora questo approccio mentale
Fermiamoci ad analizzarle: il dominio a rimbalzo isolano viene da lontano. Nel basket di oggi possiamo dire che gli specialisti della materia contano sempre di meno perché conta la difesa di squadra sul pick and roll, la capacità degli esterni di difendere sul primo passo altrui, la velocità laterale per aiutare i compagni.
Detto questo, Rashawn Thomas (parlammo di lui già a luglio scorso https://all-around.net/2018/07/13/nba-2018-19-dalla-summer-league-alla-seria-a-o-eurolega-scopriamo-nuovi-possibili-protagonisti/), si è dimostrato un signor rimbalzista ed ha dimostrato come si possano pescare giocatori dalla G-League che fanno la differenza a costi risibili anche se è ovvio poi che anche i 13 minuti in campo di Tarczewski (durante i quali ha preso 8 rimbalzi…) abbiano influito parecchio su quel dato.
Spendiamo poi due parole sui due giustizieri in maglia biancoblu: Polonara ha giocato una partita pazzesca nella quale i 29 punti non dicono nemmeno tutto sull’impronta che ha dato. Sicuro, attento, mai una sbavatura, atleticamente in palla e dominante. Questa versione di Polonara vale decisamente un posto nei 12 in nazionale e se la gioca per il titolo di MVP dei #Playoff2019.
Poi il segreto meglio custodito di Pozzecco, Dyshawn Pierre è il collante in ala piccola che tutti gli allenatori vorrebbero: nella NBA lo catalogherebbero come un 3&D (tiro da 3 e difesa), atletico ma Dyshawn é anche altro, è più completo e non mi sorprenderei di vederlo in Eurolega l’anno prossimo anche considerando che ha ancora margini di miglioramento.
Capitolo falli subiti: Pianigiani si è lamentato in conferenza stampa ma da che mondo e mondo se tiri solo da 3 sarà ben difficile che tu possa caricare di falli gli avversari, i quali fanno il discorso inverso rifornendo di palloni Cooley e Thomas all’inizio per far stancare i pochi lunghi milanesi caricandoli di falli e tossine e colpendoli poi al cuore con penetrazioni e facili lay-up, frutto di semplici tagli o di blocchi ciechi sui quali i piccoli in maglia biancorossa fanno sempre una fatica tremenda.
Uno sguardo al futuro ora: può questa Olimpia così fragile e con le spalle al muro vincerne tre in fila contro una Sassari che perde da 3 mesi e mezzo? Può, a patto di cambiare approccio difensivo in primis, e piano tattico in secundis.
E non è una questione di uomini anche se chi scrive non avrebbe mai rinunciato in queste partite a Jerrells che ha dimostrato negli anni, e nella serie contro Avellino, di essere un giocatore da playoff, al contrario di Nedovic ma anche di James sui quali parleremo e scriveremo a tempo debito, presumibilmente tra pochissimi giorni.
Pianigiani deve per forza cambiare, magari rilanciando giocatori tipo Kuzminskas impiegato incredibilmente solo 9 minuti o capitan Cinciarini (che a Sassari ha un conto aperto…), o magari facendo entrare nella serie Fontecchio. Si potrebbe contare sul fatto che ora la pressione è sulla squadra del Poz che deve per forza vincere.
Personalmente son dell’idea che vincendo #Gara3 le certezze del Banco potrebbero incrinarsi: certo serviranno due grandi prestazioni milanesi, nel basket la palla è veramente rotonda e non si sa mai ma come detto in precedenza sarà la tenuta mentale milanese a decidere la serie anche se le percentuali del passaggio del turno da parte di Milano ad oggi non superano il 15%.
Cristiano Garbin
@garbo75
Photo by Alessandro De Giorgio