Sant Julià de Vilatorta (Barcellona), 26 agosto 2022 – L’Italia della pallacanestro dalla scorsa estate ha un nuovo leader: è Simone Fontecchio, che nelle due ultime annate ha giocato all’estero (Germania e Spagna), e che si appresta a dare il grande salto all’NBA per mano degli Utah Jazz. Una crescita esponenziale che dà una ventata di orgoglio all’ambiente italiano del basket, nonché regala un certo ottimismo alla vigilia dell’EuroBasket. Ne abbiamo parlato in esclusiva con Aíto García Reneses, uno dei principali “colpevoli” di questo fantastico salto di qualità dell’abruzzese.
Aíto, tutta un’eminenza della pallacanestro spagnola e che in dicembre festeggerà 50 anni come allenatore di basket, dopo aver vinto tutto il possibile in patria, dal 2017 al 2021 è stato head-coach dell’Alba Berlino, e dopo un anno sabbatico è tornato a sedere su una panchina di ACB accettando la sfida del Bàsquet Girona, probabilmente convinto dal presidente del club catalano, che altri non è che Marc Gasol. Dopo la sfida amichevole contro il Baxi Manresa di Giordano Bortolani, abbiamo quindi avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con uno degli allenatori più esperti nello scenario della pallacanestro mondiale.
Mentre i colleghi della stampa locale lo hanno – giustamente – bombardato con domande sul suo arrivo a Girona, come vede la squadra, su Marc Gasol, ecc., noi gli abbiamo chiesto tutt’altro. Quando il veterano allenatore ha sentito nominare Simone Fontecchio gli sono brillati gli occhi: “Che giocatore e soprattutto che ragazzo straordinario“.
Fontecchio era arrivato a Berlino nell’estate del 2020, in piena pandemia, dopo un percorso discreto tra le giovanili della Virtus, dove era cresciuto come playmaker, venendo poi preso dall’Olimpia Milano, che l’aveva mandato in prestito alla Vanoli Cremona, e quindi il passaggio a Reggio Emilia nella stagione interrotta per il Covid. Era un buon giocatore, ma nulla più, che dopo la trafila delle giovanili ItalBasket e le presenze nelle “finestre” FIBA, quando non ci potevano andare gli NBA o i giocatori impegnati in Eurolega, aveva praticamente perso il treno azzurro.
“Quando era arrivato a Berlino” – conferma Aíto – “Simone non giocava neanche più nella nazionale italiana, ora ne è il massimo realizzatore“. Ma guai a dargli tutto il marito! “No, no… Io ho fatto la mia parte, ma in questo caso quello che (voi italiani) dovete ringraziare è Himar Ojeda, il GM dell’Alba (anche lui spagnolo). Quando era andato via Rokas Giedraitis avevamo bisogno di una nuova ala piccola a Berlino, e Simone Fontecchio entrava nei parametri del tipo di giocatore che stavamo cercando. E lui è stato eccezionale in quanto a impegno, serietà e rendimento”.
“Poi la scorsa stagione qua in ACB al Baskonia si è riconfermato nonostante le difficoltà della squadra, tanto da suscitare gli interessi dell’NBA. Non avevo dubbi che sarebbe andato alla grande anche nel campionato spagnolo. Ora l’attende una nuova sfida; sono contentissimo per lui, se lo merita, e sono convinto che darà il suo contributo anche dall’altro lato dell’Oceano”.
L’Alba Berlino, dal canto suo, prosegue con la filosofia di sviluppare talento seguendo un determinato filone che è valsa ai tedeschi una licenza di Eurolega pluriannuale e che il suo “discepolo” Israel González, con il quale avevamo parlato lo scorso maggio, sta seguendo alla grande. “Israel ha lavorato con me per otto anni”, – ha sottolineato Aíto – “sapevo che sarebbe stato più che pronto a guidare lui la prima squadra, e infatti l’ha dimostrato, e sono convinto che continuerà a farlo”.
E mentre Simone Fontecchio volerà agli Utah Jazz, l’Alba Berlino ha preso Gabriele Procida… la speranza di tutti gli italiani è che si ripeta la storia anche per il giovane comasco, scelto al Draft dai Detroit Pistons, ma che resterà almeno un altro anno in Europa per crescere. La squadra della capitale tedesca sembra davvero la situazione ideale per farlo.
Laura78