Una cosa è probabile: questa del 2013 non sarà certamente una edizione del Nijt di Roma paragonabile a quella di due anni fa, da cui uscirono due talenti come Saric e Hezonja.
Sembra invece simile a quella dello scorso anno, dalla quale emersero soltanto il turco Birsen e Domantas Sabonis, se vogliamo parlare di basket di un certo livello, mentre si attende ancora lo sbocciare di molti talenti del Sarajevo come Nikolic, Salic e Busa, che lo scorso dicembre destarono ammirazione.
All’Arena “Altero Felici”, casa della Stella Azzurra, non mi è sembrato di aver visto grossissimi prospetti, ma va comunque detto che stiamo parlando di ragazzi giovani con ancora probabilmente margini di maturazione e miglioramento notevoli. Nè aiuta più di tanto l’averli visti poi in poche partite.
Dovendo ma soprattutto volendo tuttavia dare una mano a scout, ds, dg ed affini non presenti a Roma, proviamo velocemente a buttar giù qualche nome, rigorosamente di quelli che han catturato l’occhio e senza il deliberato intento di depistare.
Piaciuto il Bayern Monaco in generale, squadra che può permettersi di avere tre centri sopra i 2.05 , ma due giocatori han mostrato di esser già quasi pronti per il basket chiamiamolo vero.
Richard Freudenberg è un’ala classe 98′ di 2.02 dotato di una mira notevole in particolar modo dagli angoli. Piedi per terra e ben messo in ritmo(nel Bayern può avvalersi degli ottimi assist del play Schmitt)è molto preciso dall’arco.
L’altro giocatore da evidenziare è il centro Marcel Kessen, un 97′ di 2.02 già ben impostato sia nel prendere posizione a rimbalzo, sia nell’uso di braccia e corpo in difesa. Già fisicamente ben messo ha anche un discreto tiro dalla media.
Continuando tra gli stranieri, merita citazione la guardia del Spars Sarajevo, Edin Atic, decisamente il migliore della sua squadra per punti, visione di gioco e maturità in campo. Non mi hanno entusiasmato i tanto attesi Durak e Piric.
A questi tre nomi, due tedeschi ed un bosniaco, aggiungerei per completare il discorso riguardante i giocatori stranieri quello di Nik Slavica del Cibona, non avendo potuto vedere giocare nè Marko Arapovic nè Ivica Zubac.
Venendo alle questioni di casa nostra, mi sono piaciuti Federico Mussini della Stella Azzurra ed Alberto Cacace dell’Armani Milano.
Non due grandi scoperte quindi, mentre non mi ha convinto Pierfrancesco Oliva della Virtus Siena, entrato recentemente in orbita nazionale e su cui spero di leggere buone nuove in tempi brevi.
L’ho visto nel match contro il Bayern e dopo un buon inizio è andato pian piano spegnendosi, forse fagocitato anche lui dalla pessima prestazione della sua squadra. Buon fisico, chiaramente ancora da irrobustire, mi è sembrato un giocatore sicuramente dotato, che probabilmente arriverà un giorno a saper fare tante cose e riciclarsi in più ruoli. Ma ancora acerbo e lo si è visto nella molteplicità di scelte sbagliate e forzature prese soprattutto nel secondo tempo contro i tedeschi.
Alessio Teresi