SIENA – La Montepaschi giunge probabilmente al capolinea della propria esperienza europea per quest’anno, la sconfitta patita ad Istanbul ieri sera appare infatti come la pietra tombale sul cammino nella top16 dei campioni d’Italia. E’ vero che la classifica è tutt’ora fluida e che, Barcellona a parte, ci sono 5 squadre che si stanno giocando i restanti 3 posti, ma è anche altrettanto vero che troppi fattori sono contrari ai biancoverdi di Luca Banchi. Gli scontri diretti sono negativi sia col Khimki che col Maccabi, il calendario ci dice che la Mens Sana dovrà incrociare le armi con l’ingiocabile Barcellona per poi chiudere a Vitoria in un incontro che, probabilmente, sarà una vera e propria gara ad eliminazione diretta da giocarsi però in campo avverso, ma la cosa che maggiormente preoccupa è la forma scadentissima di una squadra che in un mese ha patito un’involuzione impensabile. Gli alibi degli infortuni ci sono, ma adesso Eze appare rientrato in condizioni normali e Hackett è a pieno servizio, Ress non è ancora il Ress che conoscevamo, ma la serie di rovesci patiti da Siena, anche contro squadre oggettivamente modeste, non può essere giustificata con l’assenza del vice-capitano. Questa squadra poco più di un mese fa ha vinto la coppa Italia sottraendola alle 2 migliori squadre del campionato, e cioè a quelle Sassari e Varese che stanno dominando la classifica, da allora sia in Italia che in Europa è stato un pianto greco con sconfitte patite anche contro avversari decisamente inferiori, il culmine poi si è avuto proprio ieri sera ad Istanbul. La Montepaschi giocava una gara fondamentale per il proprio cammino europeo, di fronte aveva una squadra scarsa che veniva da 11 sconfitte consecutive e da un “record” di 5 vittorie e 16 sconfitte, la partita si è giocata di fronte a pochi intimi e quindi il fattore campo è stato atrofizzato, ma i biancoverdi sono stati incapaci di portare a casa una vittoria francamente davvero facile da ottenere, vanificando così l’ottimo cammino intrapreso fino a soltanto un mese fa.
Nessuna giustificazione, dicevamo, per una partita giocata davvero male, con un Besiktas che ha mostrato tutti i propri limiti, con un’intensità ridicola, tanto che il primo fallo in assoluto è stato fischiato dopo ben 8 minuti di gioco, con una Mens Sana che ha purtroppo confermato il periodo orrido che sta attraversando. In casa senese ci sentiamo di salvare un David Moss davvero encomiabile, produttivo, tenace, un Bobby Brown che è apparso l’unico terminale credibile di una squadra che ormai si è assestata tra i 60 e i 70 punti di fatturato medio, un Ben Ortner sufficiente e solido. E poi? E poi più nella, con gli altri avvolti nel grigiore generale, con Kangur che ha smarrito la vena nel tiro dall’arco, con Janning che nel momento decisivo ha fatto un sanguinoso 1/3 dalla lunetta, con Sanikidze apparso inadeguato a certi livelli e via discorrendo. La Mens Sana si è fatta mangiare in testa nel pitturato subendo 34 catture degli avversari, contro i 24 rimbalzi catturati dai senesi, ha sparato un insufficiente 25% dall’arco e un raccapricciante 63% dalla lunetta. Una serata storta che purtroppo va ad aggiungersi ad una serie di serate altrettanto storte che cominciano a preoccupare anche in ottica campionato. Infatti in Italia la Montepaschi avrebbe la possibilità di dire la propria ma lo scivolamento sempre più in basso in classifica rischia di compromettere, forse in maniera decisiva, un approdo ai play-off che, se non è al momento in dubbio, appare problematico come composizione della griglia.
Venendo al Besiktas va dato merito ai turchi di aver giocato la loro partita, onestamente e con pieno spirito sportivo, senza farsi da parte e, anzi, andando poi addirittura a vincere nonostante nel secondo tempo Siena abbia provato a scappare un paio di volte raggiungendo 7 punti di vantaggio, e 7 punti di margine in una gara a così basso punteggio e di fronte ad un avversario tanto modesto, sarebbero dovuti bastare. Così non è stato per i tanti demeriti senesi ma anche per i meriti di un Besiktas che, come abbiamo già detto, ha dominato sotto i tabelloni, ha tirato col 50% dall’arco ed ha vinto nonostante un incommentabile 35% dalla lunetta. Queste cifre fanno capire meglio di ogni altro commento quale sia stato il livello di questa partita, all’altezza delle top16 non si possono tirare i tiri liberi col 35% di media, comunque merito ad Acik, Cetin e Minard che hanno messo sotto una Mens Sana davvero irriconoscibile.
Si può guardare a tanti piccoli particolari: ad un paio di triple uscite praticamente da dentro il canestro, al 1/5 dalla lunetta collezionato nel momento topico da Janning e Brown, ad un paio di contropiedi 3 vs. 1 vanificati per scelte scellerate, all’ultimo possesso ad un secondo dalla fine col tiro della disperazione di Brown che entra, esce, balla sul ferro, carambola sul tabellone e poi beffa definitivamente Siena. Certo, si può guardare a tutti questi particolari ma la realtà è che una squadra che va a giocarsi la partita decisiva per il passaggio del turno ed ha la fortuna di avere di fronte un’avversaria davvero modesta in un ambiente oltremodo tranquillo, DEVE saper portare a casa l’intera posta senza dover poi recriminare su un singolo pallone.
Besiktas-Montepaschi 72-70
Parziali: 18-16, 17-19, 13-18, 24-17
Progressione: 18-16, 35-35, 48-53, 72-70
MVP: Minard, sicuramente. Cifre eccellenti per lui, ben affiancato da Acik autore del canestro decisivo ad un secondo dalla fine.
WVP: Sanikidze: inguardabile.
Alessandro Lami