Sassari, 28 ottobre 2023 – Termina come mai si è verificato negli ultimi anni al PalaSerradimigni, con la Dinamo Sassari sommersa dai fischi. Una squadra, quella di coach Piero Bucchi, in crisi di risultati e di identità, schiantata da una Bertram Yachts Derthona sempre in controllo fino al risultato finale di 74-94.
Una vittoria di Tortona mai in discussione, con la squadra di coach Marco Ramondino brava a dare una sgasata in avvio di secondo periodo, tanto è bastato per non guardarsi più indietro fino alla sirena finale, riscattando la caduta di una settimana fa contro Milano.
Un dominio di Chris Dowe e compagni veramente disarmante, trascinati proprio dall’americano, grande ex di serata ed omaggiato prima della palla a due da tutto il palazzetto, autentico mattatore di serata, una prova da MVP e da leader con 15 punti e 6 assist.
Vittoria da incorniciare per i piemontesi, che hanno dominato in lungo e in largo per tutti i 40′, con l’intero roster, eccezion fatta per capitan Tavernelli, in grado di segnare almeno due punti e portando ben cinque giocatori in doppia cifra: Daum (14 punti), Weems (12), Baldasso (12), Strautins (13) e il sopracitato Dowe.
Una Caporetto per coach Bucchi, apparso avvilito come mai lo si era visto da quando è arrivato in Sardegna due anni fa. Una disfatta in tutto e per tutto , ma non tanto per il punteggio, o per la differenza delle percentuali da tre, 33% contro il 54% ospite, o ancora nelle valutazioni complessive, 71 contro 119, ma proprio nell’atteggiamento: un Banco di Sardegna completamente svuotato.
Un segnale d’allarme più preoccupante delle 4 sconfitte in cinque partite in LBA, l’ultima senza appello contro la Virtus Bologna, e in Europa certamente le cose non vanno meglio, dove il percorso in BCL sembra ormai compromesso dopo la seconda sconfitta in altrettante partite contro l’AEK Atene.
Un’involuzione veramente preoccupante, con tutti gli elementi del roster apparsi scollati tra di loro, incapaci di muoversi come un’entità unica, preferendo invece pascolare lungo tutto il parquet senza uno scopo o un criterio logico.
A cominciare da colui che dovrebbe dare ordine ad una squadra che ormai sembra il remake dell’Armata Brancaleone, Stanley Whittaker (5 punti) detto The Standard, ma se lo standard deve essere questo, camminare e rallentare costantemente il gioco, grazie tante, ma avanti un altro!
Oppure i vari Tyree (8 punti), forse ancora troppo acerbo per questa LBA, o McKinnie, stasera sì 17 punti, ma segnati quasi tutti a partita ampiamente conclusa e per lunghi tratti del match un pesce fuor d’acqua in questa squadra. Emblematica la sua uscita dal campo, con annesse mani sul volto una volta sedutosi in panchina.
Per non parlare dei veterani del Banco, Kruslin (4 punti) in palese ritardo di condizione oppure Treier, chiamato alla stagione della consacrazione in LBA, ed invece continua a “deliziare” il pubblico di Piazzale Segni con una virgola di rara pochezza tecnica e un atteggiamento quasi svogliato. Inaccettabile.
La gara ha una storia giusto nel primo quarto, dove in realtà è già Derthona a comandare con un Dowe scintillante, che piazza il primo break in favore dei suoi, 7-18.
La Dinamo fatica a trovare ritmo in attacco, ma è Diop a tenere a galla i compagni e la squadra miracolosamente regge, chiudendo alla prima sirena solamente sotto di 2, sul 20-22.
I due falli di Diop in avvio di secondo periodo sono, però, il preambolo alla disfatta, la Bertram vola subito sul +12, non si guarderà più indietro. Gli uomini di Ramondino vedono il canestro come una vasca da bagno e grazie al tiro pesante e al 71% da due chiudono il primo tempo in controllo sul 32-49.
Di fatto il match è già finito, la Dinamo fatica a costruire due azioni offensive degne di questo nome e gli ospiti prendono il largo, toccando anche il +30 in chiusura del terzo periodo. È game, set and match.
L’ultimo periodo è un lungo allenamento, in cui Ramondino risparmia le forze dei veterani in vista della trasferta di coppa, mentre la Dinamo prova almeno a salvare la faccia. La gara si trascina stancamente fino alla sirena finale.
Da sottolineare i primi punti in carriera del giovane Baldi, una tripla accolta con un lungo applauso dal pubblico di Sassari, nonostante la canotta che indossi sia nera e non bianca. Passano pochi secondi e al suono della sirena la pioggia di fischi è assordante.
La Bertram sfata il tabù Sassari, avversario sempre ostico per i piemontesi in questi due anni e volano in Turchia leggeri, certi che contro il Tofas Bursa in BCL sarà un’altra storia, ma con questo atteggiamento e questa applicazione la vittoria è ampiamente alla portata.
Per la Dinamo Sassari l’ennesima sconfitta e ora la classifica nei bassi fondi fa paura. Il calendario però porta in dote un appiglio a cui aggrapparsi per risalire: la trasferta di Masnago con Varese, quest’ultima anche lei in fase altalenante in questo avvio di stagione.
Servirà una vittoria per rialzare classifica e soprattutto morale, quello sì ampiamente sotto i tacchi.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Bertram Derthona Tortona 74-94
Parziali: 20-22; 12-27; 19-31; 23-14.
Progressione: 20-22; 32-49; 51-80; 74-94.
Sala Stampa
Marco Ramondino, Piero Bucchi e Stefano Gentile
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 4: lontano parente del leader che ha trascinato Verona nella passata stagione.
Kaspar Treier 3: è tornato un cult degli anni 90, il fantasmino Casper.
Breein Tyree 3: forse troppo acerbo per questa LBA. L’exploit con Treviso profuma tanto di fuoco di paglia.
Filip Kruslin 4: ormai nullo al tiro e se anche in difesa ha tante amnesie, allora è notte fonda per tutti.
Stanley Whittaker 2: veloce, sta chiudendo il Gate all’aeroporto di Alghero!
Tommaso Raspino 6: al rientro dopo due mesi fuori, è l’unico a non arrendersi.
Stefano Gentile 5: si fa male prima della gara e quando entra in campo si vede che fatica pure a correre.
Ousmane Diop 5.5: sfiduciato. Chissà che non si sia già pentito di essere rimasto un altro anno in Sardegna.
Stephane Gombauld 6: l’unico realmente connesso alla gara. Certo la non presenza di un playmaker alla lunga non lo aiuta.
Alfonzo McKinnie 4.5: fatica ancora a comprendere su quale pianeta sia atterrato, oppure gli è stato rubato il talento come in Space Jam. Aggiusta le proprie statistiche nell’ultimo quarto, come qualsiasi americano si rispetti quando si vuole guardare intorno nel mercato.
Vasilis Charalampopoulos 4: finora era stato forse l’unico positivo tra i nuovi arrivati. Stasera si è rivisto il greco indolente e molle che stato tagliato a Venezia.
Bertram Derthona Tortona
Andrea Zerini 6: parte con le marce basse, commettendo qualche fallo di troppo. Poi inizia a carburare e fa pesare la propria esperienza sui virgulti Diop e Gambauld.
Lorenzo Baldi 6: esordio da ricordare per il classe 2005, con annessa tripla segnata e standing ovation del pubblico avversario. Pasticcini per tutti sull’aereo che porterà Tortona in Turchia!
Chris Dowe 8: prima della palla a due è stato accolto dai tanti applausi del PalaSerradimigni, sostituiti in pochi minuti dal grosso rimpianto di aver perso uno dei migliori della scorsa stagione biancoblu. Ha la voglia di spaccare tutto e si vede, si mangia gli esterni sassaresi come se fossero juniores, penetrando e scavando il solco nel primo tempo. Chiude la sua serata da MVP con 15 punti e 6 assist.
Leonardo Candi 6: l’assenza di Obasohan gli apre le porte del quintetto iniziale. Fatica ad entrare in ritmo, sbagliando qualche canestro di troppo, ma in difesa dà il solito contributo di qualità.
Riccardo Tavernelli 5.5: l’unico di Tortona realmente mai in partita. Fatica tremendamente a tenere il campo sia in attacco che soprattutto in difesa, ma in una serata come questa per Derthona, va bene lo stesso.
Arturs Strautins 7: parte commettendo un paio di falli banali che dovrebbero togliere dalla contesa al meno fino all’intervallo. Niente di più sbagliato, mister Utilità nel secondo quarto si risveglia e permette ai suoi di fare il primo allungo, prendendo una vagonata di falli che gli permettono di fatturare in lunetta.
Tommaso Baldasso 7.5: nella ripresa tocca a lui ammazzare definitivamente la partita. Chiude con 12 punti con un 4/9 da tre.
Mike Daum 7: a lungo sembra sonnecchiare, ma quando viene chiamato in causa è una sentenza al tiro. Chiude con 14 punti e una gara di grande sostanza.
Kyle Weems 7.5: cancella i malcapitati Charalampopoulos e McKinnie, zoppicando però al tiro. Nella ripresa si unisce alla gara del tiro al piattello e contribuisce al trionfo di Derhona.
TaShawn Thomas 6.5: in attacco è praticamente nullo, ma in difesa è un muro sul quale la Dinamo si schianta costantemente. Sigilla la serata da stopper con 3 stoppate.
Leon Radosevic 7.5: nel primo tempo è il braccio armato di Ramondino, letteralmente infallibile al tiro con un 4/4 dal campo. Nella ripresa il coach lo risparmia per la trasferta turca di BCL.