Otto su otto. La Molisana Magnolia Campobasso si conferma una volta in più solitaria battistrada del girone Sud dell’A2 femminile e lo fa dando vita ad una prestazione ancora una volta di grande sostanza, in primis sul versante difensivo, contro Savona tenuta a soli 37 punti (il coach ospite Pollari, al termine, parlerà delle campobassane come una formazione ‘ingiocabile’). In una serata in cui Želnytė va in doppia doppia (dodici punti ed altrettanti rimbalzi ed un’infinità di palle recuperate), Reani è top scorer e Smorto ci mette un’energia unica le campobassane chiudono la pratica già all’intervallo lungo concentrandosi già sul prossimo confronto con Faenza, altro bivio capitale nella stagione dei #fioridacciaio. DIESEL, POI TURBO Dopo un avvio all’insegna della tensione, con il passare dei minuti i #fioridacciaio riescono a sciogliersi andando a prendere man mano margine sulle liguri grazie al lavoro in difesa che si traduce in transizioni facili in attacco che riescono a dare alle magnolie il giusto abbrivio, in transizione con Savona che finisce per esaurire ben presto le sue energie anche se riesce a chiudere il primo periodo sotto di soli sei punti. QUARTO BALTICO Il secondo periodo è all’insegna del totem baltico delle rossoblù Laura Želnytė che, letteralmente on fire nella sfida con la slovacca Sona Svetlikova, mette dentro quei canestri che riescono a garantire un distacco più ampio alle sue. Accanto alla lituana, ci pensa la solita Ciavarella killer a dare quel margine di forte sicurezza (quattordici punti di distacco nel 33-19 registrato a tabellone) all’intervallo lungo con cui la seconda frazione rischia di preannunciarsi come un prolungato garbage time. VANTAGGIO AMPIO Il terzo quarto vede le rossoblù andare ad ampliare il proprio margine che arriva a toccare i 26 punti sul 47-21. In questa fase il coach delle savonesi Pollari si fa sentire con le sue ed una piccola reazione dalla grande veemenza del tecnico ligure porta a quel break di 6-0 ospite con cui si chiude il quarto per un 47-27 per le campobassane che sa già tanto di pensiero sul confronto che verrà contro Faenza. QUINTETTO FISICO In effetti, a quel punto, coach Mimmo Sabatelli prova l’arma del quintetto fisico, ulteriore opzione a disposizione del traine rossoblù nell’ampia gamma di soluzioni concesse dalle sue otto rotazioni, ossia le tre torri contemporaneamente in campo (Bove, Reani e Želnytė). Campobasso continua a colpire con costanza in attacco ed in difesa si fa sentire con forza. Smorto mette la tripla che scrive i titoli di coda e c’è spazio in campo anche per Alessandra Falbo che dimostra di non aver alcun timore reverenziale a dispetto della sua giovanissima età. Campobasso tocca il massimo vantaggio sul 60-32 proprio col canestro della giocatrice termolese. Poi è solo festa grande per la truppa rossoblù. OCCHI BRILLANTI Così, per coach Mimmo Sabatelli, le considerazioni a referto chiuso sono lo specchio di una continua felicità condivisa con un pubblico di rilievo che, anche in un orario da prime time, non ha fatto mancare il suo apporto ed il suo sostegno alla squadra. «Riuscire a far fare solo 37 punti a Savona è un altro grande traguardo che queste ragazze hanno conquistato. Questa era una partita difficile per tanti motivi, ma le giocatrici ci hanno messo tanta concretezza e hanno portato a casa anche questo risultato, in attacco non siamo riusciti ancora a scioglierci appieno, ma stiamo cominciando a fare qualcosa di buono. In quelle che sono le nostre rotazioni, a me che non va di fare solitamente nomi, stavolta mi sia concessa una citazione per Želnytė, Smorto e Reani, che hanno dato vita ad una grande partita di cuore, ma bene hanno fatto tutte. Sono veramente contento di questa squadra. Ora ci godiamo questo successo e dalle prossime ore inizieremo a pensare a Faenza, un’altra grande squadra. Loro vogliono venire qui per giocarsela, noi vogliamo allungare la nostra striscia. In sintesi sarà una gran partita». FAENZA SPARTIACQUE In effetti, per le rossoblù, si prospetta ora l’avvio di una lunga settimana. Sabato contro Faenza le rossoblù potrebbero scrivere un’altra pagina importante di una storia che, in tanti, dalle parti del PalaVazzieri, vogliono sia come il titolo di un famoso film. Una neverending story. Un percorso cioè infinito.
Elite non riesce a sfatare il tabù trasferta e cede alla Azzurra Orvieto, alla prima vittoria dopo 7 sconfitte consecutive. Che fosse una partita-trappola era chiaro a tutti fin dalla vigilia, visto che tutti quanti si aspettavano – come sempre succede – una reazione della squadra umbra dopo il cambio di allenatore avvenuto proprio in settimana. Elite nella trappola ci è cascata in pieno giocando una partita difensivamente orribile, evidentemente convinta che sarebbe bastato fare il minimo indispensabile in attacco per portare a casa la partita. Così non è stato, grazie anche alla serata di grazia al tiro delle umbre, capaci di chiudere la partita con 11 su 26 da tre. Che sarebbe stata una brutta serata per Elite lo si è capito praticamente subito. Dopo appena quattro minuti e mezzo il tabellone segnava già 16-6 per le padrone di casa, brave a giocare in grande velocità sfruttando la lentezza delle ospiti, che in attacco faticavano da morire e in difesa non riuscivano mai a rientrare in tempo per contrastare i facili tiri in appoggio delle umbre. Improvvisamente la partita sembrava però rientrare nei binari più prevedibili, con Elite che trovava qualche semplice ma efficace combinazione offensiva e Orvieto che sbagliava qualche canestro di troppo. Con un parziale di 7-0 le giallonere si riportavano così sotto di 3, per poi portarsi avanti di 4 sul 19-23 prima di chiudere il primo quarto con il minimo scarto di vantaggio. Al rientro in campo il 7-0 era però di Orvieto, che riusciva poi a mantenere un vantaggio di 3-5 punti praticamente per tutta la terza frazione di gioco fino all’ultimo minuto durante il quale, sfruttando una serie di ingenuità tanto clamorose quanto inaccettabili delle avversarie, riusciva ad arrotondare il vantaggio al +10 di fine primo tempo. Ci si aspettava la reazione di Elite al rientro in campo: macché. Anzi, era di nuovo Orvieto a metterci più voglia e più intensità: al 23mo era così 51-31, più 20 e partita finita. Di lì in poi un minimo di reazione di Elite è un po’ di comprensibile agitazione delle ragazze dell’Azzurra facevano sì che lo scarto si riducesse, mai comunque sotto la doppia cifra per quella che alla fine è una inaspettata ma meritata sconfitta. A dir poco deluso a fine gara, per usare un eufemismo, coach Massimo Prosperi: “Complimenti a Orvieto che ha fatto forse la partita della vita, ma c’è una grande responsabilità da parte nostra. Per tutta la settimana abbiamo bombardato le ragazze con filmati e schede tecniche delle giocatrici di Orvieto descrivendo loro i pericoli che potevamo trovare. Ma alla fine è come se avessimo saputo che avremmo trovato delle sabbie mobili ma ci siamo caduti dentro lo stesso, perdipiù consapevoli di andarci a finire dentro. Forse adesso è arrivato il momento di fare meno parole e più fatti”. “A parte il carattere delle solite Grattarola e Magistri e la mano che ho saputo dare loro la introna nei limiti della sua gioventù – continua Prosperi – le altre sono state veramente al di sotto di ogni aspettativa come atteggiamento e nel modo di interpretare il gioco di squadra, più che dal punto di vista tecnico. Ci sarà tanto da lavorare soprattutto sulla testa delle giocatrici: se capiscono che questo è un gioco di squadra e di sacrificio bene, se invece pensano che sia un passatempo non hanno capito come ci si comporta in casa Elite“.
Ennesima partita da cardiopalma del InfinityBio che riesce a spuntarla per una sola lunghezza alla fine di una partita spettacolare davanti a una cornice di pubblico delle grandi occasioni. Faenza con la vittoria nel Derby sulla Matteiplast Bologna si conferma al secondo posto in classifica in attesa del recupero della partita fra Selargius e Cestistica Spezzina.
Già dalla presentazione delle squadre si respira un bel clima, con il giusto tributo alla numero 2 di Bologna, la play D’Alie chiamata per ultima e omaggiata dagli applausi di tutto il pubblico per la vittoria della medaglia d’oro nel 3X3 con la Nazionale Italiana ai mondiali disputati a Manila.
Il primo quarto vede subito un sostanziale equilibrio fino a metà tempo con Faenza avanti per 10 a 9, poi le padrone di casa sono state brave a sfruttare i missmatch sotto canestro prendendo margine con Preskienyte e Morsiani e grazie anche ad un ottima difesa si è portata sul +7 alla fine del quarto sul parziale di 19 a 12. Inizio secondo quarto vede subito un recupero di Bologna con la coppia D’Alie Tassinari che la riportano a -3 sul 19 a 16. Faenza reagisce e con Soglia e Zanetti si riporta a +9 a cinque minuti dalla fine. Ma è ancora una volta D’Alie che scuote le sue e realizzando 5 punti consecutivi che fanno rientrate il Progresso fino al -4 e a un minuto dalla fine con un canestro dentro l’area di Tava fino al -2. Serve una tripla di Franceschelli per smuovere Faenza, il quarto lo vince però Bologna di 2 punti sul 21 a 19 e si va all’intervallo lungo sul risultato di 38 a 33.
Al rientro dagli spogliatoi Faenza tenta subito un allungo con due triple della coppia Schwienbacher Ballardini che fanno esplodere il Bubani e riportano Faenza sul massimo vantaggio di 9 punti, ma anche questa volta la fuga dura poco. Con i canestri di Tava e Storer e con la tripla di Nannucci Bologna rientra a -2 sul 44 a 42. La partita cresce di intensità e gli arbitri devono far ricorso al fischietto portando in bonus le squadre molto presto. Dalla lunetta Faenza ricostruisce il suo vantaggio e con il canestro dal pitturato di Morsiani raggiunge il massimo vantaggio sul +10 sul 54 a 44 a due minuti dalla fine.Sembra l’allungo finale, invece Bologna dimostra tutto il suo carattere e con una tripla di Dall’Aglio e un canestro di Storer gli consente di impattare il quarto sul 16 pari mantenendo il -5 sul risultato di 54 a 49 per Faenza.
L’ultimo quarto si apre ancora con una tripla di Scwienbacher che permette a Faenza di mantenere le distanze, ma il Progresso non molla e con una Dall’Aglio scatenata autrice di due triple consecutive si riporta a -3 sul 61 a 58 a quattro minuti dalla fine. La partita si gioca sui nervi fra falli antisportivi e tecnici alla panchina. Dalla lunetta Preskienyte riporta Faenza a +5 a poco meno di tre minuti dalla fine. Sempre dalla lunetta è Tassinari a regalare la parità alle Bolognesi sul 65 pari e sull’inerzia del recupero segnano con la tripla di Tava il sorpasso sul 65 a 68. Questo sembra essere il colpo del Ko per Faenza che però non si disunisce e rimane attaccata alla partita. Seguono una serie di falli che mandano in lunetta le due squadre. Faenza è più precisa dalla linea dei liberi e con il due su due di Schwienbacher torna a -1 a un minuto dalla fine. Bologna palla in mano sbaglia il canestro con D’Alie ma è brava Cordisco a prendere il rimbalzo e scaricare su Dall’Aglio che prova l’ennesimo tiro pesante che questa volta però non va a segno. Il rimbalzo lo prende proprio Schwienbacher che riparte per l’ultimo attacco. Il Bubani è una bolgia con le due tifoserie che non fanno mancare il supporto alle squadre. Bologna difende forte e per Faenza è difficile trovare soluzioni facili, così la play Faentina si mette in proprio e tenta una penetrazione nel cuore dell’area avversaria arrivando al tiro sul fil di sirena e segnando il canestro del +1 sul 71 a 70. Rimangono solo quattro secondi per il Progresso, troppo pochi, Tassinari tenta un tiro affrettato che si ferma sul ferro. Il Derby è di Faenza e il Bubani intona il canto Romagna Mia per festeggiare.Da sottolineare la prestazione super di Schwienbacher con 13 punti di cui 9 nel ultimo quarto, 7 rimbalzi e 7 assist vera trascinatrice per le Faentine.Terza vittoria di misura consecutiva per l’InfinityBio che dimostra ancora una volta il cuore e il carattere immenso di queste ragazze.Adesso la testa va subito a sabato 24 novembre dove ci aspetta la difficilissima trasferta in casa della capolista Campobasso.
Il Fanola prova il colpaccio a Milano, ma nel secondo tempo cede le armi al Sanga. Nella prima senza Chiara Meroi, a cui purtroppo in settimana è stata diagnosticata la rottura del legamento del ginocchio, le giallonere se la giocano alla pari su un campo difficile, ma al termine di 40′ combattuti non riescono a portarsi a casa la posta in palio.
Fin dalle prime battute l’incontro è equilibrato, anche se all’inizio sono le padrone di casa a fare corsa di testa: la tripla di Gombac al 7′ vale già il primo tentativo di allungo, sul 14-7. Il Fanola però non ci sta, e grazie a due giochi da tre punti firmati da Pasa, si riavvicina fino al 16-14 che chiude la prima frazione.
Nel secondo periodo è Baldi – partita regolarmente in quintetto dopo la paura per il colpo alla testa subìto nell’ultima gara con Crema – a impattare per le giallonere. E quando con Giulietti e Toffali il Sanga prova di nuovo ad allungare (21-16), la risposta è veemente: ancora un 2+1, firmato stavolta da Bergamin, consente alle Lupe il sorpasso all’interno di un break di 11-0, chiuso dalla tripla di Milani (21-27 al 16′). Rimarrà però l’unico canestro pesante (su 14 tentativi) per le ospiti, che comunque chiudono il primo tempo avanti, grazie al canestro di Amabiglia a fil di sirena.
La partita è tirata e combattuta anche nel terzo periodo, nel quale il punteggio si muove soprattutto grazie ai ripetuti viaggi in lunetta. Le padrone di casa approfittano di una percentuale decisamente migliore (83% contro il 54% delle giallonere, che sbaglieranno ben 13 liberi): Zagni firma così il controsorpasso al 25′ (35-34), e il Sanga si presenta avanti di 4 lunghezze all’ultima pausa, sul 42-38.
Il copione non cambia nella quarta frazione, si continua a segnare con il contagocce. Le Lupe toccano più volte il -3 con Pasa e Milani, ma fra il 36′ e 37′ sono due bombe di Trianti e Toffali a dare il break decisivo al Sanga: 54-45. Il Fanola è tenuto a soli cinque canestri dal campo in tutto il secondo tempo, e deve alzare bandiera bianca.
Sabato prossimo le giallonere avranno però già l’occasione di rifarsi, al PalaLupe arriverà il Basket Club Bolzano.