ROMA – E’ vero che non contava molto per la Virtus questa partita in chiave Top 16 ma per gli andalusi di Aito Garcia Reneses contava eccome: vincere questa sera a Roma avrebbe potuto regalare ai verdi spagnoli la chance, anche se remota, di potersela ancora giocare per un secondo o addirittura per un primo posto nel girone contro Olympiacos e Real Madrid, il che avrebbe significato una Top 16 meno complessa nella composizione del prossimo mini-girone.
Ed invece i ragazzi di Matteo Boniciolli le han guastato la festa giocando un basket a tratti anche scintillante nei minuti finali, stupendo positivamente, e non di poco, lo sparuto pubblico accorso in questa freddissima serata romana.
Una Virtus Roma scintillante a tratti dicevamo, capace di tenere testa ad un team che da tempo veleggia nel gotha del basket spagnolo e quindi europeo e che all’andata aveva dato una sonora lezione ai Giallorossoblù, mettendo in mostra sul parquet di casa un basket agile, pulito, non molto arrembante ma dannatamente efficace con Rodriguez (questa sera peggiore in campo per i suoi, ironia della sorte !), e Tripkovic a tenere dal vivo un clinic sul tiro dalla lunga.
Malaga non era certo venuta a Roma per perdere eppure alla fine si è dovuta inchinare alla ottima difesa dell’Urbe specie nel periodo finale, alle giocate di un sontuoso Nihad Djedovic (MVP con 23 punti, 3 rimbalzi, 9 falli subiti e ben 6 assist, 32 di valutazione finale), che comincia a far vedere concretamente perchè Boscia Tanjevic lo volesse con così grande insistenza questa estate a Roma e cancellando la vergognosa prova di Madrid con -11 di vallutazione. Oltre a lui, un lucidissimo Darius Washington (18 punti, 6/7 da 2 ed 1/3 da 3), autore di molte letture positive contro la difesa avversaria e, lo scriviamo con grossa soddisfazione, un concreto Gigi Datome (14 punti con 4 rimbalzi), capace di ripetere anche se in chiave minore l’ottima prestazione da MVP di domenica al Palascapriano di Teramo. Encomio anche per Alì Traore che, oltre a portare alla causa 12 punti preziosi e corposi, ha vinto la personalissima battaglia ai rimbalzi contro il migliore dell’Unicaja, Robert Archibald, 10 rimbalzi per il francese contro i 9 dello scozzese: doppia doppia per lui.
Ma aldilà delle menzioni positive in chiave Virtus (bene anche Dasic ed Heytvelt, autori di punti fondamentali in particolari momenti del match), e di qualcuna meno positiva (Vitali e Crosariol in affanno, il secondo addirittura tornato a livello di encefalogramma piatto dell’anno scorso mentre il primo benino sulla fase di possesso, un pò meno sul da farsi in momenti topici della gara), sorge spontanea almeno una logica considerazione: perchè questa squadra gioca con una tale voglia e con tale decisione in Europa tra le mura amiche, eccezion fatta contro Madrid e parzialmente contro l’Olympiacos, e quando scende in campo in campionato sembra quasi la controfigura ? Cosa accade nella testa di questi ragazzi ? Saranno forse le luci e le paillettes dell’Eurolega a condizionarli, forse, ma vedere questa sera questa Virtus così fredda, capace ad esempio di non disunirsi quando Malaga ad inizio dell’ultimo quarto andava sul +5 con un parziale di 0-7, parziale dagli effetti mortiferi in passato contro altre squadre, è stato un bello spettacolo ma anche un bel sospiro di sollievo da parte di tutto l’ambiente romano, quasi sull’orlo di una crisi di nervi non meno di 6 giorni fa.
Per quanto riguarda invece Malaga, una prestazione troppo sotto tono. In cabina di regia con un McIntyre rientrante si è caricato quasi tutto il peso sulle spalle Blakney che non ha definito al meglio i giochi dei suoi. Infine sia l’assenza di Joel Freeland, miglior marcatore in Eurolega che la pessima serata al tiro da 3, ha completato l’opera ma questo non toglie i meriti ad una volitiva Lottomatica.
Si cominciava con assenze importanti da ambo le parti: la Virtus non schierava nè Smith (caviglia ancora gonfia), e Gigli (ancora alle prese con un ginocchio leggermente gonfio anche dopo Teramo), mentre l’Unicaja come accennato prima, recuperava Sua Maestà Terrel McIntyre ma doveva rinunciare al Top Scorer in Eurolega, Joel Freeland (14,1 punti a gara), alle prese con vari acciacchi, lanciando il giovanissimo Rafa Freire.
Roma non partiva bene, ma benissimo: due triple per ciascuno da parte di Djedovic e di Washington ed altre due loro penetrazioni ed eccoci 10-0 al 3° per una Roma al vetriolo, con Aito Garcia atterritto a chiamare time-out per poi piazzare un contro parziale per i suoi da 4-15 al 7° (14-15, autore del canestro il brasiliano Lima). Ma come si era intuito, le difese in questo primo quarto non erano niente di speciale: alla fine dello stesso periodo il referto reciterà 3 falli per Roma e solo 2 per Malaga, a far intendere il clima non particolarmente acceso della tenzone. In evidenza tra i padroni di casa i due piccoli già citati che disegnavano buone trame e concludevano in propri,o mentre dall’altra parte si rivedeva McIntyre dopo la lungo-degenza ed un incisivo Roderick Blankney, con Archibald a battagliare con Crosariol dopo aver rilevato uno spento Georgios Printezis, decisamente fuori gara per tutto il primo periodo. Roma comunque teneva bene il ritmo degli spagnoli chiudendo sopra di 5, 20-15.
Anche nel secondo quarto il centro greco restava seduto per tutto il tempo giocabile mentre il tono agonistico saliva soprattutto in difesa. Malaga addirittura sfoggiava un’ottima zone-press che metteva spesso in crisi la transizione dell’Urbe verso il proprio canestro. Ma il dato confortante in casa Virtus erano le pochissime palle perse, all’intervallo lungo saranno solo 6 contro le 5 degli andalusi. Dopo il +7 del 11° con Traore, Malaga risaliva sino al 29-28 con Blankney al 16° ed il gioco d’entrambe ne guadagnava per i pochi presenti sugli spalti. Datome spingeva la Virtus ancora al +5, 35-30 al 18° ma Tripkovic e McIntyre impattavano. Nei due minuti che separavano all’intervallo Roma difendeva molto bene e riusciva a chiudere le linee di penetrazione di Blanco e del giovane Freire, vantaggio di due punti per 42-40.
Terzo periodo e gioco sempre più frizzante in attacco e con difese più attente, prima tripla di McIntyre e Malaga per la prima volta in vantaggio, 44-45 al 22°. Ma Datome rispondeva a tono ed assieme a Dasic rimetteva davanti i suoi, 49-45 al 23°. Printzesis si riabilitava dal pessimo primo tempo e la gara correva sul filo del netto equilibrio, 54-53 al 24°. Boniciolli chiamava time-out per arginare un ottimo Archibald, a nozze in area contro un Crosariol abulico e con un Traore efficace ma leggero rispetto al peso massimo scozzese. Era proprio lui, assieme a Blankney, a tenere in linea Malaga mentre sempre il duo Washington-Djedovic imperversava sul fronte opposto, terzo intervallo in parità di periodo (20-20), e quindi con Roma in vantaggio sul 62-60.
Ultimo quarto e Malaga scappava di brutto dopo un illusorio canestro di Dasic, Jimenez con una tripla dava il 64-65 al 32° e sempre il solito Archibald ribadiva, 64-67. Boniciolli chiamava time-out e, tragedia delle tragedie, Vitali dal fondo sbagliava la rimessa per Djedovic. “..Ecco, ci risiamo..” avrebbero pensato la maggior parte del pubblico romano e sempre Jimenez castigava ancora l’Urbe, 64-69 al 33°. Washington però ridava coraggio andando intelligentemente nel cuore del pitturato andaluso per un buono più fallo indicando la via da seguire e, nonostante l’illusorio due-punti di un non ancora al massimo McIntyre, anche Djedovic lo seguiva con Malaga già al quarto fallo e con ancora 6 minuti da giocare ! Ancora Archibald ricacciava indietro la Virtus ma sempre Traore eppoi Djedovic, indemoniato, riportava avanti Roma nel tripudio generale, 76-73 al 37°. E la pietra tombale sulla sfida la metteva, strano ma vero, proprio Robert Archibald: l’ex pesarese commetteva un fallo antisportivo di frustrazione pura su un ottimo Dasic in furto di sfera, Djedovic (ancora lui !), chiudeva il conto, 81-75.
Una buonissima Virtus Roma quindi ma attenzione, non abbassare la guardia contro questa squadra ed andiamoci piano con i peana ed i festeggiamenti perchè domenica c’è una partita, a Biella, che potrà dare molte indicazioni a riguardo. Non sarà una nuova sfida di Eurolega ma ci siamo abbastanza vicini se si desidera il pieno rilancio in campionato, sarebbe un peccato non andare per il secondo anno consecutivo alle Final Eight di Coppa Italia.
Lottomatica Virtus Roma – Unicaja Malaga 100-100
Parziali 20-15; 22-25; 20-20; 19-15
Progressione 20-15; 42-40; 62-60; 81-75
Tabellini http://www.euroleague.net/main/results/showgame?gamecode=102
MVP
Il Ragazzino dalla Bosnia sta decisamente facendo vedere, gara dopo gara, brutture ma anche splendide prove. Dopo contro Varese in campionato, un’altra perla questa sera, la prima per la sua giovane carriera in Eurolega e, gli auguriamo di vero cuore, la prima di una lunga serie. Applausi anche per Robert Archibald: 24 di valutazione frutto di 18 punti e ben 9 rimbalzi, l’ultimo veramente ad arrendersi in una Malaga forse anche un pò presuntuosa.
WVP
All’andata Berni Rodriguez massacrò Roma, questa sera ha fatto la comparsa se non qualcosa di peggio: 0/2 e 0/3. Male anche Crosariol, -4 di valutazione. Francamente non capiamo cosa abbia questo ragazzo che non riesce mai a tenere una costanza di rendimento consono alla bisogna, peccato, veramente peccato.
Fabrizio Noto/FRED