Ensieiei..detto così non ha alcun significato per la stragrande maggioranza delle persone,in realtà corrisponde alla pronuncia di NCAA (National Collegiate Athletic Association) ovvero l’organizzazione sportiva universitaria più grande del mondo che gestisce campionati in differenti sport,tra cui anche il basket. È ripartita in 3 differenti divisioni in cui le squadre sono distribuite sulla base di parametri economici e strutturali.
La Division I, la più importante, è suddivisa in circa 32 conference che non sono formate dall’NCAA bensì da accordi tra le singole università perció sono variabili.
La fase finale si svolge dalla seconda metà di marzo alla prima settimana di aprile ed è denominata “March Madness”, ovvero “Follia di Marzo” nella quale partecipano 68 squadre che si affrontano ad eliminazione diretta, gara unica e su campo neutro nella modalità di un tabellone tennistico (Bracket).
Vi sarete chiesti perchè “Follia di Marzo”: ecco, intanto la formula dà luogo a numerosi ed impronosticabili upsets (ciò accade quando una squadra dal ranking più basso elimina quella con il ranking più alto), e poi è un periodo in cui tutti gli USA (si tutti perchè i colleges sono ben distribuiti su tutto il territorio) si fermano, le famiglie si riuniscono e compilano il “loro” bracket cercando di azzeccare più pronostici possibili (Obama in primis), le classi si riempiono di televisori, PC e proiettori per vedere queste partite ed in un paese come il nostro, dove l’educazione sportiva a livello giovanile è assolutamente inesistente, ciò diventa difficile da comprendere.
Cosa rende il college basketball così interessante?
Sicuramente i tifosi, le arene spesso piene di giovani e non solo, perchè spesso tra gli spettatori si possono notare alcuni personaggi che hanno frequentato quel college magari 30-40 anni prima e che non hanno perso quel senso di orgoglio e passione per la loro università e sono presenti ad ogni partita.
Non possono mancare i Fans più “weird” (strani), qualche esempio?
Le Mascots e la banda musicale sono un altro particolare che colpisce durante una partita di college perchè rendono l’atmosfera “calda” al posto giusto risultando tutto più spettacolare.
Poi ci sono le rivalità storiche a cui è dedicata addirittura un’intera settimana durante la stagione, la “rivalry week“: queste partite sono alimentate dalla storia,dalla competizione e dalla vicinanza tra le compagini come North Carolina-Duke, chiamata anche la “Tobacco Road Rivalry” per via della strada che collega le due università oppure Louisville-Kentucky; allenatori che sono dei veri e propri manager che gestiscono un programma di lavoro, si occupano del reclutamento dei giocatori e provano a creare la giusta chimica di squadra diventando delle vere e proprie icone sportive come Tom Izzo (dal 95′ a Michigan State University) o Jim Boeheim (dal 1976 Head Coach di Syracuse) o Mike Krzyzewski (attuale selezionatore della nazionale americana e coach di Duke dal 1980).
Bisogna anche ricordare che l’NCAA ha sempre rappresentato un ruolo fondamentale nell’ ascesa e affermazione della NBA come prima lega al mondo, dato che funge da fucina di talenti per l’NBA tramite il draft ed è molto importante per lo sviluppo di questi giovani atleti.
In Italia non è argomento molto conosciuto ma gli appassionati crescono di anno in anno grazie anche al College Basketball Tour, l’evento che ormai da qualche anno porta in Italia alcune delle più importanti squadre della NCAA per alcune partite di esibizione, quest’anno a Vicenza, Jesolo, Mantova, Roma, Pesaro e Foligno!
Oltre a questo, da quest’anno sarà disponibile per i club di LNP (Serie A2 Gold e Silver) un servizio di scouting NCAA che si presenta come un vero e proprio motore di ricerca che permette di analizzare giocatori del college per ruolo.
La nostra cultura è molto differente da quella americana, quasi quanto l’Oceano che ci separa ma l’America è una nazione particolare, difficile da capire, spesso viene raccontata in maniera distorta e si tende ad accostare tutto ciò alla nostra misera, ahimè, (per quanto riguarda il basket) realtà, ma è qui che è nata la pallacanestro ed è qui che si trova il vero ed appassionato tifo.
Peccato che la copertura televisiva non sia per nulla soddisfacente: ora abbiamo Sky, digitale terrestre, Adsl ma di NCAA nemmeno l‘ombra, non vi resta che “armarvi” di PC , birretta e connessione scadente, scrivere agli amici “stasera non esco” e immergervi nel fantastico mondo del college basketball!!
Marco Luigi Policastri