Una vittoria ed una sconfitta nelle prime due gare di questo Europe così atteso per la nostra Italbasket Rosa. Esaltante per come è arrivata la prima vittoria con la Turchia, in rimonta negli ultimi minuti; un pò sconfortante la sconfitta con l’Ungheria per come si è dipanata la gara nella quale le ragazze di coach Marco Crespi avevano recuperato undici punti nei primi due quarti ed erano quasi riusciti a fare la stessa cosa nell’ultimo periodo.
L’elemento che caratterizza entrambe le gare dell’Italbasket Rosa sembra essere un pò di imprecisione al tiro soprattutto da due, nel senso che fa più impressione del complessivo 14 su 52 al tiro da 3 che è certamente molto basso. Il 22 su 69 da 2 è meno spiegabile dati il talento e la facilità con la quale Sottana e compagne riescono a costruire facilmente – o comunque con buona applicazione – le azioni per un buon tiro. Al momento del rilascio della palla qualcosa rende impreciso il tiro e si perdono ottime occasioni per allungare il punteggio o per recuperare.
Cos’ come nella gara con l’Ungheria il ricorso quasi sistematico al tiro da 3 (7 su 31 alla fine), nel momento in cui era forse più utile cercare il ferro è sembrata una mancanza di lucidità da parte di un gruppo che invece nella lucidità ha una delle sue caratteristiche migliori. Però in campo ci sono anche le avversarie e c’è la fase difensiva.
Se nella gara con la Turchia tanto le avversarie quanto la difesa hanno permesso alle nostre di assumere il controllo della gara nel momento decisivo del quarto quarto, con l’Ungheria è successo esattamente il contrario. Perché le ungheresi, che sono una squadra normale, sono però piuttosto forti fisicamente specie nelle due lunghe di riferimento: Dora Horti (32 anni per 195cm) e Bernadett Hatar (24 anni ma 208 cm) che hanno oscurato la visione del loro canestro, spinto lontano le nostre che tentavano di penetrare, impedito una buona ricezione alle nostre lunghe ed ostacolato le normali parabole di tiro. Il resto della squadra ha fatto in modo che le Azzurre venissero indirizzate verso questi due totem che sui 37 rimbalzi difensivi dell’Ungheria ne hanno presi 12 ai quali vanno aggiunti gli 11 di Yvonne Turner playmaker di 178cm con uno spiccato senso del rimbalzo evidentemente.
In attacco le nostre avversarie poi hanno beneficiato di una nostra difesa un bel pò disattenta come ha detto coach Crespi: “Abbiamo sbagliato tanti tiri, è vero, ma credo che in una partita a basso punteggio e così equilibrata e nella quale facevamo fatica a fare canestro la differenza l’abbiano fatta i 7 giochi da tre punti che la nostra difesa ha concesso”. In pratica 7 punti gratis (dando per buoni i 14 delle azioni normali) che appunto in una partita dal punteggio sempre molto ravvicinato sono stati letali specie nell’ultimo periodo.
E pensare che l’Italbasket Rosa ha preso più rimbalzi offensivi dell’Ungheria : 16 a 9 ma non ne abbiamo fatto buon uso perchè nel momento del disperato tentativo di recuperare il gioco era sempre lo stesso: rimbalzo ed apertura per cercare un frettoloso tiro da tre.
Attenzione però la partita con l’Ungheria può fare storia a se qualora di tutto questo la squadra saprà davvero fare un’elaborazione importante e saprà trasformare la delusione in rabbia agonistica con la Slovenia, domenica 30 giugno alle 18.30. Certo servirà che Cecilia Zandalisini gestisca in modo diverso le sue risorse che in questo momento non sembrano le migliori ma il suo talento è grande; che Nicole Romeo convinca coach Crespi a tenerla in campo ancora più di quel che l’ha tenuta con le ungheresi e che. per esempio, Elisa Penna e Martina Crippa possano aiutare la squadra in quella che adesso è la gara più importante. C’è tutto per passare il turno: entusiasmo, classe, staff tecnico e convinzione. Che tutto questo vada in campo all’unisono.