C’eravamo anche noi alla presentazione di Dragan Sakota, il nuovo tecnico della UnaHotels Reggio Emilia. Le domande sono state di Adriano Arati di Gazzetta di Reggio, di Alessandro Caraffi di Teletricolore Medianews, di Baskettime.it, è pure la voce da Reggio di Eleven Sports, di Maurizio Rossi di Basketinside.com e poi di un giovane collega che ancora dobbiamo identificare.
Dal comunicato a cura di Davide Draghi, che ha fatto da traduttore di Sakota. Le parole dell’ad biancorosso Alessandro Dalla Salda:
“Il nostro orientamento, una volta interrotto il rapporto con Menetti, è andato subito verso coach Sakota, con cui già avevamo avuto contatti in passato. La sua carriera parla per lui, pensiamo sia la persona giusta per questo momento delicato, un allenatore esperto e con una grande conoscenza del basket, che arrivi senza condizionamenti particolari e con l’abitudine ad entrare in corsa come gli è capitato negli ultimi anni della sua carriera. C’è la sua grande convinzione di poterci aiutare a uscire da questa crisi. Gli obiettivi sono mettere in sicurezza la serie A, salvandoci, e cercare di far di tutto per battere Bonn e passare il turno di Champions league”.
Dragan Sakota parla in inglese:
“Voglio ringraziare il presidente, i soci e tutto il club per la fiducia e la chance che mi è stata data. Ho grande rispetto per la storia e la tradizione del basket italiano, con cui ho avuto un legame molto stretto non solo per la mia esperienza in Fortitudo, ma anche seguendo la carriera di mio figlio Dusan, che qui ha giocato per tre stagioni. Non sarà difficile adattarmi, il basket è un linguaggio universale e non va complicato troppo. Il mio obiettivo è quello di rendere migliore questa squadra: voglio entrare pian piano nella testa dei giocatori, conquistare la loro fiducia, creare una cooperazione con loro che ci permetta di ritrovare i risultati. Non amo chi parla di filosofia legata al basket: i modelli di gioco cambiano, bisogna sapersi adattare, la differenza è il modo in cui si insegni ai giocatori. Ci vorrà un po’ di tempo per vedere i risultati del lavoro, sono ottimista e fiducioso che, come mi è capitato nei subentri che ho affrontato negli ultimi anni, anche in questo caso la situazione migliorerà e si sistemerà”.
Gli abbiamo chiesto del buon subentro alla Fortitudo Bologna, dopo Andrea Mazzon.
“Siamo andati ai playoff, l’anno successivo c’è stato il crack societario con il patron Gilberto Sacrati, ci fu un fuggi fuggi generale, Pancotto mi subentrò e sfiorò la salvezza”.
E poi i suoi 70 anni. La passione l’ha raccontata a Telereggio, nell’intervista successiva:
“In Grecia guardavo anche 5 partite al giorno, per restare aggiornato”.
E della durezza del suo metodo di fare basket. Rimandiamo ai video.
Qui il racconto a Telereggio dell’aggressione in Grecia ai 15 tifosi reggiani
L’albero di Natale nella sede biancorossa
Le sedie biancorosse nella sede della Reggiana