Grande sforzo della società, enorme della Fondazione: l’Unieuro Forlì tessera Rivio. L’accordo, fra il giocatore e la società di viale Corridoni, è a breve termine: 60 giorni. Non una banalità, se si pensa che l’operazione è dovuta passare al vaglio della Fondazione Pallacanestro Forlì 2.015, per un extra budget resosi necessario dopo l’infortunio di Vincent Sanford, freschissimo di firma, occorso alla vigilia dell’esordio in campionato.
Diversi i fattori che hanno spinto Forlì ad andare alla tasca. Su tutti, l’entusiasmo vissuto domenica scorsa sugli spalti di una Unieuro Arena tornata finalmente a ruggire con passione e calore. A risultato non ancora acquisito, il pubblico forlivese ha sospinto la squadra nel momento determinante della partita, accompagnando i recuperi difensivi dei ragazzi in campo con tanto calore. “Come ai bei tempi”, si sentiva commentare la gente all’uscita dall’impianto di via Punta di Ferro. Un entusiasmo contagioso, che ha fatto da catalizzatore per la scelta di mercato, grazie anche all’andamento, ritenuto positivo, della campagna abbonamenti. Per carità, ben lontano il record di tutti i tempi di otto anni fa, ma con i tempi che corrono, dopo due stagioni falcidiate dalla pandemia, superare quota 1.500 abbonati è un traguardo indubbiamente importante. Quantomeno ritenuto sufficiente per poter cogliere una tendenza, un cambiamento, rispetto al recente passato. E visto che, dopo aver chiamato alle armi gli appassionati, il pubblico ha risposto presente, nella stanza dei bottoni si sono sentiti in dovere di supplire alla lunga assenza di Sanford con il “gettone” Nikolas Raivio.
Attenzione, innesto non banale, non solamente sul piano economico e tecnico, ma anche, calendario alla mano, per tempismo. Se infatti da un lato la squadra di coach Martino è riuscita a strappare il referto rosa contro Mantova, dall’altro, l’assenza di un americano ha pesato eccome. Con due partite tutt’altro che banali all’orizzonte, pensare di poter affrontare almeno due mesi senza uno straniero, avrebbe significato peccare di superbia. Chiaro che, in mancanza di possibilità economiche, si sarebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Ma il segnale lanciato dalla società è forte. Come a dire, con le parole del presidente Nicosanti alla presentazione, “Dobbiamo riempire il palazzo!”. Ecco, ora l’Unieuro Forlì ha in qualche modo dato alla città un motivo in più per farlo.
Partite non banali all’orizzonte, si diceva. Già perché domenica c’è l’importantissima trasferta a Rimini, contro una RBR in cerca dei primi storici due punti in serie A2 e pronta a sfoggiare il più bel Flaminio di sempre. Sette giorni più tardi, invece, Adrian e compagni ospiteranno quella Pistoia che, a ragion veduta, gli esperti del settore proiettano nelle parti nobili del girone rosso, in compagni di Udine, Fortitudo e Forlì. In viale Corridoni non vogliono dunque sorprese e attendono, di conseguenza, un rendimento alto sia sul campo che sugli spalti. Basterà l’acquisto a tempo di Raivio per portare sempre più gente a palazzo? Non lo sappiamo, ma nello sport, si sa, alla voce numero uno di tutti gli uffici marketing c’è la parola vincere.
Frambo