Brescia, 29 settembre 2022 – È decisamente l’estate di coach Sergio Scariolo, dopo Eurobasket infatti si porta a casa anche la Frecciarossa Supercoppa 2022, portando sotto le due torri il trofeo per la terza volta, dopo il 1995 e quella della passata stagione. Una Virtus Bologna che ha avuto la meglio solo nel finale per 69-72 contro una Dinamo Sassari mai doma, capace di restare in testa nel punteggio per quasi tutto il match, arrivando però in carenza d’ossigeno nei secondi finali, asfissiata soprattutto dalla difesa bianconera.
Una finale nella quale la Dinamo ha preso subito le redini in mano, controllando il ritmo in attacco con il solito Eimantas Bendzius (15 punti) e il totem Chinanu Onuaku (18 punti e 9 rimbalzi). Tuttavia nella ripresa la Virtus ha indossato i panni della squadra di Eurolega e alzando l’intensità della difesa ha sgretolato le certezze sassaresi, costringendo gli avversari a soli 20 punti negli ultimi 20 minuti.
Se con la difesa la Virtus ha frenato l’enfasi isolana, con il tiro dai 6.75 l’ha definitivamente affossata, risollevando le percentuali del primo tempo e chiudendo con il 31%, grazie alle due triple di Marco Belinelli (12 punti) e Jordan Mickey (13 punti), MVP del match nonostante i problemi di falli e i soli 20′ sul parquet. Sassari al contrario è stata tradita dal proprio punto di forza, quel tiro dalla lunga distanza che nella vittoria precedente su Derthona toccava il 47%, mentre stasera rasentava il 21%, con un Bendzius meno incisivo del solito e un “siberiano” Kruslin al tiro (0/6).
Fin dalla palla a due l’equilibrio regna sovrano, con Mickey e Bendzius che ribattono colpo su colpo prima del parziale di 6-0 sardo firmato Gentile-Diop che li riporta avanti sul 17-15. Il neo arrivato Ismael Bako si prende la scena nell’ultimo minuto, impossessandosi con la forza del pitturato e firmando il 19-23 con cui si chiude il primo periodo.
Nel secondo quarto Sassari ha un’altra energia, Bendzius è ispirato al punto giusto e con l’aiuto di Jamal Jones firmano un 8-0 che porta la squadra di Bucchi sul 27-23. La Virtus, orfana di Mickey dopo il suo terzo fallo, ritrova coraggio e il fondo della retina da oltre l’arco in successione con Ojeleye (9 punti) e Weems (6 punti), pareggiando sul 31-31.
La premiata ditta Bendzius-Onuaku non ci sta, torna a far correre il tabellino biancoblu e Sassari incrementa il punteggio sul 42-34. Il primo tempo si chiude con Belinelli che ritrova il canestro segnando 5 punti consecutivi, prima della risposta di Stefano Gentile, anche lui con 5 punti di pregevole fattura sotto gli occhi di papà Nando e al fratello Alessandro. Si va negli spogliatoi sul 49-43 in favore della Dinamo.
La ripresa si apre con un Ojeleye in versione bostoniana con due triple che impattano il risultato. È un match incerto che fatica a trovare un padrone chiaro: prima Onuaku prova a prendersi la scena giganteggiando sui due lati del campo, ma Mickey, tornato sul parquet nonostante i falli, risponde con la stessa moneta. La Dinamo però perde Robinson troppo presto, reo di aver commesso il suo quarto fallo con ancora 15′ da giocare, e subito dopo un fondamentale Gentile per un problema alla schiena. Al 30′ è ancora equilibrio, 59-57 per Sassari.
La difesa bolognese sembra invalicabile e Belinelli ne approfitta firmando il primo controsorpasso dopo oltre 20′ passati ad inseguire. Bendzius vede finalmente la luce dai 6.75 e, con il solito Onuaku, porta Sassari sul +4 a 5′ dalla sirena.
Da qui in poi l’attacco sardo implode e il duo Beli-Mickey punisce dall’arco, è +1 Virtus. Il Banco sembra un pugile alle corde, ma è ancora Bendzius a ridestarlo con la bomba del 69-67 a 2′ dal termine. Pajola, solita gara di rara intelligenza cestistica per lui, sfrutta il mismatch favorevole contro il più piccolo Robinson ed è di nuovo pari.
La Dinamo ormai vede un tappo nel canestro e sfiduciata commette un paio di perse sanguinose. È come al solito Mickey a levare le castagne dal fuoco alla Virtus, salvando un palla gettata da Cordinier e segnando dai due metri con mano morbidissima, è il 69-71.
Sassari a 24” dal termine ha tutto il tempo per costruirsi il tiro per l’overtime o per la vittoria: Dowe, palla in mano, decide di penetrare, è costretto ad alzare la parabola per evitare la stoppata, forse troppo, la palla sbatte sul tabellone e sembra propensa a farsi accogliere docilmente nel cesto. Il ferro invece dice di no e Cordinier è il più veloce ad abbrancare palla e coppa, due liberi.
Il francese fa 1/2. Con 6 secondi sul cronometro è difficile costruirsi una tripla veloce e i sardi la costruiscono pure peggio, tabellata di Dowe da metà campo e sirena che sancisce la vittoria Virtus sul 69-72.
La Virtus Bologna, con Ojeleye MVP del torneo e Pajola miglior assistman, alza la sua terza Supercoppa Italiana dopo una gara forse più complicata del previsto, ma matura e fredda nel gestire il momento caldo del match, un bel viatico per gli uomini di Scariolo, in vista soprattutto della logorante stagione di Eurolega che li attende.
Dall’altra parte, la Dinamo Sassari esce sconfitta e con l’amaro in bocca di aver perso forse l’unica occasione di poter alzare un trofeo in questa stagione, ma consapevole che giocando con questo spirito e con il talento presente in alcuni elementi del roster, potrà costruirsi l’ambizione di lottare per alzarne altri.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Virtus Segafredo Bologna 69-72
Parziali: 19-23; 30-20; 10-14; 10-15.
Progressione: 19-23; 49-43; 59-57; 69-72.
Sala Stampa
Sergio Scariolo
Piero Bucchi
Partita ovviamente molto combattuta che abbiamo condotto per ampi tratti. Ci è mancata la zampata finale, le difese hanno avuto il sopravvento, le nostre percentuali di tiro non sono state particolarmente brillanti e abbiamo sbagliati tanti tiri aperti e costruiti. Mi dispiace perché la squadra ha creato tante buone situazioni. Brava la Virtus, ma ci sono tanti aspetti positivi da cui ripartire, abbiamo avuto tante indicazioni utili e queste due vere partite sono molto importanti per prendere confidenza con il clima di battaglia che ci sarà a Varese in campionato.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 5.5: come si è visto in questi due giorni a Brescia, deve riacquisire una condizione fisica accettabile dopo lo stop dell’ultimo mese. Fino a quando regge in difesa ha un discreto impatto, offensivamente è ancora troppo timido.
Gerald Robinson 4: gioca tutta la gara due o tre marce sotto. In avvio, forse a disagio per la difesa di Pajola, parte contratto e non si scioglie mai. Non è stato mai capace di mettere in ritmo i compagni e dal tuo play titolare questo non lo puoi mai accettare. Limitato dai falli, commette il quarto già in avvio di ripresa, rientra nel finale, ma è come se non ci fosse. Desaparecidos.
Chris Dowe 6: meno “carico” di 24 ore fa, mette comunque il proprio mattoncino sia in difesa che a rimbalzo. Chiamato nella ripresa a sostituire un Robinson con 4 falli, riesce a fase alterne a mettere in ritmo i compagni. Nei secondi finali è sfortunato, con il suo appoggio al tabellone che viene rigurgitato dal ferro.
Filip Kruslin 5: difensivamente fa il solito garone, in attacco però non è serata (e si vede), venendo battezzato al tiro persino dal custode del PalaLeonessa. In una serata da 1/8 dal campo, con un inquietante 0/6 dall’arco, la cosa strana e che compagni si affidino a lui e alle sue mani nel momento decisivo del match. Più freddo di un termosifone in questo autunno.
Luca Gandini s.v.: solo 2′ in campo.
Eimantas Bendzius 6.5: nel primo tempo fatica nella propria metà campo, ma in attacco fa malissimo alla difesa di Scariolo, chiudendo con 12 punti. Nella ripresa si spegne come tutto l’attacco sassarese, fino al bagliore della tripla che illude i suoi. Nei secondi finali dovrebbe essere lui il faro offensivo su cui aggrapparsi, invece i compagni vedono solo Kruslin…
Stefano Gentile 6.5: nel finale, con una Dinamo asfissiata dalla difesa virtussina, servirebbe la sua lucida follia, ma purtroppo è fuori per un problema alla schiena patito ad inizio ripresa. Prima di allora è stato uno dei migliori in magli bianca. Sempre lucido senza mai forzare, cercando sempre i compagni, e la solita zecca difensiva, capace di rubare 2 palloni.
Tommaso Raspino s.v.: solo 3′ sul campo.
Osmane Diop 6: decisamente meglio rispetto alla gara con Tortona, nonostante soffra parecchio i centimetri di Bako. Riesce comunque ad attaccare bene il ferro, segnando anche 7 punti, anche se le 4 palle perse in 15′ sono troppe.
Chinanu Onuaku 7.5: parte molle e quasi svogliato, ma una volta ripresosi si impossessa del pitturato. Passeggia sotto il ferro e quando la Virtus gli chiude l’area, lui risponde con un paio di tiretti dalla media che vedono solo la retina. Chiude con 18 punti, 9 rimbalzi e smazza 4 assist. Nel finale vuole essere lui l’eroe della serata biancoblu, ma i compagni non lo vedono ed è emblematica la sua reazione rabbiosa dopo l’errore di Dowe. Leone.
Virtus Segafredo Bologna
Niccolò Mannion 4: doveva essere la stagione in cui si sarebbe, finalmente, preso la Virtus, ma non è questo il giorno. Mai veramente pericoloso e anche quando si prende un tiro, è sempre quello sbagliato.
Marco Belinelli 6.5: fatica tremendamente a mettersi in ritmo al tiro. Chiuderà con un brutto 3/14, ma le due bombe nell’ultimo periodo, una delle quali con fallo annesso, sono due picconate che minano le certezze di Sassari.
Alessandro Pajola 7: il solito incubo per i piccoli avversari e non solo. A volte sembra di vederne due in campo con il numero 6. Cancella Robinson dal campo e anche in attacco, dove di solito pecca, mette i propri mattoncini, 4 per la precisione.
Ismael Bako 7: nel primo tempo è vicino alla perfezione, chiudendo con 10 punti e 5 rimbalzi. Nella ripresa scompare completamente, ma quello che doveva fare lo aveva già fatto.
Gabriel Lundberg 6: parte bene al tiro, poi si eclissa con un 3/12. Non esce però mai dalla gara, dando il proprio contributo alla squadra con 6 assist.
Jordan Mickey 7.5: fin dal primo minuto sembra essere la sua partita, presenza scomoda in difesa e mano caldissima dall’altra. Esce però con 3 falli già in avvio di secondo quarto. Nella ripresa non si raffredda, anzi, c’è la sua firma sul trofeo con la tripla e il canestro dalla media che chiudono la contesa.
Gora Camara s.v.: solo 4′, ma troppo falloso.
Kyle Weems 5: pronti via segna due bombe consecutive e sembra una di quelle serata in cui potrebbe dominare a mani basse. Esattamente, sembra…
Semi Ojeleye 6.5: molto meno scintillante rispetto alla sfida con Milano. Parte contratto, ma se nella ripresa la Virtus non perde contatto con Sassari lo deve anche alle sue due bombe consecutive, arrivate tutte e due in emergenza.
Isaia Cordinier 7: non ha paura dello scontro fisico e lo sappiamo bene. Non perde mai il controllo del match e fisicamente è debordante, emblematico il suo canestro “appoggiandosi” ad Onuaku. Chiude con 12 punti, 4 rimbalzi e il libero che sigilla il punteggio.
Giovanni Olmeo