La firma era scontata da tempo, ma ora è diventato ufficiale: Filip Kruslin resterà alla Dinamo Banco di Sardegna Sassari anche nella stagione 2023-24.
Il croato, a Sassari dal 2020, è ormai diventato un senatore nello spogliatoio di coach Piero Bucchi, portando carisma e leadership ad un gruppo capace di risollevarsi dopo il brutto avvio, arrivando fino ad una sorprendente semifinale con l’Olimpia Milano.
Il nativo di Zagabria non si è guadagnato la conferma solo per il suo ruolo da collante, ma soprattutto per quello che ha fatto sul parquet in questa annata: la migliore della sua carriera.
Da dicembre è stato un autentico fattore per Sassari, non solo in fase difensiva, andando in doppia cifra per 10 partite consecutive tra dicembre e febbraio, concludendo la regular season con 10.3 punti di media e il 50% da tre, secondo in classifica generale dietro al solo John Petrucelli. Numeri in leggero calo nei successivi playoff, appena 8 punti complessivi segnati in tutte e tre le gare con Milano, ma con la scintillante prova di Gara 4 contro la Reyer Venezia, 22 punti con 6/9 da tre, che ha permesso ai sardi di chiudere la serie dei quarti sul 3-1.
Queste le parole di Filip Kruslin, rilasciate al sito ufficiale della Dinamo:
Sono orgoglioso di poter continuare la mia avventura in Dinamo per due motivi: la prima è che mi sento come a casa, la mia famiglia è felice di stare a Sassari e ci troviamo benissimo, la seconda è che ogni giorno ho la possibilità di lavorare con persone di alto livello e di grande qualità all’interno del club, rimanere è qualcosa di speciale.
Abbiamo disputato una stagione molto bella e intensa, ma il fascino dello sport è il volersi sempre migliorare, cercare di fare un altro step, sappiamo che sarà durissima, ma lavoriamo giorno per giorno per questo. Il nostro segreto è stato quello di capire ciò di cui il gruppo aveva bisogno e anteporre la squadra prima di ogni individualismo.
Lo scacchiere biancoblu comincia a prendere forma, oltre all’ex Cibona Zagabria, nel roster del 2023-24 sono già presenti Eimantas Bendzius, che ha ancora due anni di contratto, i giovani Kaspar Treier e Osumane Diop, con quest’ultimo ancora sotto contratto con la società di via Nenni, ma ormai sui taccuini delle maggiori squadre d’Italia e non solo, Virtus Bologna su tutte.
Oltre ai tre lunghi sarà sempre presente il veterano Stefano Gentile, alla sua sesta stagione nell’isola, che quasi certamente erediterà i gradi di capitano dall’uscente Giacomo Devecchi, ritiratosi dal basket giocato dopo 17 anni sempre con la stessa canotta addosso, quasi una seconda pelle, che lo porterà ora dietro una scrivania.
Un’estate che sarà certamente bollente per il GM Federico Pasquini, che dovrà puntellare un roster che ora come ora ha solamente tre italiani a contratto ed è chiamato a trovarne almeno due di livello, capaci di aggiungersi alle rotazioni senza abbassare troppo il livello rispetto al quintetto base.
Uno di questi potrebbe il nome del play Alessandro Cappelletti, retrocesso con Verona in A2, ma grande protagonista nella squadra di coach Ramagli con 11.2 punti di media e 4.6 assist. Una voce ancora non ufficiale, ma che radio mercato vede ormai molto vicino allo sbarco in Sardegna.
Un’altra pista calda è la riconferma di uno dei protagonisti della truppa di Bucchi, quel Chris Dowe, tormentato dagli infortuni nei primi mesi, è stato poi capace di caricarsi sulle spalle tutta la squadra e trascinarla fino a playoff. Una conferma che sarà comunque complicata, vista la grande annata dell’ex Prometey da 14 punti e quasi 5 assist a gara, con tante squadre in giro per l’Europa che faranno di tutto per strapparlo alla corte di Sardara.
Il rinnovo di Dowe, più della scelta di restare di Diop, sembra essere il vero crocevia di questo mercato estivo biancoblu.
Infatti gli altri stranieri del roster di Bucchi non sembrano essere nei piani futuri della società, a cominciare da Gerald Robinson, falcidiato da tanti infortuni muscolari,che ne hanno minato le prestazioni e la condizione. Così come Jamal Jones, sfortunato a perdere la preparazione in estate sempre per un infortunio e bloccatosi nuovamente dopo la sosta di febbraio, quando sembrava aver definitivamente spiccato il volo. Paga però, soprattutto, i lunghi blackout durante le gare che troppo spesso si concedeva e privava la Dinamo di una pedina fondamentale, caricandosi anche troppo spesso di falli subito dopo la palla a due.
Come l’ex Verona anche DeShawn Stephens è destinato a salutare, nonostante il suo innesto sia stato curativo per la tutta la squadra, dopo essersi liberati della zavorra Chinanu Onuaku, non ha mai fatto mancare l’impegno, ma gli evidenti limiti spesso lo hanno quasi autoescluso, complice anche l’esplosione di uno straripante Diop.
A concludere la panchina resterebbe il discorso su Tommaso Raspino, giocatore che ha visto poco il campo, ma quando è stato chiamato in causa è sceso sul parquet sempre con l’elmetto, facendo spesso giocate importanti in fase difensiva e a rimbalzo. Ben voluto da tutto l’ambiente, potrebbe essere riconfermato e rivestire lui il ruolo di dodicesimo uomo che è stato di Luca Gandini negli ultimi anni.
La notizia delle ultime ore vedrebbe, infine, Massimo Bulleri molto vicino ad aggiungersi al coaching staff di Bucchi, non si sa ancora se al posto di Giorgio Gerosa o di Giacomo Baioni, i due assistenti dell’allenatore bolognese.
Insomma, il mercato è appena cominciato, ma la Dinamo Sassari sembra non voler perdere tempo e allestire il prima possibile il roster migliore per riprovarci ancora una volta sia in Italia, ma soprattutto in Europa in Basketball Champions League, dove le amarezze, negli ultimi anni, sono state veramente troppe.