Quest’oggi – presso la sede della società in via Matteotti 53, a Cermenate – si è tenuto un incontro tra i giornalisti e la Red October Pallacanestro Cantù, rappresentata da Andrea Mauri e Irina Gerasimenko, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente del club brianzolo. In loro compagnia anche coach Kirill Bolshakov, assistente allenatore della prima squadra biancoblù.
Una conferenza stampa nella quale Irina Gerasimenko ha voluto tracciare un bilancio e chiudere ufficialmente la stagione 2017-’18, ringraziando all’inizio del suo intervento tutti i componenti della società: dai giocatori, allo staff tecnico. Dallo staff medico, ai collaboratori.
«Siamo tutti contenti e soddisfatti per la stagione appena conclusa – afferma il Presidente biancoblù – siamo riusciti a raggiungere grandi obiettivi come la qualificazione alla Coppa Italia ed i playoff, senza dimenticare anche un “bonus extra”, ovvero l’incredibile vittoria a Firenze contro una grande squadra come l’Olimpia Milano. Ci tengo particolarmente a ringraziare tutte le persone che lavorano all’interno del club per il loro impegno, indipendentemente dal ruolo ricoperto. Il 50% delle vittorie sul campo portano la firma anche di chi ha lavorato dietro le quinte. Ovviamente ringrazio anche i nostri tifosi, all’inizio della stagione ci sono state delle incomprensioni ma poi ci siamo riuniti. Non ci hanno fatto mancare il loro supporto, le vittorie ottenute sono figlie anche del loro grande calore».
Il Presidente biancoblù ha poi voluto subito toccare – prima ancora delle domande dei giornalisti presenti – il tema “nuovo allenatore”, tracciando un identikit ideale:
«Per il ruolo di head coach non stiamo valutando soltanto il mercato italiano, la nostra è una ricerca ampia, che non si limita soltanto agli allenatori italiani. Cosa cerchiamo? Un tecnico coraggioso, di esperienza e che non abbia paura di nulla. Allo stesso tempo vorremmo anche un coach in grado di lavorare con i giovani e, visto che il nostro sogno è l’Europa, preferibilmente anche un coach con una certa esperienza in campo internazionale. L’importante è comunque condividere gli stessi obiettivi, avere gli stessi interessi, questo è fondamentale. Su Sodini? Mi sono già espressa più volte. Gli avevamo fatto un’offerta più di due mesi fa, senza però mai ricevere una risposta. Rispetto pienamente comunque la decisione di Marco, se ha scelto di di non continuare con noi è perché secondo lui questa era la decisione migliore da prendere. Da parte mia non esiste alcun problema».
Chiuso il capitolo “Sodini”, ampiamente affrontato dal Presidente, ad essere stato chiarito – e ribadito – è stato anche il tema “Crosariol”, sul quale si è soffermato coach Kirill Bolshakov:
«Dopo un’ottima prima parte di stagione, nel girone di ritorno Andrea è stato vittima dapprima di un problema alla schiena, che con il passare delle settimane si è risolto, e successivamente di un attacco febbrile che gli ha impedito di essere all’altezza per le sfide di playoff con Milano».
La parola è poi passata ad Andrea Mauri:
«In questa stagione siamo partiti dal basso ma siamo riusciti ad arrivare in alto. Per questo, a maggior ragione, mi dispiace che ogni volta ci venga rovinata la nostra serenità. Adesso incominciano ad uscire delle notizie che reputo piuttosto fastidiose, soprattutto per chi è qui a lavorare duramente. Tutto questo non lo trovo corretto per chi lavora all’interno del club, voglio proteggere chi ha messo anima e corpo per gestire questa società».
A fine conferenza l’Amministratore Delegato di Red October Pallacanestro Cantù lancia anche un appello ai tifosi canturini: «La gente deve identificarsi in questa società, l’empatia con il club è un aspetto fondamentale che forse si era perso con il tempo. Questa deve essere la nostra mission e, da dirigente, sottolineo come bisognerebbe andare oltre ai risultati sportivi. Il legame dovrebbe esserci in ogni caso, sia che si vada ai playoff oppure che ci si ritrovi a dover lottare per non retrocedere. Un tempo era così, ora lo vedo molto meno».
Mauri ha poi concluso il suo intervento affrontando anche il tema “coppe europee”, soffermandosi su alcuni dettagli fondamentali:
«Prima di tutto bisogna capire se si ha la possibilità di fare una coppa oppure no. Poi per farla è necessario avere delle nuove risorse economiche, anche perché a quel punto, per disputare la manifestazione in maniera dignitosa, serve allestire una grande squadra».