L’esordio contro l’Asvel aveva lasciato qualche perplessità in sottofondo, confermato anche dalla partita in campionato contro Scafati.
Questa Olimpia Milano ad oggi è un cantiere e quindi, anche se non si è un umarell come dicono a Bologna, tocca armarsi di pazienza, andare al Forum con le mani dietro la schiena e vedere partita dopo partita lo stato di avanzamento dei lavori.
Certo nel frattempo si perderà qualche partita di troppo, ma è il prezzo da pagare per dare il tempo a questi ragazzi di amalgamarsi e allo staff tecnico di completare un progetto che mira a portare Milano in vetta non solo all’Italia ma anche all’Europa dei canestri.
E questa partita è giusto sia finita così, almeno eticamente parlando. L’Alba Berlino ha meritato la vittoria cercando di giocare semplice sfruttando alla grande il fatto di aver cambiato pochissimo durante l’estate, imbrigliando i talentuosi avversari palesemente non al top della forma.
Nei primi minuti i tedeschi hanno scavato quel solco che i ragazzi di Messina hanno colmato con grande fatica solo 30″ prima del 40′ di gioco. E lo hanno scavato approfittando di sbagli (o scempi, a seconda dei punti di vista), difensivi milanesi, e di un attacco pieno di mani congelate che hanno chiuso il primo tempo tirando 1/9 da 3.
Il sentimento predominante dopo questa partita è, almeno da parte mia, la perplessità. Faccio fatica a spiegarmi certe cose tipo Deshawn Thomas che sembra l’ombra di sé stesso, Brandon Davies che non carbura o la coppia Shavon Shields – Devon Hall a quota 7/24 complessivamente….
Ma a prescindere poi dalle prestazioni dei singoli, è proprio la squadra nel suo insieme a darmi l’impressione di un downgrade globale rispetto a quella dell’anno scorso. Dopo ormai qualche partita ufficiale devo ancora ammirare per un secondo la famosa difesa messiniana che strangola gli avversari: questo è il peggior sintomo di quello che sto dicendo.
Poi in attacco si migliorerà come ovvio ma lo scorso anno quando davanti si spadellava era la difesa a tenere a galla la baracca. St’anno no, si prendono 10 o più punti di svantaggio che in Eurolega non sempre (anzi) si recuperano.
Poi oh, anche 12 mesi fa si perdeva male, tipo a Berlino proprio contro l’Alba.. anche in un momento della stagione meno delicato di questo e senza che gli Europei abbiano prosciugato le energie di molti, costretti a fare gli straordinari ed a tagliarsi le vacanze.
Aspettiamo quindi e poco pessimismo, il cantiere prima o poi finirà e la nuova costruzione tutta luccicante e sciccosa dovrebbe lasciarsi guardare ed essere pronta ad ospitare nuovi trofei, almeno speriamo.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – ALBA BERLINO 74 – 80 dts
DIAMO I NUMERI
2 – è il numero che più mi ha colpito dando uno sguardo al boxscore milanese e corrisponde al numero degli assist, in 29 minuti, di Kevin Pangos. Ovvio che se pensiamo allo scorso anno vien facile esclamare ad alta voce: “vabbè se c’era il Chacho ne avrebbe fatti minimo 8”. Forse si o forse no, comunque questo 2 è un numero troppo basso, due assist li han dati anche Voigtmann ed Hines per dire e pure con minutaggio inferiore…Ed è molto significativo di quanto ad oggi l’ex Cavs abbia la squadra in mano aldilà delle prodezze individuali che oggi ha sfornato in alternanza a delle castronerie non da lui. Sicuramente le fortune di quest’anno di Milano passeranno da lui, mi pare palese.
21 – metteteci un bel meno davanti ed avrete il plus minus di Nik Melli. Lo so, lo so che i numeri non dicono molto e che questa è una statistica che lascia il tempo che trova, ma è comunque un indice di qualcosa. Non so esattamente dirvi cosa sarebbe quel qualcosa, ma posso affermare (con il rischio di prendermi insulti) che se dovessi affidare il tiro della vita ad un giocatore ecco, Nik sarebbe uno degli ultimi a cui lo darei. E se fossi il suo coach nell’ultimo minuto della finale di Eurolega con il punteggio in bilico lo lascerei in panchina. Per quei momenti (e solo per quelli) meglio Pippo Ricci.
18 – la valutazione di Tamir Blatt. Di seguito ciò che scrivevo di lui quasi 12 mesi fa: “…Allora dev’essere una prerogativa di famiglia dare delusioni al popolo biancorosso….Ma come facevo fatica ad arrabbiarmi con papà David perché signori si nasce, faccio fatica anche a prendermela col figlio, perché non è stato certo il migliore in campo. Ha solamente 24 anni e in patria ha già giocato campionati di livello. Coraggiosa la sua scelta di trasferirsi a Berlino, certamente il buon David lo avrà consigliato. Scommetto non uno ma due nichelini che tra 10-15 anni sarà un ottimo coach e speriamo fino ad allora che possa incrociare i suoi destini con quelli di Milano il meno possibile”.
Io lo sapevo che ogniqualvolta avesse incrociato i suoi destini con quelli biancorossi ad avere la peggio sarebbero stati i Messina Boys…9 assist nessuno di questi banale, 31 minuti in campo da comandante stante l’assenza di Maodo Lo, e la tripla spacca partita nell’overtime: il tutto confezionato da uno col fisico da impiegato (all’apparenza) con i suoi 182 cm x 80kg. Come fai a volergli male?
8 – i punti di Gabriele Procida che da canturino inside avrà goduto non poco nel battere i cugini milanesi. Da queste prime uscite pare che Gabriele abbia fatto la scelta migliore per la sua carriera, in un ambiente sano dove può crescere e con un ottimo coach. E vedendolo giocare son sempre più convinto che per il tipo di giocatore che è potrebbe trovarsi meglio nella NBA rispetto a questa Eurolega. Di là potrebbe concentrarsi e fare da top quelle 2-3 mansioni specifiche: tirare qualche tripla, fare qualche giocata di atletismo e talento, recuperare con le sue braccia infinite qualche pallone. Certo ha ancora tanto tempo per crescere bene e vi lancio quindi un sondaggio. Fontecchio alla sua età (nel 2015, alla Virtus) era più forte o meno forte?
10 – il voto all’Alba Berlino, e non mi riferisco solo alla partita. 10 per la programmazione societaria, per la voglia di andare a cercare e trovare talenti in ogni angolo del mondo come dimostra il neozelandese Wetzell, per la voglia di far crescere e sviluppare giocatori come Procida che spera di ricalcare le orme di Fontecchio. E poi il coach, uno di quei coach che mi piacerebbe vedere sulla panca Olimpia più di qualche santone o presunto tale nel momento in cui Messina dirà stop. Stasera mi è piaciuto tanto anche la sua tranquillità nei momenti decisivi, notevole. Siete d’accordo?
SALA STAMPA
Ettore Messina:
“Loro hanno giocato una buonissima partita, soprattutto nel primo tempo. Noi abbiamo fatto una buona rimonta, ma non è bastata principalmente per due motivi, in difesa ci sono state troppe cattive comunicazioni che ci sono costate tanti punti e in attacco abbiamo costruito buoni tiri ma non abbiamo segnato e questo fa parte delle regole del gioco. Quando abbiamo trovato un po’ di energia nel secondo tempo abbiamo giocato meglio. E’ mia responsabilità quello che è successo, devo aiutare la squadra, i giocatori a comprendersi meglio e in generale a giocare meglio sia in attacco che in difesa. Lavoreremo per questo, per fare in modo che sappiamo cosa fare e lo eseguano”.
Sulle partenze lente: “Sembriamo un po’ contratti, non capisco il motivo, dobbiamo avere più cattiveria agonistica, giocare senza pensare che si possa sbagliare. Oggi abbiamo scelto un quintetto con Kevin Pangos e quattro giocatori dell’anno scorso, ma in attacco siamo stati asfittici. Non è un problema di atteggiamento, io li vedo tutti i giorni in allenamento e l’impegno è indiscutibile”.
Su Brandon Davies: “Sono d’accordo che sembri spaesato, ma proprio per questo dico che devo aiutare lui e altri a capirsi meglio. Succede quando hai tanti nuovi. Ma non è solo Davies, è un problema che hanno in tanti, quindi dovremo migliorare tutti insieme. Io sono l’allenatore e quindi sta a me farlo”.
Cristiano Garbin
@garbo75
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