Il ritorno a casa di Kevin Garnett, la sfida tutta iberica fra Rubio e Marc Gasol, il confronto tra due tra le front-line più intriganti della Lega, la rincorsa dei Grizzlies al primato della Western: sono tanti i motivi di interesse, scavando dietro l’apparenza di una partita già segnata! C’è tutto il fascino della NBA nelle premesse della gara che, stanotte, All-Around ha scelto di seguire per voi!
Primo quarto. I Wolves partono con il quintetto alto, con Wiggins schierato da SF accanto alla coppia Pekovic-Garnett. Il duello fisico tra Pekovic e Gasol è subito al centro della scena, con i difensori che prevalgono sugli attaccanti: nei primi due minuti non segna nessuno. Apre lo score Conley dall’arco, replica Rubio dalla media. Le aree sono ben presidiate, Memphis prova allora a giocare sugli scarichi, ma la mano è fredda; Minnie difende forte ed imposta la partita sulla corsa, con tante palle recuperate nei primi minuti e rapidi contropiedi e transizioni, grazie ad un Rubio in vena di assist ed all’asse con Garnett e Wiggins (7-3 al 5′). Difesa sotto le plance, anticipi sugli scarichi, lancio lungo di Rubio, Garnett chiama a sé gli aiuti difensivi e Wiggins punisce in schiacciata! Mentre Minnesota continua a dare spettacolo su ritmi elevati, per Memphis 7 perse nei primi sette minuti (11-7)! Quando Garnett siede in panchina, la difesa di casa perde colpi, Gasol apre l’area per la penetrazione delle sue guardie e questo “pulisce” gli scarichi, aumentando le percentuali dei Grizzlies, che restano, così, in contatto (21-18). Wiggins, però, è scatenato, e si permette di rubar palla alle guardie ospiti, costruendo l’assist per Neal la cui tripla fissa il finale del primo quarto sul 24-18.
Secondo quarto. La coppia di lunghi di casa è Payne-Pekovic; Minnesota si pianta sulla loro staticità, Memphis sfrutta la maggior rapidità dei suoi lunghi ed i mismatch favorevoli e, con un parziale di 8-0, in due minuti sorpassa, grazie allo schieramento del secondo quintetto con Calathes, afiancato da Udrih, in regia, e la coppia Koufos-Leuer sotto canestro. Anche i Wolves schierano le seconde linee, ed è un sempre spettacolare LaVine a tenere i suoi a galla, ma Calathes è “on fire”: in un amen assist, fade-away e palla rubata in attacco! Lo strappo, ormai, è ricucito e la gara procede punto a punto. Al 6′, sul 35-38, Saunders ripristina il quintetto iniziale, replica Memphis con il rientro di Gasol che si produce in uno scivolamento sul mismatch con Rubio da manuale del basket! La sensazione è che gli ospiti siano riusciti, abbassando i ritmi della gara, a togliere dalle mani dei Timberwolves l’arma della corsa e l’inerzia della gara (38-41 all’8′). KG si becca un tecnico, ma con lui in campo la squadra ha un altro equilibrio: esce dall’area aprendo il campo alla penetrazione in backdoor di Martin, assist al bacio e conclusione di quest’ultimo in reverse! Al 10′ è lo stesso Garnett ad impattare con il suo classico ciuff dalla media (44-44). Minnesota accenna perfino una “zona” 1-3-1, ma Memphis chiude avanti grazie a Gasol e nonostante i liberi di Dieng, che fissano il finale del primo tempo sul 46-48.
Terzo quarto. Pekovic non è in serata, mentre Gasol maramaldeggia dalla media: dopo meno di due minuti (46-52) è già timeout per i Wolves! Tuttavia Memphis ha trovato in Green la chiave di questo inizio ripresa: il suo accoppiamento con Wiggins è vincente, è più rapido e l’idolo di casa non riesce a contenerlo. Sono Green e Gasol ad innescare la prima fuga ospite (48-57 al 4′). KG croce e delizia: taglia l’area, riceve in angolo e segna, poi commette fallo sul layup di Green, si becca il secondo tecnico (eccessivo?) per un gesto di plateale disappunto ed esce di scena! I suoi accusano il colpo, Gasol ridicolizza Payne insegnando l’uso del piede perno dal post, ancora Green, stavolta dall’arco, tocca il massimo vantaggio ospite (52-67 al 6′). Garbage time? Neanche per idea! Wiggins ha ancora qualcosa da dire in questa partita: portando il suo gioco più vicino al canestro, mentre Payne se ne allontana, manda in crisi il fin qui perfetto Jeff Green, forzando falli e rosicchiando dalla lunetta. Lo “show” di Payne sottolinea l’intelligente mossa tattica di Saunders e riporta i suoi in partita (60-67 all’8′). Memphis si intestardisce nel cercare l’assist sotto canestro e riprende a perdere palloni (saranno ben 24 perse a fine gara). Payne si guadagna la pagnotta al rimbalzo, Gasol cede al nervosismo e si becca un tecnico dopo aver commesso fallo in attacco: Minnesota monetizza con una splendida tripla di un ottimo Gary Neal e riapre definitivamente ed inaspettatamente il pronostico (68-69 all’11’). Uno sciocco fallo sulla sirena di Leuer regala a Rubio l’ennesimo viaggio in lunetta, a fissare il parziale del terzo quarto sul definitivo 70-72. Quando la partita pareva ormai in ghiaccio, l’orgoglio di Wiggins e Rubio e la furbizia di Saunders hanno riaperto le danze, regalandoci un finale tutto da gustare!
Quarto quarto. Funziona la coppia Wiggins-Payne: 4 punti in apertura di parziale per l’incredibile controsorpasso di casa! È di nuovo sfida punto a punto. Calathes innesca con un lancio lungo la spettacolare schiacciata di Allen, ma il mid-ball dei lupi (Rubio-Neal-Dieng-Wiggins-Payne) frutta una bella circolazione e due triple consecutive di Rubio e Neal! Ora Memphis pare in crisi di fiducia e continua a perdere palloni, con i padroni di casa che hanno buon gioco, abbassando ulteriormente il quintetto con LaVine per Payne, nel rubare palloni e scappare in contropiede! Ma gli ospiti trovano in un finora evanescente Zach Randolph la chiave per girare a proprio favore proprio i punti di forza avversari, imponendo i propri muscoli a rimbalzo e dal post basso al più leggero Wiggins, mentre Gasol porta Payne a scuola dalla media! È Randolph ad impattare a 6′ dal termine, chiudendo un gioco da tre punti,ed è sempre lui a firmare l’ennesimo controsorpasso, costringendo Saunders a chiamare timeout (87-90 a -4′). Ora il pitturato è territorio degli orsi, i lupi girano al largo e si affidano ai fucilieri: Martin si sveglia dal letargo con la tripla del -1 a due minuti dal termine, Gasol allunga dalla lunetta, ma Randolph va fuori per falli ed ancora Martin, con una tripla pazzesca, pareggia a 95 quando mancano 43” alla sirena, mandando in visibilio i tifosi di casa! I quali, però, vengono immediatamente gelati da Conley, il quale approfitta di una difesa concentrata a presidiare l’area per piazzare la tripla della staffa! Wiggins corregge con una incredibile schiacciata l’errore di Martin dall’arco, Green è glaciale dalla lunetta sul fallo sistematico dei Wolves, Minnesota, ad 11” dal termine, ha in mano il pallone del possibile supplementare, ma Martin, piedi a terra e tutto solo dall’angolo, si vede sputare la tripla dal ferro. Tony Allen, ancora dalla lunetta, sigilla il finale sul 97-101.
MVP indiscusso un Gasol quasi perfetto (27+11 con 11/14 dal campo), ma la chiave dell’incontro risiede nella capacità di Green, prima, e di Randolph, poi, di mettere a nudo i limiti difensivi dell’astro nascente ed indiscusso uomo-franchigia di Minnesota: Andrew Wiggins!
Scritto da Marco Calvarese
Edited by Frank Bertoni