Per capire quanto sia stato un peccato non portare a casa la vittoria per l’Olimpia non c’è modo migliore che guardare la classifica di questo campionato a tutti gli effetti chiamata Eurolega. Ora i biancorossi sono al settimo posto in coabitazione con Panathinaikos ed i prossimi avversari del Bayern con 8 vittorie mentre i catalani affrontati al Forum son scappati via con 10 referti rosa.
Certo il tifoso si dispera, non capisce bene i motivi e rimugina su dove poteva essere la squadra di Pianigiani con le sconfitte contro Gran Canaria, Bayern, Maccabi e Barcellona tramutate in vittoria. Anche se bisogna dire che le due squadre spagnole la vittoria l’hanno meritata ampiamente (mentre contro Bayern e Maccabi è stata Milano a regalare la partita), nonostante sarebbe bastato evitare l’autocanestro e/o che qualche tiro entrasse anche contro le leggi della fisica.
Partita strana questa coi blaugrana, primi 20 minuti dove si son viste difese di livello, e secondi venti dove quella parte del gioco tanto cara a Sandro Gamba è stata un optional nemmeno troppo gradita dai protagonisti in campo. Se uniamo anche le tante palle perse banali non forzate dalla difesa avversaria è normale si sia visto poco gioco in campo aperto, poco spettacolo e una partita tatticamente bloccata.
Alla fin della fiera nel terzo quarto risolve tutto Huertel con giocate da antologia che spaccano la partita (anche se poi Milano avrà occasione di rientrare), anche se poi è Pangos ad avere l’onere di governare una Barça solidissima in acque serene e tranquille.
Barcellona che è meno scintillante di altre edizioni del passato ma che in questi mesi è cresciuta tanto in solidità fisica e mentale, in soluzioni tattiche ed è una delle squadre in Europa che mette più pressione sui portatori di palla: se ne è accorto James, spesso anticipato e spesso raddoppiato dal lungo, soluzione che ha permesso ai vari Brooks, Micov e Cinciarini di tirare piedi per terra comode triple non mandate a bersaglio specie nel primo tempo.
Pesic ha fatto sì che la palla in mano a James non sia stata spesso sotto il suo controllo come al solito e la mossa a lungo andare ha pagato: abbiamo avuto la sensazione che la difesa catalana abbia stritolato l’attacco milanese piano piano quasi fosse un cobra che prima ti avvolge e poi ti soffoca.
L’Olimpia inanella un’altra sconfitta pesante contro una diretta concorrente e paga pesantemente l’assenza di Nedovic e l’ostinata decisione societaria di non ricorrere al mercato per sostituirlo. Così facendo James è troppo caricato di responsabilità e perde di lucidità e brillantezza.
Milano era partita benissimo, con i migliori auspici, con l’entusiasmo ritrovato dopo le prime vittorie e dove comunque la squadra di Pianigiani se la sta giocando con tutti sarebbe veramente un peccato non finire nelle prime 8. Ora la trasferta a Monaco diventa un altro passaggio fondamentale per non ritrovarsi tra un mese senza obiettivi europei.
E la squadra ci arriva con il morale sotto i tacchi e una condizione fisica non certo ottimale. Bisognerà andare a pescare energie sul fondo del serbatoio, decidendo magari di dare minuti a chi è più fresco come Bertans o Della Valle, avendo più fiducia anche a chi non è ritenuto (a torto, per chi scrive) di questo livello come Fontecchio o Burns.
Sapremo ben presto come gestirà la situazione Pianigiani visto che si ritorna in campo praticamente subito, il tempo di prendere l’aereo per Monaco, appoggiare le valigie e via verso una nuova partita (l’ultimo capoverso contiene un’aspra critica verso questo format dell’Eurolega che è più una gara di resistenza che altro: meglio due gironi da 8 o le vecchie Top16)
Cristiano Garbin
@garbo75