Trento, 15 ottobre 2023 – Dopo neanche quarantotto ore dalla splendida vittoria di Monaco la Virtus Bologna ha trovato le energie per venire a capo di una Trento caparbia, ma oggettivamente troppo inferiore.
Partenza al fulmicotone per Bologna che fra corse, schiacciate e palle rubate si portava immediatamente sul +13 con la coppia Cordinier-Shengelia a dettare i ritmi e ad ispirare i compagni. Sul 12-25 coach banchi provava a dare un po’ di riposo ai giocatori più in vista schierando un quintetto abbastanza sperimentale e le cose si complicavano.
Schierare un Cacok ancora alla ricerca del suo ruolo, insieme all’esordiente Menalo e al quasi nuovo Lundberg non è parsa l’idea del secolo, soprattutto se hai un Belinelli dalle polveri bagnatissime, ed infatti l’Aquila con due bombe del solito Graziulis e dell’ex Olimpia Alviti riusciva ad effettuare il sorpasso fino ad andare al riposo sul -1.
Dopo l’intervallo lungo è parso di rivedere l’inizio partita, con una Virtus ispirata dal solito duo pronta a correre e a prendersi tutti i vantaggi possibili, ed una Trento che doveva rintuzzare a fatica colpo su colpo, ma che non ne aveva la forza, se a questo aggiungiamo la serata di grazia di Awudu Abass che ha approfittato degli spazi creatigli per spezzare la partita con le sue bombe, il risultato è presto spiegato.
I ragazzi di coach Galbiati hanno provato ancora a reagire, capitanati da un Paul Biligha commovente per dedizione difensiva, e con quel suo tiretto dalla lunetta sempre efficacissimo, ma i bianconeri non commettevano gli errori del primo tempo, e dopo la bomba di capitan Belinelli per il +18 gestivano con tranquillità il punteggio portando in porto la vittoria pronosticata, ma non scontata.
Prova solida dei bianconeri ospiti che sono anche riusciti a gestire i minutaggi e ad avere alcune ottime risposte dalla panchina, come le prove di Abass e Menalo testimoniano, un po’ meno bene Cacok, ma schierato insieme ad un altro lungo “titolare” ha trovato qualche spunto più positivo. Ora la Segafredo Virtus Bologna è attesa dal doppio turno di Eurolega, con la climax che arriverà il 20 ottobre, giorno del ritorno di Milos Teodosic a Bologna.
Per la Dolomiti Energia è una sconfitta che non deve lasciare il segno perché i ragazzi del Presidente Longhi ci hanno provato fino alla fine, senza mai mollare la partita, dimostrando orgoglio. Non era questa una partita da vincere, ma già a Varese capitan Forray e soci potranno ritrovare la vittoria, senza dimenticare l’impegno casalingo di Eurocup contro la temibile Gran Canaria.
Highlights
Spogliatoi
Paolo Galbiati
“Prima di tutto sono contento del bel clima che i nostri tifosi ci hanno aiutato a creare questa sera: un’atmosfera bellissima che speriamo di poter vivere di nuovo tante altre volte nelle prossime partite. Riguardo al match sono un po’ arrabbiato, perché siamo partiti molto contratti: sapevamo che loro avrebbero dato subito una sferzata al match e noi siamo stati troppo timidi, lo stesso problema che abbiamo avuto a inizio terzo quarto. Due momenti che hanno influito tanto sull’andamento della partita. Bello però uscire tra gli applausi del nostro palazzetto: lo abbiamo promesso, proveremo sempre a dare tutto.”
Luca Banchi
“Siamo soddisfatti di questa doppia trasferta che ci porta in dote due importanti successi e che ci permette di guardare con fiducia al prossimo ciclo. Stasera abbiamo trovato risorse tecniche ed energie all’interno di un organico che ha potenzialità per trovare una direzione precisa: dopo un prepotente avvio ci siamo un po’ smarriti, subendo l’atletismo e la vivacità di Trento.
Abbiamo concesso tanto a rimbalzo e in contropiede, poi nel secondo tempo abbiamo tamponato meglio. Il dato a rimbalzo è una delle cose che mi ha lasciato meno soddisfatto: abbiamo Cacok che deve cercare di trovare una dimensione all’interno di una situazione e un campionato che gli sono nuovi. In una gara come queste il nostro centro non può terminare con zero rimbalzi difensivi: per il livello a cui aspiriamo di competere su questo dobbiamo migliorare.
Nel secondo tempo abbiamo lavorato meglio preventivamente: uno dei dati significativi del secondo quarto è legato ai falli commessi, abbiamo chiuso con un solo fallo di squadra facendo il secondo prima dell’intervallo, non un buon segnale. Per i rimbalzi la responsabilità è ovviamente di tutti ma dobbiamo avere la necessità di progredire a rimbalzo: stasera il turnover ci ha portato a rinunciare a Dunston ma comunque non dobbiamo perdere in consistenza e presenza fisica.”
Awudu Abass:
“E’ andata bene, ho cercato di essere aggressivo fin dall’inizio e il lavoro duro paga. Coach Banchi negli spogliatoi ci ha detto di prestare più attenzione in difesa e sui rimbalzi in attacco, di giocare con più attenzione perché sarebbero ritornati in partita ed è quello che è successo. Una vittoria è sempre una vittoria e questa è la cosa importante. Ogni tanto capita di vincere non giocando bene, però oggi abbiamo giocato bene.”
Dolomiti Energia Trentino vs Virtus Segafredo Bologna 75-90
Pagelle

Quinn Ellis 5,5: soffre ad inizio gara la pressione difensiva delle guardie bolognesi, poi prova a ritrovare il filo della gara con un paio di bombe, ma non dà mai l’idea di avere il ritmo della partita in mano.
Myles Stephens 6: non brilla, ma è sempre sul pezzo, fa il suo senza strafare, difende e prende anche un paio di rimbalzi, magari qualche iniziativa in più non guasterebbe.
Prentiss Hubb 5,5: va in doppia cifra, vero, ma quando gli passa vicino Cordinier non sa cosa fare, ha due marce in più di lui, cinico nell’approfittare del quintetto sperimentale virtussino.
Davide Alviti 5: è lì per fare canestro da fuori, e l’ 1/6 è impietoso, quando poi Abass entra on fire lo guarda sconsolato senza riuscire a fare nulla.
Saliou Niang n.e.
Luca Conti 6: viene lasciato in campo 6 minuti e non demerita, difende e prova a chiudere le penetrazioni avversarie, magari provare a prendere qualche iniziativa offensiva aiuterebbe ad avere qualche minuto in più.
Toto Forray 6,5: se il coraggio e la garra fossero sufficienti Toto giocherebbe in NBA, non arretra mai di un centimetro e prova in tutti i modi a mettere un po’ di sabbia negli ingranaggi avversari, ma la stazza non lo aiuta, comunque sempre capitano o mio capitano.
Derek Cooke Jr. 7: si fa ben vedere sia in attacco che a rimbalzo, vede il gioco e spesso riesce a trovare gli avversari fuori posizione, peccato per i falli che ne limitano il minutaggio.
Mattia Udom 5,5: ha l’ingrato compito di doversela vedere con Shengelia, e non passa una serata semplice. Prova a metterlo in difficoltà tirando dalla lunga distanza, ma con esiti alquanto rivedibili.
Paul Biligha 6,5: difende per tre, rifila tre stoppate e prova anche a dare un ultimo lembo di speranza con il suo tiro dalla lunetta, ma alla lunga anche lui deve alzare bandiera bianca.
Maximilian Ladurner n.e
Andrejs Grazulis 6: di fronte al suo coach della nazionale voleva fare bella figura, ma anche lui ha la sfortuna di doversi scontrare con lo Shengelia di questo periodo, e la pagnotta è diventata durissima, ogni tiro è stato contestato e se in difesa devi vedertela col diavolo georgiano in attacco la lucidità ne risente.
Iffe Lundberg 5: dopo la partitona di Monaco non è parimenti efficace, fatica a trovare il suo posto in campo e permette il rientro di Trento.
Marco Belinelli 5,5: inizio difficile quando non prende in una vasca da bagno, si riprende un po’ nella ripresa, ma l’ applicazione difensiva non è mai stata intensissima stasera.
Alessandro Pajola 5,5: anche lui coinvolto nel marasma del finale di primo tempo non riesce a comandare la squadra come al solito.
Jaleen Smith 6: non una partita da stropicciarsi gli occhi, ma dà minuti e sostanza, mette un paio di tiri e prende rimbalzi, stasera non serviva di più.
Bruna Mascolo n.g.
Devontae Cacok 5+: inguardabile nel primo tempo del quintetto sperimentale, nel secondo si riprende e fa intravedere qualcosina, ma come dice banchi il tuo centro non può non prendere almeno un rimbalzo offensivo.
Tornike Shengelia 7,5: altra partita quasi dominante. Segna dà assist e concentra tutta la difesa avversaria su di sè, tende ancora a fermare un po’ troppo la palla, ma glielo si perdona volentieri.
Danielk Hackett 6,5: nonostante le polveri bagnate gestisce la partita a suo piacimento, accelera quando deve, mette pressione su tutti i portatori di palla avversari e smazza anche 7 assist.
Leo Menalo 6,5: all’esordio in campionato fa il suo, mettendo due bombe importanti, al momento gli si chiede poco di più, magari essere un po’ più solido dietro gli permetterebbe di stare più in campo.
Jordan Mickey 6,5: inizio devastante con schiacciate e corse, nel secondo tempo fa un po’ più di fatica, ma il suo lo fa abbondantemente.
Awudu Abass 7,5: spezza la partita nel terzo quarto fra bombe e penetrazioni, è sempre connesso ed è personalmente un piacere vederlo decisivo.
Isaia Cordinier 7,5: semplicemente una furia, non è arginabile da nessuno in maglia Trento e i pochi errori che commette sono solo dovuti a troppo entusiasmo. Se riuscirà a completare il suo percorso, come sembra stia facendo, diventerà un’arma totale.