La Vuelle Pesaro che si affaccia a questa nuova stagione del campionato italiano è ancora tra le principali indiziate alla retrocessione e, infatti, nel ranking scaturito dal tremendo sondaggione interno tra i redattori di all-around appare inevitabilmente agli ultimi posti.
La cosa non è una novità, visto che ancora una volta il glorioso sodalizio pesarese si è trovato fare i conti con il budget probabilmente più risicato della massima serie e, di conseguenza, con l’assemblaggio di un roster con tante incognite e scommesse.
Purtroppo è ormai una prassi da diversi anni che i dirigenti della Vuelle si trovino di fronte all’esigenza di dover rifare daccapo la formazione (o quasi) ad ogni estate, visto che i giocatori ingaggiati a prezzo di saldo l’anno prima o vanno a monetizzare altrove la buona stagione in riva all’Adriatico o si rivelano per quello che il loro basso ingaggio lasciava presagire.
Così il Presidente Costa ha visto partire Dallas Moore verso il campionato israeliano, Eric Mika e Marco Ceron verso Brescia e si è visto beffare da Rotnei Clarke, già in parola con i biancorossi, prima di fare dietrofront per accettare la migliore offerta di Trapani nella serie inferiore.
Del roster dell’anno scorso sono rimasti quindi i soli Monaldi ed Ancellotti, apprezzati l’anno scorso per la loro dedizione alla causa ma che oggettivamente per la massima serie hanno evidenti limiti; a loro la società ha aggiunto la consueta serie di scommesse, tra rookie e giocatori non pienamente affidabili per limiti fisici o caratteriali.
Quest’anno la strategia di mercato è stata leggermente differente, decidendo di indirizzare la maggior parte del budget per un quintetto base che in effetti, sulla carta, sembra fornire più garanzie rispetto a quelli delle ultime stagioni; di contro, la panchina sembra effettivamente piuttosto sguarnita, dove gli unici elementi di esperienza sono i già citati Monaldi ed Ancellotti, cui sono stati aggiunti il lungo Zanotti dalle minors ed il diciottenne di belle speranze Conti, in arrivo da Trento.
Proprio a Trento la Vuelle ha disputato nel fine settimana il suo ultimo torneo quadrangolare con indicazioni interessanti, al di là delle due sconfitte che l’hanno relegata all’ultimo posto, per quello che può contare.
Nella prima semifinale contro i padroni di casa la Vuelle ha condotto per quasi tutto il match, raggiungendo anche i venti punti di scarto e cedendo di due punti al tiro finale di Flaccadori; la partita ha messo in mostra la guardia Blackmon e l’ala forte Mc Cree, autori di 57 punti sui 101 finali dei biancorossi e, più in generale, dotati di buona personalità.
Nella finale di consolazione contro Reggio Emilia, anch’essa persa dopo avere condotto per almeno trenta minuti, la Vuelle ha dimostrato di poter competere anche a ritmi meno frenetici, mettendo in mostra una gran prova a rimbalzo del gigante lituano Mockevicius, mentre il migliore marcatore è stata l’ala Lamond Murray jr, figlio d’arte di quel Lamond Murray che ha giocato ben dodici stagioni in NBA.
Insomma, anche se manca ancora il giudizio ben più severo del campionato, quando si giocherà inappellabilmente per i due punti, il quintetto appare già piuttosto pronto ed anche ben costruito.
D’altra parte, come si è detto, il quintetto non è composto propriamente da carneadi; Mockevicius è un centro vero con importanti titoli conquistati con le nazionali giovanili lituane e frenato fino ad ora solo da infortuni di una certa gravità, Aris e Murray Jr non sono alla prima esperienza europea, mentre Blackmon e Mc Cree sono all’esordio da questa parte dell’oceano ma con buoni trascorsi a livello di college.
Coach Galli, confermato dopo essere subentrato a Leka lo scorso anno, si è mostrato soddisfatto della due giorni trentina, dove la squadra ha dimostrato una certa competitività di due partite dal piano tattico ben diverso; le sconfitte, soprattutto la seconda, sono arrivate a causa di una certa stanchezza dovuta sia al fatto di avere cominciato la preparazione leggermente in ritardo rispetto alle altre formazioni, sia al fatto che, come si è detto, dalla panchina non c’è molto da spremere e giocoforza il roster è un po’ corto.
Monaldi ed Ancellotti possono dare un contributo di esperienza e qualche buona giocata per far rifiatare i titolari, ma l’anno scorso avevano un ruolo più defilato, mentre quest’anno saranno coloro da cui andare in primis quando ci sarà da trovare alternative alla giornata storta di uno del quintetto base.
Mancano comunque ancora tre settimane al campionato ed ovviamente il rodaggio è ancora lungo, così come le prime impressioni dovranno essere confermate dal prosieguo della pre-season; il prossimo impegno è previsto in quel di Vicenza, dove è programmata per domani una sfida probante contro l’Umana Reyer Venezia.