Quest’oggi, presso la sala stampa del centro sportivo “Toto Caimi” di Vighizzolo, si è tenuta la consueta conferenza stampa pre gara. A presentare il prossimo match della Red October Cantù, in programma sabato 4 novembre al “PalaCarrara” di Pistoia, ci ha pensato il capo-allenatore Marco Sodini, il quale ha così commentato la trasferta sul campo della The Flexx, valida per la sesta giornata di Serie A PosteMobile:
TRASFERTA COMPLICATA
«Prima di tutto partiamo da un dato di fatto: Cantù non ha mai vinto a Pistoia nella propria storia. Mi ricordo molto bene la partita dello scorso anno in casa loro, avevamo ancora 3 falli da spendere ma all’ultima azione abbiamo preso un tap-in che ci ha fatto perdere la partita, nonostante siamo stati avanti per oltre 39’. Storicamente il “PalaCarrara” è un campo complicato per tutti, basti pensare che la stagione scorsa hanno vinto 13 partite in casa su 15. Quel campo lo conosco bene, da buon toscano. Si gioca in un’atmosfera calda e sopra la testa c’è uno striscione che recita: “A Pistoia non puoi vincere, al massimo puoi segnare più di noi”, questo rappresenta molto il loro tifo e ci fa capire che atmosfera ci riserveranno».
POST AVELLINO
«Vogliamo continuare a mostrare i progressi fatti ad Avellino, anche se non posso ritenermi soddisfatto del match di settimana scorsa. Sotto il punto di vista della qualità del gioco non sono soddisfatto, mentre invece lo sono per essere rimasto in partita fino a 2’ dalla fine, cosa che nelle precedenti sfide lontano da Desio non siamo riusciti a fare. In questo momento siamo una squadra metasemantica, in campo ci muoviamo come una normale squadra di Serie A ma, come ho detto anche la scorsa settimana, quello che succede all’esterno incide molto sui giocatori, troppo. Non possiamo far finta che succedano cose normali, non è corretto nei confronti della nostra storia».
JAMON GORDON
«Tuttavia, quanto fatto ad Avellino non è sufficiente. Sabato incontriamo una squadra che è prima nella lega per rimbalzi totali. Hanno perso Tyrus McGee per infortunio, uno dei leader designati della squadra, scegliendo di sostituirlo con Jamon Gordon. Hanno deciso di prendere un giocatore diverso come caratteristiche, una mezza scommessa perché negli ultimi due anni ha giocato soltanto tre partite. È un giocatore sicuramente di sostanza, con esperienza in Eurolega ma è un punto interrogativo per noi, così come penso lo sia anche per loro».
THE FLEXX PISTOIA, L’AVVERSARIA
«Per il resto, è una squadra di lottatori. Ronald Moore, che è il playmaker titolare, si sta prendendo molte più responsabilità di quelle che ha caratterialmente. Tira di più perché la squadra ne necessita. Poi, ci sono giocatori di sostanza come Sanadze, Mian e Magro. Gaspardo è un giocatore multidimensionale, mentre Markus Kennedy e Jaylen Bond prendono di media 7 rimbalzi offensivi in due, dando tantissima energia. La stessa energia che dà anche Laquintana partendo dalla panchina, pur essendo un giocatore completamente diverso da Moore. Quanto al coach, lo scorso anno Vincenzo Esposito ha vinto il premio di allenatore dell’anno e non ha paura di lanciare in quintetto un giocatore come Cesare Barbon, che io ho allenato anche in Nazionale giovanile e vi garantisco che è un buon talento e va rispettato. È una squadra solida, che prende energia dal suo pubblico e che gioca una pallacanestro diversa dalle altre squadre del campionato, con movimenti anomali per la pallacanestro italiana. In settimana abbiamo prodotto dei buoni allenamenti e sabato vogliamo riuscire a non far correre gli avversari, devono giocare quasi tutti i possessi con la nostra difesa schierata. Se dovessimo riuscire a farlo, abbasseremmo di molto il loro potenziale offensivo. È una squadra che produce tanti punti dai rimbalzi presi in attacco, dobbiamo dunque cercare di ridurre il nostro gap a rimbalzo, a maggior ragione contro un’avversaria del genere. Preparare una partita contro una squadra allenata da coach Esposito è difficile a prescindere, ha uno stile un pò alla Obradovic. Le prestazioni delle sue squadre sono sempre differenti, quindi difficili da interpretare. Per questo, infatti, penso che l’arrivo di Gordon non sposterà tantissimo. Sarà lui a doversi adattare alla filosofia di Esposito e dei suoi compagni di squadra, non il contrario».