BRIGHAM YOUNG UNIVERSITY COUGARS vs GONZAGA BULLDOGS
Marriott Center, Provo, Ut. Tutto esaurito. Giocare qui non è per nulla facile con i tifosi di Brigham Young sempre molto scatenati coloriti e rumorosi i cui striscioni occupano una intera tribuna.
Gonzaga Bulldogs vs BYU. Gonzaga è una testa di serie, che aspira al titolo. BYU una delle migliori squadre di basket NCAA. Un altra partita molto sentita, come tante in NCAA.
Julian Strather di Gonzaga è il giocatore del momento, candidato al Draft NBA 2023. Si mormora che a rendere interessante il suo profilo possa essere il suo tiro da tre punti. Dicono che in questo sia molto migliorato.
In effetti le statistiche rispetto alla precedente stagione sono aumentate. L’anno scorso realizzava 11.8 punti a partita, 5.4 rimbalzi a partita e il 37% nel tiro da tre punti. Questa stagione è passato a 13.9 punti di media a partita, realizzando il 43% da tre con 7.3 rimbalzi a partita.
Nolan Hickman con il numero 11, con il numero 45 Rasir Bolton, il numero 0 quello di Julian Strawter, con il numero 22 Anton Watson e con il numero 2 Drew Timme (si legge Timmi), in campo per i Gonzaga Bulldogs che prova subito a portare pressione all’attacco di BYU University. Una partita che inizia con grandi scintille. Con il centro di BYU Fousseyni Traore (numero 45), Spencer Johnson (numero 20, che piace sin dalle prime battute) e Gideon George (numero 5) a mettere pressione ai Bulldog.
A seguire la partita c’è il giocatore NBA Branchero. Al Marriott Center é successo di tutto. Due squadre che hanno lottato fino alla fine della partita. Due squadre mai dome dove sono più volte cambiati i protagonisti della partita, dove é più volte cambiato il vantaggio e il controllo della partita.
Due squadre che si sono rincorse fino alla fine. Brigham Young è determinata a voler fare la voce grossa e dimostrare che è la padrona di casa. Dopo sette minuti giocati si porta avanti anche di sei lunghezze. I Bulldogs si risvegliano e in due minuti esatti macinano punto su punto fino ad arrivare a quasi nove minuti giocati a riportare il punteggio in parità.
La regia ci mostra le statistiche dell’attacco dei Bulldogs. Offensivamente Gonzaga questa stagione ha prodotto 42.7 punti per partita nel pitturato, terza in Division I. L’efficenza offensiva dice 117, sesta in Division I con il 52% dal campo, prima in Division I. Intanto la regia ci mostra anche un altra statistica. Gonzaga Bulldog é guidata in panchina da ventiquattro anni da MarK Few che attualmente ha un record di 671-132 (.836 di media).
A sette minuti dalla fine del primo tempo Gonzaga raggiunge il massimo vantaggio con una serie di giochi alto-basso trovando sempre un proprio giocatore sotto canestro. Il ritorno in campo di Timme si fa subito sentire con un coast-to-coast e ora sono dieci le lunghezze da recuperare per i Cougars BYU.
Poi Anton Watson di Gonzaga in difesa costringere l’arbitro a chiedere una sospensione del gioco per un colpo sulla bocca che lo costringe ad andare in panchina.
Ad un minuto e mezzo dalla fine del primo tempo gli arbitri fischiano un tecnico ai danni di Spencer Johnson per flop per aver accentuato un presunto fallo del numero cinque di Gonzaga, Sallis.
BYU Cougars sono guidati in panchina da coach Mark Pope, ex giocatore NBA, 52ma scelta degli Indiana Pacers e vecchia conoscenza del basket europeo, giocò in Turchia all’Efes nel 1996/7.
Le due squadre vanno negli spogliatoi sul punteggio di Gonzaga: 44, BYU: 39. La regia ci mostra che nel primo tempo ci sono stati 22 i rimbalzi di Gonzaga contro i 12 di BYU che non ha segnato negli ultimi 3″14′. Gonzaga ha tirato con il 56% mentre BYU con il 54%. Per i Bulldogs ci sono 14 punti di Anton Watson con 6/6 al tiro con 4 rimbalzi e 10 punti di Drew Timme con 5/7 al tiro e 5 rimbalzi.
Il secondo tempo diventa per BYU Cougars University il festival del tiro da tre punti da parte di più giocatori della squadra. Il duello è Timme (Bulldogs) vs Traore (bel centro!) oppure nel caso Traore sia in panchina il mismatch diventa Timme vs Waterman. Watson vs Hall é un altro mismatch tra due che fanno a sportellate.
BYU recupera lo svantaggio fino ad arrivare a sorpassare Zag’s di due punti portando il punteggio sul 54 a 52 a proprio favore.
Spencer Johnson, vero mattatore della partita per BYU, a otto minuti dal termine manda gli avversari sotto di 7 punti. BYU: 63, Gonzaga: 56. Per Gonzaga è blackout totale. Troppo discontinua e obbligano coach Few a chiamare l’ennesimo timeout.
Le statistiche messe a disposizione dalla regia ci informano che Spencer Johnson che insieme a Jaxson Robinson risultano i due migliori realizzatori di BYU.
Le statistiche dicono che sino ad ora Robinson ha collezionato 16 punti con 5/10 dal campo e 5/8 da tre mentre Johnson ha messo assieme 18 punti con 7/10 dal campo e 3/3 da tre. Intanto Gonzaga ha subito un 8/0 di parziale negli ultimi 2″24′ ed è ora sotto di dieci lunghezze.
A questo punto ai Bulldogs solo un miracolo può salvarli. Con 7″15′ da giocare sotto di dieci solo una vera impresa può rimetterli in partita. Se sul 66 a 56 fosse entrata l’ennesima tripla di BYU, questa volta respinta dall’anello, sarebbe stato il colpo del KO e avrebbe chiuso definitivamente la partita.
Tutto il resto non può non essere raccontato. A 4″50′ entra un tiro da tre di Julian Strawther permette di recuperare altri tre dei dieci punti di cui Zag’s era sotto. A 4″35 su un altro tiro da tre sbagliato da BYU, Timme va a rimbalzo ma commette un ingenuità commettendo un fallo quando meno ci voleva per provare a rimontare e portarla a casa.
A 4″ sono solo cinque i punti da recuperare per i ragazzi di coach Few. Williams ha un problema di comunicazione con i compagni e la palla esce dal campo. Rimessa per Gonzaga che deve aprofittarne di questo possesso palla. Questa volta è BYU a chiedere un timeout.
Restano tre minuti da giocare e Gonzaga si è riavvicinata ed è ora sotto di due possessi. BYU ha ora otto falli di squadra. Quindi in bonus. A 1″50 Hickman mette la bomba che riapre la partita.
Ora BYU è avanti solo di un punto. Le info dalla regia ci dicono che negli ultimi 3″21′ Gonzaga ha piazzato un parziale di 11 a 2. Gonzaga ha soli tre falli di squadra e quindi quattro falli da spendere.
Quello che meno ti aspetti succede. BYU sgancia un altra tripla riportandosi quattro punti avanti. E Gonzaga spendono anche loro l’ennesimo timeout. Rispondono prontamente gli ospiti da tre e ora a 58 secondi dalla fine BYU é in vantaggio di un solo punto.
Un finale da cardiopalma come non ne vedevo da tanto tempo. Finalmente una bellissima partita mozzafiato che sicuramente di porterà alla suspence del “decider”. Coach Mark Few ha visto qualcosa che non va e chiama ancora un altro timeout.
Gonzaga non ha piu timeout da spendere ma le rimangono ancora due falli da spendere. Mentre BYU ha ancora a disposizione un solo timeout. Hickman dopo aver riportato a meno uno i Bulldogs con i suoi tiri da tre con trenta secondi da giocare va a calpestare la linea di fondo e consegnare la palla a BUY che potrebbe avere l’ultimo possesso per vincere la partita. Un errore di Hickman che potrebbe costare molto caro.
A 17 secondi Gonzaga ha speso l’ultimo dei sui falli rimanenti. E ora anche BYU avrà la possibilità di tiri liberi in caso di falli da parte di Zag’s. Fallo e conseguente viaggio in lunetta di Jaxson che ne mette uno su due ed ora BYU è in vantaggio di due punti.
Una palla che scotta che va giocata bene e con intelligenza cestistica. Julian Strawther compie il miracolo. Mette la tripla del sorpasso. Gonzaga torna avanti di uno. Mancano nove secondi e non è ancora finita.
Con un punto di differenza in nove secondi può succedere di tutto e il contrario di tutto. Anche BYU spende ora il suo ultimo timeout a disposizione.
Spencer Johnson l’eroe della serata che avesse vinto Brigham Young sarebbe stato l’Mvp della partita perde palla! Vincono i Bulldogs che compiono una grande impresa!!
Risultato finale: Brigham Young Cougars University: 74 – Gonzaga Bulldogs: 75
Se pur sia di tre giorni fa la partita, è stata una bellissima partita con finale da cardiopalma. Una partita cosi non ne vedevo da tantissimo tempo. Una partita che non potevo non scriverne perché dimostra perché il basket sia uno sport bellissimo. Il basket è questo!
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