Quattro gare, quattro storie, nuove sorprese qualche conferma. Divertente sarà vedere Rick Pitino contro il suo passato, ovvero Kentucky, divertente sarà ammirare Ohio State a prendersi le rivincite dopo uno scorso anno passato in preda a mille rimpianti e a mille bivi mai percorsi. Iniziamo dai Kentucky Wildcats, che nella finale contro Baylor riescono a vincere grazie ad un primo tempo sontuoso e perfetto. Anthony Davis e Kidd-Gilchrist scavano con triple e bel gioco un solco che diventa incolmabile per i Bears, che rimangono sempre vicini alle 15 lunghezze di svantaggio. Teague, Lamb e Jones la chiudono nella ripresa, con grande prontezza, dimostrando di poter essere dei mattoni importanti per la costruzione di una squadra da titolo. Forse tra le contenders Kentucky è la più solida, anche perchè costruisce bene il tiro (51% complessivo dal campo) e può cambiare tranquillamente su ogni blocco in difesa. Per Baylor finisce qui l’avventura stagionale, che sarà comunque da incorniciare per i ragazzi in maglia giallo evidenziatore.
Eccolo, lo attendevamo tutti e Rick Pitino con la sua Louisville tornerà ad affrontare la sua vecchia Kentucky. Ci ha messo tanta fatica per arrivarci, Florida nella finale ha controllato il match fino a 2′ dal termine ma contro questi Cardinals c’è poco da fare, non basta ammazzare la partita psicologicamente e sul campo, sapranno sempre trovarti l’arma che non ti aspetti. Florida si tiene in testa all’inizio e chiude il primo tempo avanti, guidata dalle eccellenti percentuali di Beal, che si ripete anche poco dopo l’intervallo, supportato da un positivo Boynton. Sul canestro di Murphy i coccodrilli toccano anche il +8, ma Louisville ha qualcosa di più, e lo leggi dalla grinta difensiva di un Payton Siva devastante in difesa e nelle assistenze che dimostrano la sua immensa visione di gioco. Punto dopo punto sono le triple e le grandi conclusioni di un Behannan e di un Russ Smith pescato dalla panchina a permettere prima il sorpasso e poi il vantaggio proprio nell’ultimo minuto. I Gators sprecano e così passano i rossoneri in finale. Sarà una semifinale da urlo.
Dall’altra parte, cade, forse meritatamente, Syracuse, con gli Orange che vengono sconfitti da una sontuosa Ohio State. I biancorossi partono meglio, controllando sempre il pallino del gioco e lasciando gli avversari sempre ad inseguire. Sono un po’ tutti protagonisti con Buford e Sullinger a trainare la squadra che raggiunge anche un vantaggio di 6 punti, ma prima dell’intervallo lungo Christams, CJ Fair e compagni sono tornati in parità. Deciderà la gara il break a inizio secondo tempo, quando Buford e Sullinger dalla lunetta e poi Smith con la tripla regalano un vantaggio che tocca anche le 10 lunghezze, Syracuse rientrerà in gara fino al meno 1, ma stavolta non ci sarà rimonta, il dominio di Sullinger renderà qualsiasi speranza vana e così Ohio State chiuderà con la vittoria 77-70. Sua avversaria in finale sarà Kansas, che fa fuori North Carolina, irriconoscibile senza Marshall. Taylor prova a far fuggire i Jayhawks già nel primo tempo, ma un ottimo e inaspettato Henson pareggia al 20′ i conti. Nella ripresa è un continuo cambio di testa, col gioco che è sempre nelle mani di Kansas, ma North Carolina non molla e si riporta anche avanti con Zeller. Il finale però è tutto per Kansas che inizia a macinare azioni, tiri puliti e a segnare dalla lunetta. Oltre a Taylor, contribuiscono e non poco Whitey e Releford, mentre Johnson sorveglia il pitturato. Finisce 80-67.
Dunque ricapitolando le semifinali nazionali saranno Kentucky – Louisville e Kansas – Ohio State, una Final Four da leccarsi i baffi.
Domenico Landolfo