Roma, 31 gennaio 2014 – Roma contro Avellino, match che si profila elettrizzante perché la classifica “morde”, i playoffs non aspetta chi ne perde il treno e nessuna delle due squadre ha voglia di non agganciarlo. La Virtus Roma non corre rischi eccessivi al momento anche se la prova di Brindisi ha lasciato (e non poco), l’amaro in bocca mentre Avellino ne è virtualmente fuori, la separa dai playoffs la sconfitta da -23 subita a Reggio Emilia, appaiata con la Sidigas all’ottavo posto in classifica ma che per l’appunto è davanti agli Irpini in quanto vittoriosi nello scontro diretto. Un biglietto da staccare nella post-season da agguantare a tutti i costi per i campani che devono rimettersi in carreggiata ed in fretta, Reggio Emilia è un avversario al quale sarà difficile rifilare 24 punti di scarto al ritorno, occorre quindi vincere più gare possibili a partire di quella di domenica al Pala Tiziano.
ACEA Virtus Roma
La Virtus Roma più brutta della stagione quella vista in Puglia. Una prestazione negativa con numeri inequivocabilmente brutti, senza alcuna forma di appello. Un attacco a dir poco asfittico, con soli 62 punti all’attivo di cui 6 segnati da 3 liberi di Baron più una tripla impossibile della stessa guardia romana allo scadere, senza i quali la Virtus avrebbe chiuso con un desolante 56 punti all’attivo. Troppo poco, troppo poco per superare un ENEL sì tosta ma non trascendentale e questo aumenta i rimpianti in casa ACEA. I numeri non mentono e dicono anche che Roma ha tirato anche 8 volte più degli avversari e se a questo dato sconfortante aggiungessimo le 20 palle perse, come non si può parlare di gara pessima se si assomma infine anche l’aver perso con uno scarto negativo che mette ore 2 gare di differenza tra le due squadre in classifica in ottica piazzamento Playoffs? Il punteggio ha detto 72-62 per l’ENEL, nel computo valutazionale invece 83-49, giudicate voi.
Dimenticare e voltare pagina quindi perché, scrivevo prima, il treno dei Playoffs non aspetta nessuno e contro Avellino si deve vincere ad ogni costo, non foss’altro perché si deve partire alla volta delle F8 a Milano con la voglia e la determinazione di non lasciare nulla d’intentato al caso. La buona volontà ci vuole, elemento essenziale per far bene ma ci vorrebbe anche un buon Jordan Taylor. Il giovane playmaker, che però non potrà esserci domenica causa malanno all’anca che lo affligge da tempo, sta diventando letteralmente croce e delizia di questa ACEA edizione 2013-14: quando lui gira la squadra fa buone cose, quando lui perde colpi intestardendosi in conclusioni personali od in letture forzate, arrivano i -4 di valutazione come a Brindisi e, dettaglio non secondario, tutta la squadra ne soffre come a Siena. A sua discolpa c’è in verità da sottolineare che in Puglia ha giocato con un’infiltrazione ma se il suo gioco è troppo “personalistico”, ne soffrono in parecchi in squadra. Uno su tutti Trevor Mbakwe che viene servito sempre con estrema difficoltà, per non dire mai in quel del Pala Pentassuglia e per finire a Jimmy Baron ed a Quinton Hosley: la capacità del primo di bucare la retina va di pari passo a come lo si mette in ritmo, evitando magari di farlo tirare da 8 o 9 metri come ultimamente sta accadendo e creando quindi dei giochi per lui; idem per l’ala di New York, incappato a Brindisi in un match da -1 nel complesso valutativo, condizionato dai falli che lo han tenuto più in panchina che sul parquet ma che spesso vede andare in uno contro uno per poter segnare dei punti.
Il roster della Virtus Roma presenta buoni giocatori in grado d’intervenire al meglio quando il ragazzo del Wisconsin perde colpi. Ma se non dovesse farcela a recuperare dal malanno per poi vedere come procedere (sostituzione?? Beh, perchè no?), bisognerà fare di necessità virtù nell’immediato ricordando che senza di lui l’ACEA ha vinto pure belle gare. E chi potrebbe allora sostituirlo degnamente? I potenziali sostituti sono tre. Potrebbe farlo Capitan Phil Goss anche se Phil si esprime al meglio nel ruolo di guardia e che come play ad oggi ha proceduto a sprazzi; potrebbe farlo Ricky Moraschini , a Brindisi espressosi non male nel ruolo ma apparso a volte troppo lento nelle letture offensive, molto timido nel complesso per un profilo che forse rende meglio da ala che non da play; infine potrebbe farlo Lollo D’Ercole ma il giocatore che l’anno scorso fece strabuzzare gli occhi per quanto fosse bravo anche dalla lunga e capace di mettere la museruola a chiunque gli venisse affidato è quest’anno in difficoltà, le cifre parlano chiaro in attacco mentre in difesa Lorenzo continua a contribuire in modo ottimo.
Un discreto dilemma insomma che rischia di pesare e non poco sul resto della stagione che comincia ad entrare nella fase più importante: Coppa Italia e definizione griglia post-season, per questo Roma deve ripartire contro Avellino, la stessa squadra che gli inflisse il primo dispiacere esterno in campionato e che mise a nudo le difficoltà sotto le plance della squadra capitolina. Brucia quella sconfitta, scarto di solo 2 punti e con l’ultima palla sprecata da JT che avrebbe mandato la gara al supplementare, ma l’ACEA dovrà giocarsela con estrema calma e raziocinio, evitare di mettere di portare il match sui canoni che farebbero comodo ai ragazzi di Vitucci, dare troppa “confidenza” a gente come Will Thomas ed Ivanov, autori all’andata di una gara da incorniciare. Super lavoro quindi per Szewczyk e Jones, poco ma sicuro.
Infine, come di consueto, ecco le dichiarazioni di Luca Dalmonte prima del match:
“Non mi fido di Avellino, perché è una squadra di talento, con un organico di qualità e un playmaker “capobranco” come Lakovic, che guida tutte le situazioni offensive, sia per creare che per finalizzare. La Scandone ha degli esterni estremamente produttivi nella loro perimetralità, capaci, come Hayes, di giocare spalle a canestro, di tirare sugli scarichi e di giocare in uscita dai blocchi. Inoltre ci sono due lunghi polivalenti, uno più interno come Thomas, mentre Ivanov è più perimetrale ma molto attivo, che a livello di statistiche formano il cuore offensivo della squadra. Non mi fido di Avellino perché può produrre una pallacanestro offensiva di qualità e a livello difensivo può creare problemi agli avversari.
Sarà una gara difficile da disputare, dovremo essere capaci di creare delle problematiche con la nostra energia difensiva, contenere Lakovic in pick and roll e gli specialisti da tre punti. La nostra missione sarà tenere gli uno contro uno e cercare, di squadra, di limitare Ivanov e Thomas. La nostra settimana non è stata sicuramente tra le migliori, la problematica di Jordan Taylor è sotto gli occhi di tutti ma dovremo essere capaci di superarla tutti insieme. Ognuno dovrà mettere un qualcosa in più, fermo restando che il sistema e l’identità dovranno essere la nostra guida per giocare una partita di organizzazione e di grande fermezza”
Sidigas Avellino
Un campionato quello dei campani non deludente come e quanto quello di Varese ma decisamente rivedibile. Considerando gli investimenti profusi almeno la Coppa Italia doveva essere raggiunta, invece le cose non sono andate come si sperava. L’arrivo o meglio, il ritorno di Vitucci e la costruzione di un roster di buon livello, nonostante le difficoltà nella campagna estiva dei trasferimenti che penalizzava un club sì disposto a spendere ma a dover fare i conti con la non frequentazione delle Coppe Europee, aveva dato la certezza che quest’anno gli Irpini sarebbero tornati ai fasti del recente passato. Il campo poi ha detto il contrario: prestazioni positive ma a sprazzi, poca continuità e soprattutto una scarsa attitudine al sacrificio in difesa, proprio uno dei “credi” del basket di Vituccci.
Ma anche qualcosa che non va nel roster. Taquan Dean deludente come nessuno avrebbe immaginato già partito e con le valigie in mano, a sentire i rumors di radio-mercato, Jeremy Richardson che non ha convinto appieno Vitucci, mentre Jaka Lakovic mostra un pò la corda di un campione di classe pura, dall’alto dei suoi 37 anni dopo tante e tante battaglie vinte, compresa la bella cavalcata dell’anno scorso che spinse Avellino sino ad una clamorosa qualificazione ai Playoffs se si fosse concretizzata. Colpisce il 28,9 dalla lunga nei circa 27 minuti d’impiego a gara anche se con almeno 4 assist, ecco perchè si ricorre più spesso al Marine dè Noantri, Daniele Cavaliero che da sesto uomo sta trasformandosi in un giocatore affidabile e concreto con i suoi 10 punti a match.
Ma Avellino ha dei valori ed il nono posto al momento gli sta stretto. La Tifoseria è fiduciosa ma ha storto il naso, perdendo a Pesaro contro una delle cenerentole del Torneo non ha dato una bella immagine di se ma che il team di Vitucci racchiuda qualcosa di sostanziosamente valido è chiaro: ci sono i due Dioscuri Will Thomas e Kaloyan Ivanov che fanno pentole e coperchi, una media di quasi 15 punti a testa e, dato ancora più interessante, una media di valutazione ottima che li colloca rispettivamente al quarto ed al quinto posto della speciale classifica della Lega di tutto il campionato, dietro solo a gente come Anosike, Walsh e Langford.
Semmai qualcosa di più ci si sarebbe atteso da Jarvis Hayes che sembra in difficoltà nonostante rimanga con un potenziale importante, Spinelli e Dragovic chiudono un roster che vede in Biligha un interessante prospetto. Ma una cosa è certa: se si vogliono i playoffs bisogna espugnare Roma e per far questo la Sidigas dovrà superare una delle migliori difese del campionato, cercando poi di opporsi a sua volta in difesa al meglio delle sue attuali possibilità. Sulla carta le chances per gli Irpini sono ridotte, inutile negarlo ma mai dare nulla di scontato in questo campionato “bastardo” e con un’ACEA che molte volte tende ad assumere atteggiamenti lisergici, specie tra le mura amiche, sperare con costa nulla.
Precedenti: le sfide che vedono le due contendenti in campo vede una netta supremazia di Roma con 13 vittorie su 17. Al momento gli Irpini vantano un 2 su 2 nelle ultime due sfide, quella dell’anno scorso al Pala Tiziano sempre nel girone di ritorno ed ovviamente quella di ottobre in casa della Sidigas.
Si gioca: Pala Tiziano di Roma, domenica 2 febbraio ore 18:15. Diretta televisiva su +N.
Arbitri: Lanzarini-Sahin-Sardella
Fabrizio Noto/FRED
2 Comments
Davide
Mi pare che Jordan sia definitivamente fuori, quindi si continua con Goss in play sperando che albero tiri fuori il coniglio dal cilindro. Partita da vincere, come non e’ importante.
FRED
Importantissima Davide, senza Taylor si son vinte anche gare vs Sassari e Milano, senza fare nomi…