Napoli, 9 ottobre 2022 – Troppa la differenza fisico-tecnica, quanto anche gli obiettivi stagionali. Nella seconda giornata di LBA 2022-23, basta un tempo da percentuali surreali all’Olimpia Milano per sbarazzarsi della neopromossa Givova Scafati. Seppur il punteggio dica altro, il secondo tempo è valso per riaprire il “cantiere Olimpia”, ovvero lavorare sui giochi e migliorare l’amalgama di squadra in vista dei target stagionali da conseguire.
L’allungo decisivo del primo quarto, ad alto punteggio, non ha lasciato scampo ai campani. Spenti presto i tentativi di velleità dei padroni di casa, i meneghini cercano di trasformare in “allenamento con benefici” la seconda parte del match.
In breve, il Match.
Inizio “diesel” per gli ospiti biancorossi, come spesso è capitato negli incontri precedenti contro Brescia e ASVEL. Mini-fuga per i gialloblu di casa sul 13-2, rintuzzato in pochi minuti dai Top Player milanesi. Melli, Voigtmann e Pangos colpiscono duramente la difesa scafatese dalla lunga sgretolandone però il pitturato. parla chiaro l’86% da 3 su solo 7 tentativi. Quanti bastano per spostare i lunghi campani fuori dalle zone vicino a canestro. Alchè sale la fisicità milanese che attaccando costantemente il ferro, trova 55 punti in 20 minuti effettivi.
Ciò che però è mancato dietro ai vesuviani, lo si è trovato davanti. l’Olimpia Milano ha pressato anche a metà campo, ma la Givova Scafati, grazie a Pinkins ed Henry, non molla mai e con 40 punti segnati resta “a vista” dei più quotati biancorossi. La sensazione palpabile è comunque monodirezionale: i padroni del match sono gli ospiti.
Definite le predominanze e constatando il dominio “mentale” sul match, quest’ultimo si trasforma in una sorta di “scrimmage” ma col beneficio di valere per la classifica di Regular Season. Da qui l’Olimpia Milano che cerca di trovare giochi e soluzioni differenti, Givova Scafati che invece trova un Lamb ispirato a colpire dalla lunga distanza, senza perdersi grossomodo d’animo. Non tutto è riuscito agli ospiti, anzi crediamo di poter affermare che molto poco è riuscito, nonostante le idee ci siano. Ancora troppa ruggine sulle gambe tornite dei meneghini.
IL TABELLINO:
Givova Scafati Basket 1969 – EA7 Emporio Armani Olimpia Milano 66-75
Ma i “salernitani” sbattono spesso contro il dogma messiniano per eccellenza: la difesa. A fronte dei 20 realizzati, Milano ha concesso solo 26 punti ai ragazzi di coach Rossi nei secondi 20 minuti. Scafati non è ancora attrezzata, anche se va considerato che finora ha incontrato la Reyer Venezia, considerata dai più una contender, e Milano stessa. Sarebbe altrettanto ingiusto indicarla come maggior indiziata alla retrocessione. Ha l’esperienza ideale per poter confermarsi nella massima serie, guidata dai veterani Stone e Lamb ed un “esordiente” Pinkins, cui già si notarono le doti fisico-tecniche ai tempi della JB Monferrato.
Risultato in archivio, classifica in delineamento, i prossimi appuntamenti sul territorio italico vedranno rispettivamente una trasferta al nord contro la Germani Brescia per Scafati. Di contro, Milano affronterà tra le mura amiche Brindisi. Siamo solo all’inizio, ma il profumo sale ed il piatto s’arricchisce. Attendiamo allora con gusto…
SALA STAMPA
Coach Ettore Messina: “Abbiamo avuto un brutto inizio come altre volte ci è successo in questa fase iniziale della stagione. Non abbiamo ancora trovato un quintetto iniziale che ci dia tranquillità. Poi però abbiamo avuto una bellissima reazione, Kevin Pangos ha tenuto bene in mano la squadra e abbiamo allungato. Nel secondo tempo credo sia venuta fuori un po’ di stanchezza, abbiamo anche sbagliato tanti tiri aperti, ma se il vantaggio è diminuito è stato anche per meriti loro, di Coach Alessandro Rossi e dei suoi giocatori. Ma sono contento perché abbiamo vinto in trasferta. Pangos e Hall hanno pagato la stanchezza alla lunga, il fatto che siamo senza Mitrou-Long e Baldasso, che per noi è importante perché ci consente di avere sempre tre playmaker a disposizione. Shields ha tirato poco e non tanto bene ma ha preso sei rimbalzi e ha dato via sei assist. Direi che ha fatto bene considerate le premesse. Era importante che potesse avere dei minuti, fisicamente mi sembra stia bene”.
TOP & FLOP
Top
- Brandon Davies. Il lungo ex Barça e Zalgiris, ha dominato contro Thompson nella metà campo offensiva. Con l’aiuto di Melli, è il candidato alla conferma dei piani alti.
- Pinkins e l’impatto con la LBA. In A2 spopolava abbastanza, tra le file monferrine di Casale. Coach Ferrari ne fu contento dell’acquisto. E si notano le qualità, ma anche la voglia di evolversi.
Flop
- La panchina scafatese. Non giriamoci attorno: con questi elementi di rotazione, Scafati rischia pesantemente di arrivare corta di fiato al finale di stagione, quando conta di più.
- Gli inizi “a diesel” milanesi. Prendere parziali importanti per poi cercare subito una rimonta non giova sicuramente alla salute dei campioni meneghini, soprattutto su 90 partite potenziali.
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10