Roma, 2 ottobre 2016 – L’UniCusano Virtus Roma di coach Fabio Corbani bagna l’esordio in campionato al Pala Tiziano battendo la favorita Moncada Agrigento destando, e non è poco, un’ottima sensazione nel complesso di coesione e di squadra.
Sempre in vantaggio, eccezion fatta per un sorpasso minimo griffato da Ruben Zugno nel quarto periodo per la Moncada, l’UniCusano ha realmente controllato il match ma senza mai “strappare” nel punteggio. C’è stato a dire il vero anche un +11 (Daniele Sandri da tre 48-37 nel terzo periodo), per i romani ma Agrigento non è certamente squadra costruita per farsi surclassare alla prima di campionato e da una “banda” di ragazzini terribili, perciò reazione immediata di Evangelisti & Co. e gara di fatto incanalata sul 53-51 per la Virtus Roma alla fine del terzo periodo.
Il quarto finale è stato intenso, vibrante, con l’UniCusano che sembrava essere alle corde ma che ha avuto la forza di reagire, di stringere i denti lottando contro un ottimo Perrin Bufford (19 p.ti, 8 rim. e 28 di valutazione, il migliore dei suoi e forse dell’intera gara), ed un chirurgico Ruben Zugno, autore appunto dell’unico vantaggio siculo nel match ma proprio uno dei ragazzini terribili guidati da Fabio Corbani, Tommaso Baldasso, dopo appena 5” del possesso successivo al secondo -1 di tutto il match, sparava una tripla senza quasi ritmo ricacciando indietro di 2 gli avversari e ridando fiato ai suoi.
Da quel canestro così inaspettato (l’ex PMS Torino era a quota 0/2 da tre), indicativo quasi del sentiment che l’UniCusano ha questa sera messo in campo, Roma trovava quella compattezza e quella forza mentale per ricacciare indietro definitivamente i siciliani, decisivi al termine altre due triple prese con un discreto senso del dramma da parte di Anthony Raffa (14 p.ti con 12 valutazione e 3 assist e ben 7 rimbalzi!), il playmaker dagli avi provenienti dalla Calabria dal primo tempo denso di nubi e con poche luci, troppe forzature e troppi errori attaccando il ferro o dal cuore dell’area per un totale di 3/11 che non rende merito alle sue qualità tecnico-fisiche. Due giocatori dunque decisivi nell’incedere della gara ma, attenzione, questa Virtus Roma 2016-17 è comunque una squadra con una sua fisionomia.
Una gara iniziata come nelle previsioni: Roma con la bava alla bocca in difesa ed Agrigento in difficoltà, diverse palle recuperate per l’UniCusano ma non concretizzate (vedi alla voce di sopra: Raffa), e canestri spesso concessi da ambo i lati in transizione. Il piano di gara era chiaro per i capitolini: concedere dentro qualche palla in più per impedire di far fuoco ai tiratori avversari dal perimetro, cambio sistematico in difesa e Moncada teoricamente a nozze. A dire il vero neanche più di tanto perché alla fine l’UniCusano restava sempre avanti nel punteggio. Poi, con l’abbassarsi del fiato e della condizione da parte della Virtus, spazio alla tecnica con Agrigento brava a non mollare dal -11 con lo Buford Show ma senza avere sponda dai vari Chiarastella, De Laurentiis e Piazza. Con anche Bucci in difficoltà e con lo Zugno veemente del quarto periodo, la Moncada comunque non riusciva a rispondere fisicamente all’aggressività romana e doveva alla fine cedere nel primo match della stagione, una stagione che la vede tra le favorite nella corsa Playoffs.
Dicevamo dell’essere “Squadra” da parte di Roma: tutti a referto i ragazzi di Corbani, anche ad esempio quel Jacopo Vedovato che ha avuto solo 2’48” di gioco per lui ma che ha messo dentro 4 p.ti importanti nell’economia del match. Una squadra che ha avuto tanto da tutti, in primis dal rookie romano John Brown. Numeri importanti per il debuttante, per questo ragazzo che sembra essere più un’ala che un vero centro per come si muove così rapido e veloce, per come si fa trovare sempre presente all’appuntamento con il canestro, dando sempre il suo aiuto sui pick’n’roll e non solo dal centro. Top scorer della gara con 24 p.ti con 21 di valutazione ma con soli 3 rimbalzi all’attivo (segno che deve migliorare in questo fondamentale), i rimbalzi che doveva prendere lui li ha presi invece Gabriele Benetti e, sinceramente, è stata una gran bella sorpresa. Ben 11 le palle raccolte sotto i ferri da un giocatore così male in arnese lo scorso anno ed oggi quasi trasformato nella sua completezza specie in difesa. Ok, 4 p.ti all’attivo ma la sua sostanza è stata decisiva stasera, Agrigento con i suoi lunghi alla fine si è dovuta arrendere all’eloquente 46-35 al rimbalzo per l’UniCusano e svettare su gente come Evangelisti, Bell e Chiarastella non è certamente cosa di poco contro. Bene anche Aristide Landi, fondamentale una sua tripla nel terzo periodo più un recupero di peso, 9 p.ti per lui e tante botte prese e date con il centro avversario, quel Damen Bell da 2/2 da sotto tanto per capirci.
Capitolo a parte meritano i due “veci” del team, Massimo Chessa e Capitan Maresca assieme al mezzo-vecio, cioè Daniele Sandri. Il tamburino sardo è stato l’unico, per oltre due quarti gara, ad aver messo una tripla nel sacco ma senza mai venir meno al compito difensivo su chiunque gli capitasse a tiro (leggi alla voce cambio-sistematico), sono sui anche 4 assist mentre Giuliano ha stupito questa sera per ben 3 palloni sfuggitigli dalle mani all’atto di arrestarsi e tirare, come se il cuoio fosse una viscida saponetta. Si rifarà. Per Sandri invece una prova matura, efficace, con tanto di goniometro per come ha difeso innanzitutto. L’ex-ragazzino di 2 anni fa in Lega A con Dalmonte in panca è maturato, eccome. Solo 6 tiri dal campo per lui ma un ottimo 50% globale, 5 rimbalzi ed anche 2 assist e 10 di valutazione.
In sostanza una prova più che positiva per Fabio Corbani ed i suoi, fa storcere il naso quel 7/26 da 27% dalla lunga, per un team così composto se non entra il tiro da fuori potrebbe essere alla lunga un problema, vedremo già a Casale domenica prossima se è stata l’emozione dell’esordio o se trattasi di polveri bagnate. Intanto il primo scalpo è stato portato a casa, meglio di così era difficile sperare!
Battuta Agrigento dunque, la squadra sicula non ha mai dato la sensazione di comandare e di dominare come lo scorso anno di questi tempi. La qualità c’è eccome ma la qualità dei suoi giocatori questa sera non è stata sufficiente ad arginare la voglia di Roma di bagnare positivamente l’esordio in casa. Troppi errori al tiro nel primo tempo e troppo Buford-dipendente ad un certo punto per pensare di vincere, del resto difficile vincere con un globale 2/17 dalla lunga e con la coppia Piazza-Bucci da soli 15 p.ti totali però, sia chiaro, non ci sarà sempre questa Roma così dura a morire in difesa.
Sala stampa
https://soundcloud.com/fabrizio-noto-2/franco-ciani-unicusano-virtus-roma-moncada-agrigento-2ott2016
UniCusano Virtus Roma – Moncada Agrigento 78-73
Parziali: 18-12; 17-19; 18-20; 25-22
Progressione: 18-12; 35-31; 53-51; 78-73
MVP: John Brown perchè è all’esordio e perchè contro una “batteria” di avversari di spessore fa la voce grossa almeno nei punti, per la doppia doppia c’è ancora tempo. Menzione per Perrin Buford, devastante in certe fasi, e le due triple di Raffa.
WVP: Capitan Evangelisti non convince, troppo lavoro sporco. Ma anche Capitan Maresca fa pochino, sicuro che si rifaranno presto.
Fabrizio Noto/FRED