Per un weekend Torino sarà l’epicentro del basket italiano, infatti ospiterà il primo appuntamento ufficiale della stagione con la Supercoppa Italiana, sperando che questa possa essere anche la cornice di uno dei tornei preolimpici della prossima estate.
Quest’anno il formato prevede due semifinali e la finale di domenica in replica a quanto visto già l’anno scorsoa Sassari.
Ci sono due favorite d’obbligo che hanno avuto il vantaggio di potersi allenare, rodare e sistemare a ranghi completi sin dal ritiro i rispettivi rosters e queste sono Sassari e Venezia.
Milano potrebbe godere del favore del pronostico solo per il blasone e il talento, ma il pochissimo vissuto della squadra ne complica le prestazioni, così come per Reggio Emilia che ha dovuto fare a meno sino a pochi giorni fa del trio d’italiani Aradori-Polonara-Della Valle.
Come ogni torneo/partita di settembre che si rispetti, tutti i pronostici dettati dalla logica potrebbero essere controvertiti nello spazio dei primi dieci minuti di gioco. Venezia parte con un vantaggio su tutte, ovvero quello di essere sostanzialmente la stessa rispetto all’anno scorso, con l’aggiunta di Green, Owens e Tonut. La squadra di Recalcati è rodata dalla scorsa stagione e collaudata dal precampionato, quindi è logicamente la favorita per una competizione che arriva in questo periodo dell’anno.
Dietro c’è Sassari che ha avuto lo stesso tipo di collaudo di Venezia, con l’eccezione del solo Stipcevic, ma ha un rodaggio praticamente nullo, avendo cambiato quasi tutto il roster dopo la trionfale stagione passata.
Sono i campioni di tutto, quindi fino a che qualcuno non li detronizzerà, saranno la squadra da battere.
Milano si è riunita al completo solo lunedì, con l’arrivo di Cinciarini, Gentile e Simon, succeduto di qualche giorno a quello di Lafayette. Per talento e profondità è la squadra più forte, ma aver compiuto solamente cinque giorni di allenamenti rende davvero difficile l’avventura torinese che non si può basare su dettami tecnici o tattici.
Infine c’è Reggio Emilia che nonostante alcune gravi perdite si presenta ai blocchi di partenza come un’indubbia contender. Oltre ai nazionali appena rientrati, si sono visti pochissimo anche Silins e Veeremenko, il che rende il discorso molto simile a quello di Milano.
Sarà difficile per Menetti mettere assieme i pezzi del puzzle e si dovrà affidare all’esperienza dei propri veterani per pensare di alzare il titolo.
Quindi oltre alle squadre rinnovata nei rosters e la curiosità per la nuova stagione alle porte, c’è anche il fattore incertezza tipico di questo periodo dell’anno che metterà ancor più pepe in una competizione che già assegna un trofeo.
Simone Mazzola