Bologna, 21 giugno 2023 – Gara#7 doveva essere e Gara#7 sarà, ma il modo non era sicuramente prevedibile. Dopo un primo quarto estremamente godibile, con le due squadre che si davano battaglia, ognuna secondo le proprie caratteristiche e chiuso da Milano sul +4 grazie a una bomba allo scadere da almeno 18 metri da parte di Voigtman, Bologna ha piano piano preso in mano la partita stringendo le maglie in difesa e asfissiando i due fari offensivi dell’Olimpia, grazie alla staffetta di Hackett e Pajola su Napier ed alla partita francamente mostruosa di un Cordinier che non ha dato una attimo di tregua ad uno Shields oggettivamente cancellato dalla partita.
Nonostante la Virtus abbia avuto il bandolo della partita in mano non è mai riuscita a dare il colpo del KO anche per colpa di alcuni interventi arbitrali non favorevoli, diciamo così, che impedivano alla squadra bianconera di prendere il largo.
Il rientro dagli spogliatoi non cambiava lo spartito del match, anche se la Segafredo riusciva a fermare l’emorragia a rimbalzo con Jaiteh in campo, con Napier attaccato in post basso ad ogni possesso e pressato per tutti i 28 metri del terreno di gioco, ma senza più il controllo dei tabelloni l’ Armani faceva fatica a colmare il gap con gli avversari.
Chi si aspettava una reazione di Milano in vista della terza stella è rimasto deluso, come in gara#5, ci sono stati i primi quattro minuti dell’ultimo parziale a retine inviolate, ma la presenza in campo e la logicità dei giochi offensivi era palesemente a favore dei bolognesi che, stappato il canestro con due liberi di Cordinier, prendevano il largo sotto la regia magistrale di un Daniel Hackett veramente sontuoso.
Cosa dovrà fare l’Olimpia in vista della fatidica ultima sfida? Sicuramente proteggere Napier, che questa sera è sembrato lasciato in balia degli eventi e magari non fargli marcare Cordinier, perchè il passo e l’atletismo del francese sono troppo per l’ex Husky. Un altro passo importante sarà limitare le palle perse perchè fare correre questa Virtus è un suicidio, nonostante le chiusure di un Melli in versione maestro di chiavi come quello di stasera.
Per Sergio Scariolo i lavori da fare non sono moltissimi, visto il match di questa sera ma si sa, ogni gara fa storia a se. Sicuramente, #Gara1 a parte, Jaiteh si sta meritando più minuti di un Mickey troppo farfallone a rimbalzo, ma le cose principali sono due: evitare gli 1 vs 1 statici da parte di Shegelia, che ingessano tutto l’attacco felsineo e recuperare al meglio Milos Teodosic, che anche stasera, complice qualche nervosismo di troppo, non ha sicuramente fatto la sua miglior partita.
Una cosa è certa, in queste finali chi ha comandato il gioco è stata Bologna, come le valutazioni testimoniano, ma le valutazioni non portano il referto rosa a casa, quindi starà a Scariolo miscelare al meglio i suoi ingredienti e magari puntare su un Marco Belinelli concreto come non mai.
Una prima annotazione di cuore: fatemi salutare Kyle Weems
probabilmente alla sua ultima apparizione da virtussino alla Segafredo Arena, dopo quattro anni un pezzo del mio cuore che se va, giocatore di una gentilezza, di una cortesia, di una correttezza unica, a lui un enorme in bocca al lupo.
Una seconda annotazione, di fegato stavolta: non è possibile assistere, tutte le volte che in campo c’è Carmelo Paternicò, ad arbitraggi gravemente insufficienti e spesso avversi a Bologna. Credo se ne sia accorto chiunque abbia un minimo di buona fede, ma il fischietto di Piazza Armerina questa sera ha voluto togliere ogni dubbio ai presenti alla Segafredo Arena e agli spettatori da casa non cambiando il possesso dopo il Challenge chiesto da coach Scariolo. Aria rancida? Forse no, ma stantia sicuro.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs EA7 Emporio Armani Milano 85-66
Parziali: 23-27; 26-16; 18-16; 18-7
Pagelle
Marco Belinelli 7+: chirurgico. E’ sempre il primo ad aprire le danze, ha una continuità pazzesca e sta giocando una serie estremamente positiva.
Alessandro Pajola 6,5: dà minuti di riposo importanti ai compagni e contribuisce a sfiancare Napier, in ripresa.
Mouhammadou Jaiteh 7+: probabilmente la sua miglior partita nella serie, è una spina nel fianco per la difesa meneghina, con le sue ricezioni in post basso fa collassare tutta la difesa. Con lui in campo non si sono visti voragini a centro area ed i rimbalzi cadevano nella mani virtussine.
Tornike Shengelia 7: si sacrifica molto su Voigtmann, e fa un grande lavoro. In attacco capisce che deve attaccare in modo dinamico, ed il suo dirimpettaio fa molta fatica a seguirlo, meno isolamenti in post basso del solito, meglio.
Daniel Hackett 8,5: semplicemente il dominatore del match. Gestisce i ritmi a suo piacimento, dispone di Napier come e quando vuole, magistrale.
Jordan Mickey 5: evanescente e farfallone, con lui in campo al terzo ribaltamento e p/r si aprono voragini in area, mentre il tagliafuori latita come sempre, male male.
Semi Ojeleye 6,5: comincia bene aprendo subito la scatola milanese, continua occupando gli spazi che gli attaccanti milanesi trovano intasati, concreto.
Milos Teodosic 5,5: dopo la terribile #Gara5 inizia volendo strafare, poi comincia a distribuire il gioco, viene limitato da un tecnico a seguito di un secondo fallo inventato dal solito immarcescibile Cammelo.
Awudu Abass 6,5: una furia difensiva, anche lui contribuisce a togliere ossigeno ai piccoli lombardi, ed il suo corpaccione si fa sentire. Ruba palloni e finalmente segna i primi punti di questa serie finale, se si fosse sbloccato potrebbe essere la carta che spariglia nel mazzo di coach Scariolo.
Isaia Cordinier 8: spaventoso, per energia ed intensità. Toglie Shields dal match, schiaccia, segna corre, è ovunque, si potrebbe chiamarlo Ciclone Isaia.
Stefano Tonut sv: 4 punti in 4 minuti con 4 di valutazione. A babbo morto certo, ma dalla panchina non segnava nemmeno Michael Jordan. Avrebbe potuto essere utilissimo in queste finali, ma dall’inizio dei playoff si è deciso di tagliarlo dalle rotazioni…
Nicolò Melli 6,5: gioca i primi due quarti ad un livello pazzesco, la qualità di certi suoi aiuti difensivi è clamorosa e supera anche quella del migliore dell’ultimi lustri nel fondamentale (Stonerook, a mio avviso). Quando la partita si decide però sbaglia due scelte offensive che credo Scariolo aveva preventivato di lasciargli. Attenzione allora a #Gara7, il copione potrebbe ripetersi.
Billy Baron 6: solo 17 minuti per lui che nonostante qualche tripla delle sue non è stato incisivo come al solito.
Shabazz Napier 4: va bene, abbiamo capito che soffre la Virtus, soffre la marcatura di Hackett, quella di Pajola e di Cordinier. Ciò non toglie che certe scelte, certe esecuzioni paiono di un giocatore già con la testa sulla spiaggia in Portorico. In #Gara7 vedremo se tornerà lo Shabazz delle F4 NCAA, in caso contrario per Milano saranno dolori.
Giampaolo Ricci 5: confuso ed infelice. Sbaglia un paio di chiusure difensive e si piglia subito il suo avere da Messina, provato anche da 3 viene travolto anche lui dalla dinamicità avversaria.
Paul Stephan Biligha 5,5: buttato nella mischia sia perché era quasi un dovere farlo dopo #Gara5, sia perché Hines aveva subito una botta, non gioca poi male offensivamente ma a rimbalzo soffre i cm di Jaiteh, si innervosisce e commette un paio di falli vistosi.
Devon Hall 5: sui cambi difensivi fa dei lavori enormi, riuscendo a volte a tenere l’uno contro uno di Shengelia o Jaiteh. Però sarebbe una combo deputata anche a mettere punti. Invece spadella di brutto rovinando i piani di Messina.
Tommaso Baldasso s.v.
Shavon Shields 5: a sto giro aveva il mirino puntato di tutta la difesa Virtus, Scariolo pare avergli dedicato ore ed ore a video per studiarlo ed ingabbiarlo. Missione riuscita, scommettiamo che la ripeterà in #Gara7 e dovrà essere bravo e scaltro l’ex Trento per trovare soluzioni.
Kyle Hines 5,5: aveva appena messo a segno una schiacciata delle sue quando un colpo lo costringe il panca per medicarsi. Da lì perderà ritmo e flow, come dicono gli snob della palla a spicchi, e praticamente non rientrerà più.
Luigi Datome 6: all’inizio è lui ad aprire il fuoco con buoni risultati. Poi la sua spinta si affievolisce come è logico accada. Si spende in difesa in maniera ammirevole ed anche efficace a volte La sua esperienza in gara 7 potrebbe essere decisiva. Occhio alla sua sete di vendetta per il colpo ricevuto da Hackett…….
Johannes Voigtmann 6: primi due quarti da califfo vero, che prima gioca con la squadra, poi prende ritmo a 3 finendo col botto da 15 metri. Sparisce però nella ripresa..
Le pagelle di Milano sono del garbato Garbo