Roma, 16 gennaio 2019 – Nell’anticipo del 5° turno del girone di ritorno della Serie A girone Ovest una Virtus Roma in missione rinvigorita nel corpo e nello spirito dopo la deragliata di Cassino di sabato scorso, non delude le aspettative del proprio pubblico e si riscatta battendo al PalaLottomatica per 81-76 la Benacquista Assicurazioni Latina, al termine di un match combattuto virilmente dalle contendenti ma dalla difficoltà per l’Urbe pari al coefficiente che di solito è riservato a quel tuffatore che esegue un triplo carpiato in avanti dal trampolino di 3 metri!
Del resto era difficile pensare che sarebbe stata una gara priva di emozioni quella tra Virtus Roma in missione e Latina Basket, bastava infatti andare con il pensiero al match dell’andata al PalaBianchini ed ecco che anche lì, alla fine di un altro combattimento entusiasmante, emozioni a profusione e vittoria dei capitolini in trasferta.
Eppoi era onestamente molto difficile scendere in campo oggi per questa Virtus Roma in missione dimenticando o non avendo ancora in testa scorie negative della brutta prova espressa in Ciociaria lo scorso 12 gennaio vs il fanalino di coda Virtus Cassino, oltretutto con l’obbligo di portare a casa la vittoria per agganciare in vetta alla classifica Bergamo a quota 24 punti, non lasciandola andare troppo avanti in attesa del #MatchClou della 2^ giornata del girone di ritorno che si disputerà al PalaLottomatica domenica 20 gennaio, gara che si preannuncia al calor bianco vista l’importanza della posta in palio: chi vince stacca l’altra e vola prima in classifica e senza dimenticare che, qualora la Virtus Roma in missione vincesse nuovamente vs Bergamo, con la gara vinta oggi l’Urbe avrebbe sempre un match in più giocato rispetto ai lombardi, i quali la recupereranno invece il 3 febbraio prossimo, quando si completerà del tutto questo 5° turno del girone Ovest.
Comunque sia il popolo virtussino aspettava con malcelata ansia questa gara e la squadra ha risposto “presente”, esibendo anche un forte spirito di gruppo, assieme ad una gran voglia di vincere, che sembrava essere evaporato nello strano mese di dicembre scorso in cui la Virtus Roma in missione più di una volta aveva destato la sensazione di non essere scesa in campo sin dal primo possesso con l’intensità e l’adeguata cattiveria agonistica (Siena, Scafati e Cassino docet), che invece l’aveva contraddistinta da ottobre a novembre. Inoltre battere poi questa fortissima Benacquista Latina aveva anche un fortissimo impatto emotivo e di classifica, una Latina anche lei con l’orgoglio ferito a causa dell’inaspettata scivolata casalinga di sabato in casa vs Casale Monferrato e quindi vogliosa di ben figurare, infine stimolata dal fatto di essere in campo per la prima volta nella sua storia a soli 65 km. da casa, nello storico impianto romano.
Probabilmente l’essere subito scesi in campo subito dopo la delusione di Cassino, a soli tre giorni di distanza, potrebbe essere stato anche un bene per i ragazzi in maglia Virtus perchè in questo modo Piero Bucchi, come sempre molto lucido ed onesto intellettualmente a fine gara in sala stampa, è riuscito ad analizzare meglio la sconfitta orientando lo spogliatoio al dover “vivere” questo campionato solo gara dopo gara, senza dover pensare più troppo alla “missione”, al ritorno in Legabasket, al peso eccessivo che forse stava per creare qualche problema di troppo nella testa dei giocatori.
Ebbene questa sera una prova agonistica dal peso specifico enorme ma anche con lo spirito giusto, con la voglia di superare sul campo una delle squadre più forti del girone Ovest, la Benacquista Latina di coach Franco Gramenzi, combattendo senza mai abbattersi, specie dopo un primo periodo poco fruttifero anzi, avaro di punti. Infatti, dopo il primo canestro del solito Henry Sims, Latina sparava in faccia agli avversari un parziale da 0-9 che ribaltava l’inerzia della gara, iniziando a far venire più di qualche brivido ai tifosi romani. La Virtus in missione però non mollava, aggrappandosi in attacco al totem nero di Baltimora, visto che da fuori le soddisfazioni erano vicino allo zero, riuscendo a contenere molto bene in difesa il trio delle meraviglie in nerazzurro Fabi–Lawrence–Carlson (non per nulla Latina ha il miglior attacco del girone), in particolar modo quell’Augustin Fabi mortifero, autentico mattatore per Latina nelle splendide quattro vittorie consecutive con relativa, storica qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia LNP. Anzi, considerando almeno tre triple sputate dal ferro pontino, il 14-18 con cui si chiudeva la prima frazione di gioco sembrava essere tutto sommato un grosso affare per l’Urbe.
Quando poi ad inizio secondo periodo Aristide Landi rompeva l’incantesimo dalla lunga (Virtus Roma 0/6 dalla lunga nei primi 10′ di gioco), tornando questa sera ai suoi abituali livelli di rendimento e di gioco dopo un periodo di appannamento dovuto ai postumi della frattura subita al setto nasale, e con lui Tommy Baldasso sempre da tre, l’Urbe iniziava a scaldarsi ed a scaldare il cuore dei propri tifosi andando avanti sul 22-20 al 12′ mentre Capitan Tavernelli ed il giovane promettente Alessandro Cassese in regia e soprattutto Mike Carlson più Andrew Lawrence davano filo da torcere alla difesa romana. La Benacquista Latina infatti non mollava per niente: sul 26-25 al 14′ di Roma per mezzo del solito Henry Sims, i pontini rispondevano con un perentorio 0-8 di parziale (26-33 al 17′), fallo tecnico ad un poco preciso (nonchè nervoso…), Nic Moore e, dopo il tempo chiamato da Bucchi, botta e risposta da tre con una zona 2-3 della Virtus Roma in missione che sparigliava un pò le carte al munifico attacco ospite. Una tripla di Massimino Chessa prima (che bella notizia), e di Tommy Baldasso dopo rimetteva l’Urbe in scia di Latina (34-37), e subito dopo ancora, aumentando la qualità della propria difesa, la Virtus Roma non solo impattava nel punteggio ma complice un tecnico sanzionato a Franco Gramenzi, dalla lunetta addirittura la Virtus Roma riusciva a chiudere il secondo parziale avanti di due punti, per 39-37.
All’inizio dopo l’intervallo lungo, Andrew Lawrence stampava un’altra tripla delle sue (39-40) ma la Virtus Roma in missione reagiva nettamente senza abbattersi: dopo un lungo periodo di errori al tiro, ma fatto anche di ottime difese da ambo le parti, si andava al 27′ sul 47-42 grazie alla prima ed unica tripla di un Daniele Sandri eccellente in difesa su Augustin Fabi. Sfruttando inoltre i viaggi frequenti in lunetta dell’Urbe (prima nel girone Ovest per i viaggi dalla linea della carità), di un Aristide Landi stranamente impreciso, il saldo tra le due squadre restava sul +5 che era il massimo vantaggio di Roma nella gara. Si svegliava poi Nic Moore dal torpore iniziale realizzativo ma fioccavano anche i falli ed in verità anche i fischi sanzionatori poco lucidi della terna arbitrale, mentre un ottimo Valerio Cucci si faceva apprezzare per Latina stante un Patrick Baldassarre insolitamente fuori dal match. Si chiudeva sul 57-53 al terzo suono della sirena.
Quarto periodo e la gara iniziava a surriscaldarsi, non solo tecnicamente. Amar Alibegovic e Valerio Cucci ribattevano colpo su colpo ma era un ottimo Mike Carlson a mettere la tripla del 61-61 pari al 32′. Ancora lui, il lungo nerazzurro piazzava un’altra tripla ma per fortuna di Roma entrava anche la prima (ed unica), tripla della gara di Nic Moore e subito dopo Aristide Landi consegnava il 66-64. E quì la prima svolta del match: nel giro di due azioni, proprio a Mike Carlson venivano sanzionati due falli che lo spedivano definitivamente in panchina, con un Franco Gramenzi a dir poco attonito dall’accaduto. Ora le difese avevano la meglio e se mentre la voglia di combattere della Virtus Roma in missione si esaltava nella sfida, la Benacquista Latina lentamente si sfilacciava in attacco. Ma proprio in attacco erano sempre i tiri liberi a tenere avanti l’Urbe grazie a Nic Moore, tra le proteste del club pontino, ma quando veniva sanzionato ad Aristide Landi un antisportivo a dir poco generoso ai danni di Capitan Tavernelli, i nerazzurri avevano il possesso sul 72-71 ma sciupandolo a causa dell’uscita per 5 falli di Andrew Lawrence (fallo, onestamente, visibile a pochi spettatori presenti sugli spalti…). Ultimi possessi in stile gara di andata a Latina: Henry Sims da fuori siglava un canestro pazzesco per freddezza (76-73) e proprio Augustin Fabi, tenuto molto bene a bada sino a quel momento, godeva di un ottimo blocco di Patrick Baldassarre e piazzava la bomba del 76-76 a 1’15” dalla fine. Tommy Baldasso gestiva come all’andata l’azione dell’Urbe (con intanto un Nic Moore fuori pure lui per 5 falli), e serviva un assist da fuori per Aristide Landi che non si lasciava pregare e lasciava partire un siluro terra aria che finiva nel cotone pontino, 79-76. A nulla valeva la tripla successiva di Augustin Fabi andata a vuoto e Massimo Chessa provava a chiuderla da fuori senza fortuna, palla quindi tra le mani di Patrick Baldassarre a 15″ dalla fine che…La lanciava a metà campo tra le mani di Daniele Sandri che ringraziava, gara dunque che si chiudeva con i liberi sul 81-76.
Dunque una vera e propria battaglia sportiva, combattuta con il coltello tra i denti da parte delle due squadre e che fa ben sperare sia per la Virtus Roma in missione, che come anticipato prima riceverà la Bergamo di Terrence Roderick per una sfida da non perdere ma anche per la Benacquista Latina, che volerà a Trapani. E’ uscita comunque a testa alta la squadra di Franco Gramenzi dal PalaLottomatica, forse smoccolando un pò troppo all’indirizzo della terna arbitrale (e neanche a torto a mio avviso), ma questa sera la Virtus Roma è riuscita comunque ad imbrigliarla, facendole segnare appena 76 punti contro gli 89 di media e di fatto superando i pontini in termini valutativi per 102-70, a testimoniare che i 5 punti di scarto finale in realtà sono il frutto di un intenso gioco difensivo di squadra, condita di tante altre belle cose viste in campo. In questo senso superlative le prove di Daniele Sandri e di Massimo Chessa mentre a volte Henry Sims, nonostante una doppia doppia da 26 p.ti e 15 rimbalzi, è stato troppo lento nel chiudere l’area alle incursioni pontine sul pick’n’roll centrale, dove Valerio Cucci od anche Giovanni Allodi han trovato spazio.
Comunque va bene così, vittoria era e vittoria è stata per l’Urbe, adesso testa e cuore al match di domenica magari, come ha detto a fine gara coach Piero Bucchi, pensando ad una gara alla volta, senza farsi prendere troppo dall’ansia.
Sala Stampa
Piero Bucchi
«Stiamo recuperando la condizione atletica e lo stato di forma, che durante la stagione può avere degli alti e bassi anche dovuti a qualche acciacco. Stiamo recuperando alcuni giocatori, grazie soprattutto all’eccezionale lavoro di tutto lo staff medico: dal dottore, al fisioterapista, a Lucio, all’osteopata. Abbiamo fatto una buona prestazione, mettendoci tanto cuore ma soprattutto grinta, è un gruppo che deve iniziare a pensare partita per partita e non pensare a vincere il campionato. I ragazzi sono stati tutti davvero molto bravi, purtroppo Moore è stato condizionato dai falli ma ha messo canestri fondamentali nell’ultimo quarto. Mi auguro che questa vittoria e la ripresa delle condizioni fisiche possano aiutarci a fare il grande salto soprattutto per l’importante sfida di domenica che giocheremo contro una squadra che si è dimostrata tra le più forti del campionato».
Aristide Landi
«Stiamo pensando a giocare una gara alla volta e lavorare tanto sulla difesa, sono i due nostri obiettivi per il momento. Dopo la sconfitta di Cassino eravamo molto arrabbiati e già dal giorno dopo ci siamo allenati intensamente, lasciandoci alle spalle la partita per tornare in campo motivati sin da subito. Ogni partita dev’essere una finale se vogliamo rimanere agganciati alla vetta della classifica».
Virtus Roma – Benacquista Assicurazioni Latina 81-76
Parziali: 14-18; 25-19; 18-16; 24-23
Progressione: 14-18; 39-37; 57-53; 81-76
MVP: Henry Sims va di doppia doppia ma vogliamo parlare della tripla di Aristide Landi del 79-76 e dei suoi 15 p.ti e 7 rimbalzi? Con il naso ancora dolorante? Applausi anche a Mike Carlson, una buonissima prova la sua.
WVP: Patrick Baldassarre stecca la gara.
Fabrizio Noto/FRED