Eurolega, prima semifinale a Berlino: il CSKA batte il Lokomotiv e va alla sua sesta finale
Nel mondo dell’Eurolega esistono due leggende su tutte. Una, la più splendente è quella di Zelimir Obradovic, allenatore serbo che la Coppa dei Campioni d’Europa l’ha vinta otto volte. L’altra è il CSKA di Mosca, una squadra incredibile che da quando le Final Four hanno assunto l’attuale format, cioè dal 2002, ha partecipato a ben 13 edizioni, compresa questa di Berlino, è arrivata sei volte in finale, compresa questa di Berlino, ed ha vinto due volte.
Questa volta l’avversaria era – per la prima volta nella storia della competizione – un’altra squadra russa, l’emergente Lokomotiv Kuban di Krasnodar battuta 88-81 ed una volta tanto il punteggio racconta esattamente come sono andate le cose.
Perché all’inizio della partita il CSKA ha fatto la voce grossa scappando subito sul 9 a 0 grazie ai suoi esterni, Higgins e Kurbanov, ed al solito Hines, maestro dei rimbalzi d’attacco e nel farsi trovare libero dai compagni. Il Lokomotiv passato lo scotto dell’emozione ha iniziato a reagire dopo tre minuti e mezzo di partita grazie a Delaney con 5 punti. Ma intanto si è messo in moto Nando De Colo, il miglior realizzatore dell’Eurolega – e per carità faccia solo quello perché il resto non è roba sua – e con lui l’intero apparato moscovita per cui Khryapa ancora Kurbanov ed Hines mentre dall’altra parte solo tre punti di Randolph hanno dato la sensazione che per i lunghi di Krasnodar non fosse una gran serata. La prima accelerata, tanto per cambiare è di De Colo che dal 17 ad 11 porta le squadre al riposo sul 23 a 12, con la sensazione che l’organizzazione e la maggior classe diffusa del CSKA abbia messo la marcia giusta.
E non è vero perché in apertura di secondo quarto, Bartzokas, l’allenatore del Lokomotiv – greco anche lui come Itoudis coach del CSKA – decide di mettere in campo anche Dontae Draper insieme a Delaney ed i due in circa tre minuti accorciano lo strappo: 23 a 19 con 6’ e 53” da giocare. Ed ecco la seconda spallata del CSKA firmata prima da Hines, poi da Vorontsevich da tre e poi ancora da Hines con l’ennesimo rimbalzo offensivo dei ragazzi di Mosca. Sguardo al tabellino : sono dieci i punti da questa azione per il CSKA, la difesa del Lokomotiv, la migliore della competizione dov’è? E soprattutto dov’è il difensore di Vitaly Fridzon, 31 anni, russo, 1 metro e 95, giocatore da sei punti a partita che in un amen piazza due triple che sembrano affondare Krasnodar, 38 a 23. Qui però c’è un parziale risveglio della coppia di lunghi, Randolph e Singleton che aiutati da Bikov e dall’ex Siena, Matt Janning riportano sotto la loro squadra, 41 a 31, nonostante Fridzon continui a segnare e Khryapa e Teodosic mitraglino la retina da tre. 47 a 31, spiccioli da giocare nel secondo quarto, partita chiusa? Neanche un po’ perché 4 punti di seguito ancora di Singleton e Randolph rimettono solo dieci punti, 47 a 37 all’intervallo lungo.
Terzo quarto e De Colo, innescato sempre a meraviglia da quel pianista che si chiama Milos Teodosic, insieme a Vorontsevich suonano la nuova carica moscovita ma di là non ne vogliono sapere di alzare bandiera bianca e Malcom Delaney segna due triple e chiama a referto finalmente anche Victor Claver: dal 52 a 37 al 52 a 45 a poco meno di metà quarto. E allora Mosca ci riprova con il tiro pesante, perché intanto il Lokomotiv ha chiuso un po’ l’area sotto canestro e dunque la circolazione di palla dei rossi (la maglia del CSKA) è più lenta. La coppia Teodosic – De Colo fa 58-45 ma quella Randolph-Broekhoff fa 58-51 a meno 3’30” e dopo due tiri liberi di De Colo, Delaney con tre liberi riporta al minimo svantaggio la sua squadra, 60 a 54 e mancano 2 minuti e 31”. Chi toglie le castagne dal fuoco al CSKA? L’uomo che non ti aspetti, proprio lui, Vitaly Fridzon che in un minuto segna due canestri che sono ossigeno puro, 64-54. Poi De Colo completa l’allontanamento, prima di una delle cose più belle della partita: rimbalzo del Lokomotiv, Draper parte come un razzo, due passi dopo la metà campo si arresta ad un tempo e tira con la sirena che fischia appena la palla gli esce dalle mani. Il tiro va dentro, è bellissimo ed il punteggio prima dell’ultimo quarto è 68-59 per il CSKA.
Si parte per gli ultimi dieci minuti ed ancora Fridzon segna una tripla subito rimbeccata da Broekhoff, ma qui il CSKA si produce nell’ultimo e forse definitivo allungo, quello che costruirà il fortino intorno al quale difenderà la sua sesta finale d’Eurolega. De Colo ai liberi poi di seguito Khryapa ed ancora De Colo, 78 a 62. Il Lokomotiv non è finito ma senza l’apporto dei suoi lunghi è difficile, Randolph è scomparso alla fine del terzo quarto, Singleton è stato chiamato a difendere con le sue lunghe braccia sui tiratori avversari, De Colo e Teodosic con grandi risultati. Quindi il gioco degli uomini di Krasnodar è soprattutto nel tiro da fuori nel quale Delaney e Draper fanno numeri a colori, ma la miglior distribuzione dei tiri di quelli della capitale fa tutta la differenza anche quando c’è da soffrire. Un tiro di Khryapa, uno di De Colo (alla fine 30 punti), un contropiede di Higgins, due liberi di Teodosic. Insomma anche quando a poco meno di un minuto il Lokomotiv è a meno 5, 84-79, la sensazione è che non abbia le risorse per acciuffare gli avversari che si limitano a gestire i falli che subiscono ed a difendere quel tanto che basta per limitare i danni.
CSKA in finale giustamente anche se l’Europa ha scoperto una grande squadra, il Lokomotiv, che se non sarà smontata in questa estate, potrà diventare una delle protagoniste importanti dell’Eurolega, dopo esserlo stata nell’Eurocup (che ha vinto nel 2013).
CSKA Moscow – Lokomotiv Kuban 88-81
Eduardo Lubrano
@EduardoLubrano