Assago (MI), 4 marzo 2023 – Ciò che pareva formale, è diventato straordinario. Quel che sembrava dovesse essere una palese dimostrazione della forza del team del Pireo, è diventata invece uno show cestistico milanese. L’Olimpia Milano batte la capolista dell’Euroleague, ovvero l’Olympiakos! E ribaltando anche la differenza canestri rispetto l’andata! Un riscatto molto convincente da parte dei ragazzi di coach Ettore Messina. Forse tardivo, non lo so, ma oggi non c’è spazio per la dietrologia
La Cronaca.
L’Olimpia parte molto aggressiva in difesa, impiega qualche possesso ad entrare in ritmo in attacco, ma quando riesce ad accelerare e correre trova anche buone soluzioni. Luwawu-Cabarrot dall’arco firma il primo vantaggio sul 5-4, Melli si fa largo dentro l’area persino contro i 2.21 di Fall. Una tripla la centra Baron in transizione. Milano va avanti 10-4. L’Olympiacos entra in ritmo con due triple consecutive, di Vezenkov e Papanikolau. Al secondo fallo di Fall, l’Olympiacos mostra la sua profondità perché Tarik Black due volte segna di forza da sotto. Però Brandon Davies risponde tutte e due le volte attaccando dal post basso. Tre volte l’Olympiacos mette la testa avanti tre volte Milano replica. Poi da una rimessa laterale allo scadere nasce il lay-up di Tonut che chiude il periodo sul 20-17 Olimpia.
Milano raggiunge i cinque di vantaggio, l’Olympiacos li annulla in un attimo ripristinando la parità a quota 22. Arriva il secondo fallo di Davies, poi dopo un rimbalzo offensivo di Ricci e una tripla di Tonut, l’Olimpia recupera il più cinque, poi anche sei con una tripla di Melli. Il secondo fallo di Luwawu-Cabarrot modifica ancora la rotazione degli esterni. Quando l’Olympiacos ha Bolomboy da 5 nominale, l’Olimpia si abbassa con Ricci e Melli e da lunghi. Una tripla di Ricci riapre per la seconda volta sei punti di margine. Poi nei possessi conclusivi non c’è tanta fortuna. Larentzakis mette l’ultima tripla che riduce il distacco a tre lunghezze, 35-32.
La Ripresa.
L’Olimpia tenta di allungare, con due tiri liberi di Napier, un gioco da tre completato da Baron, poi una tonante schiacciata lungolinea di Voigtmann e un canestro in entrata sulla stessa linea di fondo di Luwawu-Cabarrot a scavare dieci punti di margine, subito prima del terzo fallo fischiato a Melli, il secondo per blocco in movimento che esattamente come avvenuto nel primo tempo cancella la tripla di un compagno. Qui Milano esplode con tre triple consecutive, la prima di Voigtmann poi due consecutive di Baron, per scappare a più 15. L’Olympiacos però risponde. Una tripla di McKissic dall’angolo, poi due tiri liberi di Sloukas lo riportano a meno dieci. Ma con i cambi in campo, l’Olimpia alza ancora i giri del motore difensivo. Una palla rubata da Tonut genera il contropiede chiuso da Hines. Poi sull’ultimo possesso, dall’angolo, Ricci centra la tripla che riconsegna all’Olimpia i 15 di vantaggio alla fine del terzo, 61-46
Per ben tre volte l’Olimpia scappa a più 20, alla sua miglior partita in Euroleague, con una tripla di Mitrou-Long, un jumper di Hines, due tiri liberi di Davies. Ma l’Olympiacos prova a rispondere. Dopo un jumper di Sloukas, arrivano due triple in fila, di Vezenkov e Walkup. Il parziale diventa di 8-0 su un lay-up lungolinea ancora di Walkup. Un tiro libero di Melli, una tripla di Baron riaprono 16 punti a favore di Milano a 4:41 dalla fine. Il vantaggio torna a quota 18 dopo due tiri liberi di Melli e un lay-up di Luwawu-Cabarrot su assist di un fenomenale Baron. E la tripla finale di Shabazz Napier chiude il match e ribalta la differenza canestri.
Olimpia Milano – Olympiakos Pireo 83-62
(tabellini all’interno)
E’ dura ora fare calcoli: l’Euroleague per l’Olimpia Milano è compromessa da tempo, nonostante la matematica non la condanni. Ma si parla più di miracolo cristiano che impresa erculea. In questo torneo continentale, ormai siamo abituati a risultati sorprendenti e ribaltoni inaspettati. Per quello, dopo l’ottima prestazione odierna, le speranze aumentano. Ma va tenuta conto anche l’imprevedibilità, che potrebbe togliere ogni forma di calcolo o di lotta indipendentemente dai risultati conseguiti. Non resta che vivere match by match e sperare. Senza vivere nella speranza.
SALA STAMPA
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10