Roma, 2 febbraio 2014 – Una Virtus Roma opaca per almeno i primi due quarti di gara decide di buttare alle ortiche una gara che sulla carta non avrebbe dovuto generargli eccessivi problemi contro una Sidigas compatta ma ancora priva di due americani a referto, Richardson e Taquan Dean, ma sottovaluta gli avversari che vanno in testa quasi subito nel match, convinti di portare a casa il massimo risultato .
I ragazzi di Vitucci hanno dunque interpretato al meglio il match sin dal primo possesso innescando le proprie armi, le principali, e cioè il triangolo isoscele formato da Jaka Lakovic, Will Thomas e Kaloyan Ivanov (53 punti insieme), con il coadiuvo del solito Daniele Cavaliero e da un ispiratissimo Jarvis Hayes più un Nikola Dragovic molto positivo, dimostrando una lucidità sorprendente in attacco per tutto il primo tempo rifilando ai padroni di casa ben 50 punti al suono lungo della prima sirena e di fatto costruendo su questo vantaggio una vittoria assolutamente meritata che, a questo punto dalla stagione e con due nuovi potenziali inneschi nel roster al posto dei due “defenestrati” citati prima, potrebbe consegnarli nei fatti il ruolo di mina vagante del campionato, come proprio accadde nel girone di ritorno nello scorso campionato.
Infine non dimentico Valerio Spinelli, capace di servire ben 6 assist ma poco importa, questa Sidigas ha inciso nelle carni di Roma come avrebbe dovuto fare e le ferite lacero-contuse inflitte agli avversari ha costretto l’Urbe a sanguinare fin da subito ed a giocare male, perdendo progressivamente fiducia e confidenza con il canestro d’attaccare e, peggio che peggio, “mollando” troppo in difesa all’ordalia di questi lupi affamati. Il risultato è stato a favore dei verdi campani, semplice alla fine, a nulla è bastato un ritorno di Roma generosissimo nel terzo periodo con un parziale da 24-11 (60-61 al 30°), ma non appena Avellino ha ripreso ad esprimersi con calma e lucidità, smarrita anche a causa di un buon ritorno di fiamma di un’ACEA finalmente desta ed arrabbiata, ecco che la Sidigas ha portato a casa la preda ed è 2-0 in stagione, altro dettaglio da non sottovalutare.
Grandi meriti ai Dioscuri in maglia verde, al secolo il binomio più bello in una sola squadra nel campionato Thomas-Ivanov: doppia doppia per tutti e due, il colored mancino con 22 punti, 11 rimbalzi e ben 27 di valutazione mentre il bulgaro dice alla fine 18 punti e 12 rimbalzi, con un eloquente 22 di valutazione finale ma a parte questo, che non è poco, la sensazione che adesso Avellino, emarginando due giocatori che avrebbero dovuto e potuto consentirgli un salto di categoria teorico, possa aver trovato quell’equilibrio mentale che spesso non ha avuto nell’arco della stagione. Conviene allora destabilizzare questo ambiente? Certo che sì, domanda provocatoria, è ovvio che non si può puntare in alto con sei o sette elementi ma da questa sera chi vorrà accasarsi nel team di Vitucci dovrà scendere a patti con questo roster che già da domenica scorsa, in casa contro Pistoia, ha dimostrato una grinta ed una determinazione belluina, non entrare con spocchia e prosopopea supponente.
E visto che parliamo di spocchia e supponente prosopopea, come non tirare in ballo una Roma apparsa in netta involuzione tecnico-tattica questa sera? Dopo la brutta prestazione di Brindisi ci si aspettava un’ACEA aggressiva, dominante, che mettesse subito le cose in chiaro contro una Sidigas dalla panchina corta ed invece la Virtus ha iniziato il match quasi sulla falsariga della gara persa in Puglia. La squadra di Dalmonte l’impegno ce lo mette, questo non si discute, ma come si può giudicare una squadra che riprende in casa 50 punti dopo 20 minuti (48 contro Venezia alla prima del 2014 sempre in casa), quando la difesa sarebbe il suo principale marchio di fabbrica? Come giudicare questa Roma che non avrebbe dovuto dare fiducia ad una squadra pericolosa come Avellino ed invece parte sparando nel primo quarto 5 tiri dalla lunga nei primi 5 possessi, segnandone solo una con Jones e senza mai attaccare il ferro, evitando così anche di non mettere sotto pressione la difesa dei due Thomas ed Ivanov costringendoli magari al fallo? L’ACEA si ricorderà di Mbakwe solo a sprazzi durante tutto il match (doppia doppia anche per lui dall’alto degli 11 punti in attacco ma di ben 19 rimbalzi….!!?!?, MVP nominale del match con 29 di valutazione finale!),ed il centro nigeriano farà anche male alla difesa avversaria ma perchè non farlo con più costanza?
In parole povere , questa sera Roma ha esposto la tesi del come provare a buttare dalla finestra quanto faticosamente costruito e racimolato in una stagione al momento positiva in campionato. Una prova deludente sotto diversi punti di vista e getta alle ortiche un occasione più unica che rara anche di guadagnarsi un vantaggio ancora più cospicuo sulla nona in classifica, la Sidigas Avellino appunto e, considerando le concorrenti sconfitte di Cantù, Siena e Sassari, consolidare la propria posizione nei Playoffs.
Ma si aspettava soprattutto, ripeto anche come scritto prima, una reazione alla brutta gara di Brindisi, forse la più brutta di questo torneo, anche per partire positivamente alla volta delle F8 di Milano di settimana prossima, ebbene questa sera se non si è bissata la prestazione del Pala Pentassuglia l’ACEA c’è andata parecchio vicina. Da salvare il solito spirito da gran condottiero di Phil Goss, alla fine 26 punti e 20 di valutazione e 3 assist, però non propriamente a suo agio nel playmakin’ puro vista l’assenza di JT (si vocifera addirittura di un intervento chirurgico per l’ex rookie romano), il monumentale Trevor Mbakwe di prima e….Basta.
“..Ma come..Hai dimenticato i 20 punti di Hosley con 15 di valutazione?” No, per niente, solo che a mio sindacabilissimo parere un giocatore come Quinton Hosley arriva a quelle cifre normalmente se tira ben 19 volte a canestro. Una prova numericamente buona, per carità, ma che sostanzialmente da poco alla squadra come apporto al gioco stesso del team perchè l’ala romana in attacco questa sera è stata più croce che delizia, più confusione che armonia, più foga che lucidità e se aggiungiamo alla fine anche alcuni liberi sbagliati che nell’economia anche emotiva del match (e non è la prima volta che accade in stagione, vero Quinton?), han pesato, ecco che un Hosley in versione remake del Pala Pentassuglia non nei numeri ma nella corposità del tutto ha dato poco in termini di gioco di squadra. Già perchè è brutto dirlo ma da due settimane a questa parte l’ACEA sembra aver perso il feeling’ con il sistema di Dalmonte e rischia di smarrirsi se non ritrova un D’Ercole edizione anno scorso, un Moraschini più convinto, un Jones che pensi più a giocare od a fermare Ivanov che lo ha quasi irretito a volte che a litigare con gli arbitri (in verità non apparsi al massimo questa sera, e mi fermo quì, alcune decisione sono state a dir poco cervellotiche e spesso a senso unico, pro-Avellino), un Baron da servire come piace a lui e come può servire alla causa nell’attesa che Szewczyk ritrovi un minimo di brillantezza fisica: una panchina insomma che dia un contributo decisivo alla risoluzione dei problemi, non al loro aggravarsi. Eppoi, lo scrivo chiaramente, Hosley non si discute come giocatore di basket, purtroppo sono in serate come queste che dovrebbe ergersi a capo-branco, senza forzare ad esempio e cercando di coinvolgere di più i compagni: lo può fare, lo deve fare con maggiore decisione.
Il campionato si ferma adesso, venerdì Roma gioca contro Siena per le F8 e per un posto in semifinale, un viatico non certamente al meglio per questa Virtus che dopo la vittoria in casa contro Montegranaro sembra aver perso la retta via, Avellino invece gongola ed è giusto così ma attenzione, in questo campionato “bastardo” come dice Dalmonte le sorprese non finiscono mai !
La cronaca.
Primo periodo, Dalmonte vista l’assenza di Taylor (si sospetta intervento chirurgico per lui), parte con Goss, Mbakwe, Hosley, Jones e D’Ercole mentre Vitucci schiera Hayes, Thomas, Ivanov, Lakovic e Cavaliero. Inizio col botto da ambo le parti, 5-5 con Cavaliero e Jones dalla lunga, Goss gestisce il gioco mentre Lollo prende Lakovic in cura. La Sidigas gioca un po’ a ritmi sincopati, la panchina è corta senza Richardson e Dean e conviene partire piano. Tre minuto e però Roma sparacchia troppo da tre, 4 triple di Roma con un totale di 1 su 4. Ivanov al momento ha la meglio su Jones, 5-7 con due liberi dopo un bel rimbalzo in attacco, ci pensa Goss a pareggiare penetrando ancora, 7-7 al 4°. D’Ercole da tre viene beffato, ancora un tiro dalla lunga per l’ACEA che non sta attaccando con lucidità, stavolta Goss da due non va e parte Lakovic, vetro più buono e fallo, il play sloveno sbaglia ma Jones fa fallo su Ivanov…Ma poi si fa perdonare, sfondo di Cavaliero su di lui. L’ACEA però continua a faticare in attacco, le scorie pugliese non sono state espulse del tutto. Jones stoppa Ivanov, poi il giocatore bulgaro riprende il rimbalzo e resta diversi secondi in area ma non perde il possesso con Goss che pesta la linea in ripartenza. Lakovic dalla lunga, Jones per fortuna prende un bel rimbalzo, 9-12 ma Jaka Lakovic insiste sempre dalla stessa posizione da tre, 9-15. Hosley forza da fuori e Hayes non perdona sulla sirena dei 24”, Dalmonte ha visto troppo e chiama tempo sul 9-18 all’8°. Un’ACEA brutta in attacco e un po’ tenera in difesa, si scherza con il fuoco? Entra Baron per D’Ercole poco preciso in attacco e distratto in difesa su Lakovic , l’ACEA è 1/8 da tre al momento per D’Ercole, non Avellino che ancora va da 3 con Hayes, 9-20 ma Hosley spezza il parziale 2-13, tripla ed è 12-20. Avellino perde palla in attacco ma Baron la perde dall’altro lato con Goss, la Sidigas non perdona con Thomas che ribadisce un tiro sbagliato da Hayes, primi suoi punti. Finalmente arriva una palla sotto a Mbakwe che si beve Hayes ma Roma non corre dietro, Thomas guadagna due liberi, 14-24. Primo cambio per Vitucci, Dragovic per Thomas apparso non al massimo. Di nuovo palla sotto a Mbakwe ed è buono più fallo, 17-24 al 10° e termina con Ivanov che va da sotto agevolmente ma anche Mbakwe, ancora lui, non scherza. Però si dovrebbe anche difendere, sempre Ivanov al ferro ed è un 19-28. Troppi i 28 punti presi da Roma, difesa troppo morbida ed attacco che solo alla fine ha capito come coinvolgere Mbakwe. Avellino molto ma molto bene in attacco, Ivanov colpisce come vuole con 8 punti assieme a Lakovic ma la sensazione è che Roma non abbia trovato la chiave di questo rebus.
Secondo periodo, stoppatone di Mbakwe su Lakovic e schiacciata di Hosley, 21-28 ma la stessa ala virtussina va uno contro uno ignorando in rimorchio Mbakwe dopo un altra recuperata di Roma, peccato d’egoismo che non dovrebbe compiere. Entra Szewczy, ex della serata mentre Vitucci fa rientare Thomas ma Cavaliero continua la salve dalla lunga, 21-31 al 12°. Goss però replica da par suo, 24-31. C’è anche Spinelli per gli Irpini che innesca Dragovi, 24-33 al volo sotto canestro, bello. Poi Baron la mette a modo suo, 27-33 e primo canestro per Roma al 14° con Vitucci che vuole parlarci su. La Sidigas sta soffrendo adesso, Roma sta alzando la voce in difesa ed occorre trovare l’antidoto altrimenti gli ospiti potrebbero soffire molto da qui in poi. Riecco D’Ercole per uno stanco Goss. Ivanov e Thomas lottano come leoni sotto le plancie, sempre Thomas va ed è 27-35. Moraschini cerca di mettersi in proprio ma non riesce a siglare, Dragovic è ispiratissimo, 27-37 ma Szewczyk ci mette una pezza, 29-37 al 15°. Roma non è però serena e sembra un po’ stanca, Thomas la mette dentro con una facilità imbarazzante e subisce anche fallo, 29-40. Beh, 40 punti in 15 minuti sono tanti! In attacco va male, ci pensa Baron dalla lunga in transizione, 32-40 su assist di Moraschini al 16°. Lakovic deve uscire per sangue al braccio, regia a Spinelli ma Cavaliero fa un mezzo miracolo dei suoi, 32-42. Colpisce un solo fallo di Roma al momento, manca di nuovo intensità alla difesa romana. Jones fallo in attacco, bah…Rientra Lakovic con Spinelli, sbaglia Thomas ma anche Jones, Ivanov punisce, +11 Avellino sul 33-44. Hosley va ma sembra un lampo isolato nel buio offensivo romano, 35-44. Thomas sempre lui, sembra la gara dell’andata, nessun antidoto per la coppia verde. Hosley si procura due liberi, fa uno su due ma Moraschini recupera il rimbalzo ma poi Goss perde la palla banalmente, Ivanov ringrazia in transizione e Dalmonte, nonostante si sia al 19°, chiama tempo con -12 sul groppone e ben 48 punti beccati, l’ACEA soffre maledettamente la lucidità offensiva degli ospiti che al momento stanno dominando. Al rientro in campo, Hosley perde palla ed Hayes vola al rimbalzo dopo due tentativi andati a vuoto dei suoi stessi compagni tra le belle statuine romane (tagliafuori, dove sei?), +14 Avellino e siamo 36-50. Termina con Avellino, dopo time-out, che chiude così sul 36-50. Gara complicatissima per l’ACEA, una valanga di punti subiti con Avellino che sembra in totale controllo. Attacco romano ingessato, difesa imbambolata, non ha funzionato quasi nulla mentre gli ospiti sembrano giocare sul velluto. Serve l’impresa per Roma, solo se Avellino abbasserà la guardia si potrà sperare in un recupero. Ai rimbalzi la Sidigas domina, 14-22, serve un’inversione di tendenza netta ma ci riuscirà l’Urbe a ribaltare questa inerzia?
Ci scusiamo con i nostri lettori ma la cronaca del terzo periodo (come ogni periodo scritto live) non è stato inspiegabilmente salvato dal sistema. Porgiamo ancora le ns. scuse.
Quarto periodo, pubblico di casa in visibilio per il recupero romano, si ricomincia sul 60-61. Ivanov comincia bene però su svarione della difesa romana, ma poi si fa beccare nel quarto fallo in attacco, pure lui dopo la salve di falli in attacco fischiati contro Roma, alcuni decisamente poco compresi dai più al Pala Tiziano. Moraschini comanda il gioco, Hosley sparacchia da tre ma Mbakwe raccoglie la sfera, 62-63. Terzo fallo di Mbakwe su Ivanov che resta in campo anche con 4 falli. Spinelli orchestra ma tanto c’è sempre l’ala bulgara a raccogliere il rimbalzo d’attacco, fallo di Baron ed è 62-65. Rientra Goss dopo un attacco rivedibile, Hosley spara una cosa brutta, è il suo 16° tiro in partita. Dragovic, anche lui pasteggia in area romana a rimbalzo, 62-67. Ma c’è il quinto fallo di Ivanov su Jones che è rientrato, sembra una buona notizia per Roma ma Moraschini si fa rubare la sfera, Avellino riscappa con una tripla di Lakovic, 62-70 e Dalmonte deve chiamare time-out, Roma si è riseduta in attacco, Goss segna al rientro, 64-70 al 34°. Jones spara a salve da tre senza nemmeno prendere il ferro dopo che Spinelli aveva fatto lo stesso. Thomas non perdona, 64-72 e Roma perde un altro possesso in attacco ma Lakovic non va da tre, Dalmonte richiama tempo al 36°, se non si rientra adesso…Ma Goss fa doppio palleggio, persa dell’ACEA ed il tempo scorre. Lakovic la vuole vincere da solo ma la sua tripla non va, Hosley punisce, 66-72 e sono 18 per lui. Sempre Jaka da tre e sempre errore. Ora si lotta su ogni pallone, errori su errori con squadre stanche. Goss mette d’accordo tutti, 68-72 al 38° con Cavaliero che rientra per Spinelli. Hayes pesta la riga, Hosley inventa davvero, 70-72 al 39°. Dragovic beffa in backdoor Goss e subito dopo Hayes segna dopo un airball di Goss e poi pure di Baron, 70-76 per la Sidigas che sente il profumo della vittoria dopo il solito errore da tre di Hosley. Vince Avellino ed è anche 2-0 negli scontri diretti.
Sala Stampa
Vitucci_Roma-Avellino_80-72_2013-14[1]
Dalmonte_Roma-Avellino_80-72_2013-14[1]
Phil_Goss_Roma-Avellino_80-72_2013-14[1]
ACEA Virtus Roma – Sidigas Avellino 72-80
Parziali: 19-28, 17-22; 24-11; 12-19
Progressione: 19-28; 36-50; 60-61; 72-80
MVP: un fortissimo applauso al duo Thomas-Ivanov. Vincono e convincono, Roma non li argina mai nel primo tempo, costruiscono la vittoria per la Sidigas. Bene per Roma Goss e Mbakwe.
WVP: Lollo D’Ercole deve ritrovare fiducia, speriamo accada presto perchè il ragazzo è valido, coraggio Lollo!!!
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Paolo Pizzi. Tutti i diritti sono riservati
3 Comments
davide
Caro Fred, siamo alla frutta, fisicamente. Giochiamo in 7, il contributo di lollo e morasca e irrilevante (perdono lollo perche almeno in difesa ci prova), szymon é ancora un pensionato, baron o lo sfrutti per il tiro oppure é un superlusso, visto che in difesa é quello che é. Non ci siamo anche con la testa, ma piu perche siamo stanchi che per altro. Non credo alla semi in coppa italia, non ci sono le gambe.
Antonio
Da quello che ho letto e dal commento di Davide c’è poco da star allegri.
Non abbiamo mai avuto una squadra di fenomeni; continuo a sostenere che i limiti tecnici si potrebbero coprire una maggior variabilità del gioco sia in difesa che in attacco. Dalmonte ha sempre e solo puntato sull’uomo aggrssivo in difesa (e non abbiamo le caratteristiche per farlo) e su un attacco non meglio definito, per nulla attento a sfruttare i lunghi e poco adatto a liberare i tiratori o il gioco uno contro uno. Se riusciremo a centrare la semi in coppa è un miracolo. Altrettanto lo sarà andare avanti nei play off se si continua così. Ci sta salvando al mediocrità del livello del nostro basket. Sigh!
FRED
Ragazzi, la situazione è semplice. Questa squadra non ha mai incantato però è solidissima, peccato che forse ci sia anche una fase di pausa mentale e fisica e peccato che JT si sia fatto male proprio adesso. Io resto fiducioso ma se la squadra gioca male va detto altrimenti cambio mestiere eh eh eh. Contro AV hanno proprio sbagliato il grip mentale, sin da subito dovevi annullare la loro voglia di scappare e di “ammazzarti”, dovevi contrare subito le azioni di Ivanov e Thomas, lo sapevano anche i sassi che sarebbe accaduto…Questo mi fa pensare che qualcosa non va ma resto sempre fiducioso.