Una fantastica Varese, che per certi versi ricorda quella che 8 anni fa annichilì l’Olimpia Milano sempre al Forum nelle Final Eight 2013 (cliccate qui, se volete tornare indietro nel tempo), espugna il campo di un Olimpia giunta in prossimità della prima crisi stagionale.
Dopo la inopinata sconfitta ad Atene arriva un ulteriore stop ed in LBA, il conteggio recita 3 sconfitte nelle ultime 5 che sono più una prova che un indizio, con le sole vittorie giunte a fatica contro Cantù e Brescia, le squadre più in difficoltà al momento in campionato.
Da queste righe le critiche alle rotazioni e ai minutaggi in LBA non sono mai mancate, ed ora sembra che le energie dei vari Shields, Punter ecc ecc…Presentino il conto di un sovrautilizzo. Ed anche in questa occasione, ad esempio, un pur positivo Cinciarini è stato dimenticato nel secondo tempo.
Ad aumentare le preoccupazioni di Messina c’è il fatto che a riposo è stato lasciato Tarczewski (mossa alquanto discutibile, al netto di problemi fisici), e che quindi a parte Delaney la squadra era al completo, presumibilmente con 11/12 Biligha o Kuba cambia poco) di coloro che si giocheranno lo scudetto.
Certo è che la strada per ottenerlo d’un tratto si è fatta più irta: le altre squadre sono più fresche ed elevano spesso e volentieri il loro rendimento contro i primi della classe: primi che ora sfideranno i secondi nel big match di Brindisi domenica prossima ed all’orizzonte si profila anche la sagoma bianconera con la V bianca sul petto.
Un bel ciclo terribile insomma, con l’intermezzo Efes di venerdì (non proprio una passeggiata), per terminare la massacrante Regular Season di Eurolega. Vedremo come ne uscirà a questo punto l’Olimpia Milano, il rischio di dare un calcio al secchio contenente tanto buon latte messo via fino ad ora è concreto.
Due parole sulla squadra di Bulleri che oggi ha giocato una partita veramente superba, prima in difesa e a rimbalzo che in attacco. E’ lontana parente di quella allo sbando di 2 mesi fa, ora sembra un giocattolo perfetto o quasi. Complimenti alla dirigenza che ha resistito dall’esonerare il coach dandogli fiducia e che ha pescato i tasselli giusti (a costi bassi, che non guasta) per far rendere perfetto tutto il meccanismo.
Olimpia Milano – Pall. Varese 81-83
SALA STAMPA
LE PAGELLE
BEANE 6,5: è meno incisivo e preciso di altre occasione ma comunque è importante il suo contributo.
MORSE 5: combina parecchi pasticci e soffre parecchio la furbizia di Hines.
SCOLA 7,5: primo tempo poco visibile ma efficace, esplode nel finale con giocate di classe ed esperienza. La mossa del Bullo di spostarlo da ala forte ha svoltato la stagione varesina, facile che Messina abbia pensato a quanto sarebbe ancora servito alla causa milanese. 31 minuti in campo, i 40enni sembravano altri….
DE NICOLAO 5,5: offre quel che può, tra giocate di energia ed errori dettati dal livello degli avversari.
RUZZIER 8: come il numero dei suoi assist. La scelta di affidargli in toto le chiavi della squadra togliendo la palla in costruzione dalle mani di Douglas è l’altro grande motivo delle vittorie della Openjobmetis post Final 8. Stasera sembrava la controfigura del miglior Thomas Huertel con triple, assistenze e tanto ritmo.
STRAUTINS 6: poco appariscente ma molto utile, specie in difesa e per i liberi che raccatta. Prestazione da veterano per il 23enne ex Reggio Emilia.
EGBUNU 7: una delle chiavi della svolta varesina, centro fatto su misura per il nostro campionato. Saltatore pazzesco, fa cambiare parecchie parabole ai penetratori milanesi, in attacco produce non solo come schiacciatore. Da tenere d’occhio, e brava Varese ad ingaggiarlo a cifre ridicole
FERRERO 6: una tripla in 9 minuti, il suo mattone lo porta sempre.
DOUGLAS 7: non è uno dei miei giocatori preferiti (eufemismo) ma da quando gioca da finalizzatore con poco la palla in mano ha tutt’altra efficienza ed efficacia. Segnare non è mai stato un problema, figurarsi se il palcoscenico poi lo gasa…..
OLIMPIA MILANO
PUNTER 6: fa il suo ma non eccelle in attacco, ha le mani piene in difesa contro un Douglas in giornata.
LEDAY 6: se guardate il tabellino nulla da dire, se guardate la partita invece si. Poco impatto rispetto al solito specie a rimbalzo, soffre Scola e se non ricordo male capitò la stessa cosa in Eurolega lo scorso anno con il buon Zach in maglia Zalgiris.
MICOV 5,5: qualche lampo in attacco ma anche tante disattenzioni non da lui, e quei liberi sbagliati…L’impressione che queste siano le sue ultime partite a Milano è sempre più netta. Speriamo in un guizzo nei playoff.
MORASCHINI 6,5: nei (troppo) pochi minuti in campo non ha affatto demeritato in attacco. In difesa invece così cosà, ma non si deve nemmeno pretendere che possa tenere il primo passo di uno Speedy Gonzalez come Ruzzier….
RODRIGUEZ 6: pessima prima frazione, si riscatta poi sganciando tre triple delle sue ma nei momenti decisivi sbaglia parecchio. Non può nemmeno essere sempre lui il salvatore della patria però…
CINCIARINI 7: come i suoi minuti in campo (molto pochi). Due punti, 3 assist, buona difesa, gran ritmo impresso alla partita. Perchè è stato dimenticato?
SHIELDS 4,5: in grave difficoltà, ma anche qui non si può considerare automatico che uno giochi 80 partite tutte di livello top. Doveva essere risparmiato quando si poteva farlo in certe partite “semplici” in LBA qualche mese fa. Ormai è tardi…Cantava quel tale…
BROOKS 4,5: passo, anzi 3 passi, indietro rispetto al bel Jeff Brooks ammirato nelle ultime uscite.
WOJCIECHOWSKI 5: 9 minuti di nulla, tranne qualche spintonata sotto canestro e qualche tocco a rimbalzo. Chissà Biligha come l’ha presa bene…(sempre che non sia infortunato)
HINES 8: primo tempo incolore il suo, poi sciorina 5-10 minuti che entrano negli annali del basket italiano alla voce “Come si domina una partita”. Tre recuperi pazzeschi, di tecnica, intelligenza e furbizia, canestro e fallo di rapina, due stoppate clamorose specie quella su Egbonu non proprio uno che salta la Gazzetta, e l’assist finale che Datome spreca malamente. Bisogna essere grati per sempre a chi l’ha portato a Milano permettendoci di godere delle sue gesta. E’ un privilegio raro, cantava quell’altro tale…
DATOME 5: da uno come lui non ti aspetti che sbagli quell’ultimo canestro. E nemmeno il tentativo precedente, un arresto e tiro alla tabella in completa solitudine. Va bene che è una sentenza nel catch and shoot da tre punti, ma mi pare si stia completamente disabituando ad effettuare altre tipologie di tiri. Con il suo stipendio e il suo curriculum se lo può permettere fino ad un certo punto.
Cristiano Garbin
@garbo75