Allora, dopo quasi un mese e mezzo di silenzio, in cui ho prodotto video commenti sull’NBA che qua non ho mai pubblicato, torno a spadroneggiare, qui. Scherzo, almeno in parte, ovviamente.
Lo dico prima, perchè dopo è troppo facile. Avevo la statistica di tutti i trofei vinti da Milano con Armani, sponsor e poi proprietario. In base al budget, ha vinto poco. Fatico anche a trovare spiegazioni, perchè ha avuto fior di allenatori e anche di dirigenti, eppure…
In Europa, soprattutto, il rendimento è stato da Final 4 vere solo con Ettore Messina, due anni fa, mi pare. Sì, altre volte le ha avvicinate, ma sempre raramente.
Non mi spiego come grandi tecnici come Scariolo e Messina, Pianigiani e Bucchi a Milano abbiano faticato e altrove siano stati quasi eroi e non scherzo. Per non parlare di Repesa.
Bologna, viceversa, è tornata in pompa magna, con queste tre finali di fila. Ho letto da claudiopea.it, che a lungo avevo trascurato, che andranno via forse quasi tutti, spero di no. Perchè se stasera Milano si cucirà la terza stella, se Massimo Zanetti ridimensiona, l’Olimpia fa in tempo, temo, a raggiungere la 4^ stella prima che qualcuno arriva alla seconda.
Bologna, dicevo, non era matematico che vincesse uno scudetto, la Eurocup e la BasketballCL, nè altri trofei, fra Djordjevic e Scariolo. Ma se, ripeto, Luca Baraldi, chessò, dimezzasse il budget, rischierebbe di non raggiungere nemmeno la finale, perchè Tortona e altre magari raddoppiano.
L’Olimpia Milano è come la Juve, certo, ma Varese che era come l’Inter è lontanissima da una finale e Cantù che vale molto meno del Milan, nella storia, neanche ha vinto la serie A2.
Sì, Tortona, per carità, con Gavio, sarà una grande favola. Però quando ero ragazzino impazzivo per Pesaro, per le finali dopo mezzanotte, con Mike Silvester e il suo tiro sopra la testa. Quando tornerà in finale scudetto? Mark Iavaroni a Brescia mi seduceva, avevo forse 8 anni, leggevo i giornali, ah, il mio preferito, scusate, era, per il cognome e le penetrazioni, Stan Pietkiewicz, giurerei di origine polacca, anche se americano, meteora a Pesaro
Detesto la Juve, a differenza di Menetti e Pea, e anche Milano, come il Brasile e la Germania ai mondiali e nei campionati continentali, quando escono io sono già felice, ho già vinto.
Non mi interessa Reggio Emilia, certo la vicinanza, certo quando ero bambino l’ottica era diversa, ma già da ragazzino, prima di iniziare a scrivere, a 19 anni, dopo essermi abbonato credo almeno per due anni a Superbasket impazzivo per la novità. Che non significa essere in contro tendenza, è solo l’emozione. Uno scudetto a Rimini, a Imola, a Forlì, anche solo una finale, o persino una semifinale, vale tanto di più dei trofei vinti e accarezzati da Milano. Per non parlare del sud, la Viola Reggio Calabria, Auriga Trapani.
Non senso, certo, ma il basket di 40 anni fa non era così prevedibile, in pochi anni potevi arrivare in semifinale scudetto, potenzialmente, anche se partivi da poco.
Ah, Roma, dimenticavo. Lo sapete, sempre Valerio Bianchini, mai Dan Peterson.
Avrei voluto vedere Dan ct del Cile, ecco, Dan allenatore, chessò, a Firenze, ecco, allora l’avrei avuto più in simpatia.
Quest’anno ho vinto lo scudetto del calcio dopo 22 anni, sapete che sono molto più esperto o comunque accreditato dal calcio che non dalla pallacanestro, ho esultato con il Napoli, non mi capitava dalla Roma del 2001.
Nel calcio ho vinto poco. Quasi vinto con il Vicenza, vinto prima con il Torino, ma avevo 5 anni, onestamente ricordo nulla. Il Verona è stato l’apice, ma impazzivo anche per la Sampdoria, in Europa.
Non vi faccio tutto l’elenco, ma se Avellino, inabissata come Caserta e Reggio Calabria, vincesse una coppetta, dopo quella Italia, io sarei appagato. Anzi, lo merita Brindisi.
Vorrei un campionato con tanto sud, penso ad Agrigento, non credo che andrò mai neanche soltanto Brindisi, però sogno.
Ah, caro Claudio Limardi, non ti conosco abbastanza, da livornese, non vado neanche a vedere se è della Libertas o dell’altra squadra labronica. Sappia, Claudio, che è sicuramente un lusso per il basket e che manca, come direttore, che io impazzivo davanti alla tv, anche con i compagni di classe del liceo Spallanzani, a Reggio Emilia. Impazzivo per Forti, per quel canestro, contro l’Olimpia. Mai tenuto per Meneghin, che pure con me è carinissimo, ma per Magnifico e Polesello, per esempio
Lo sport è quello, quando Davide batte Golia. Posso adorare il personaggio Giorgio Armani, che avrei voluto intervistare per testate nazionali, quando le facevo, anzi ne parlammo e mi disse Claudio che non dipendeva da lui. Dicevo, la grandezza dei personaggi affascina, Armani, Messina, lo stesso Limardi per la sua storia, per l’impronta, ma la storia si fa quando Alberto Bucci accarezza il tricolore a Livorno, non quando vince a Bologna, appunto.
Adoro i personaggi anche di Milano, sono stato a casa di Toni Cappellari, vi racconterò, anche di Sandro Gamba. Persino il magazziniere e il massaggiatore vorrei racconare stasera, non scherzo, però l’impresa è quando una provinciale batte le vostre corazzate.
La stagione regolare conta pochino, escluso per il primo e secondo posto, ma per lo scudetto è straodinario.
La notte dello scudetto di Sassari ero felice per loro, sono stati enormi e con me carinissimi.
Non ho mai apprezzato i cori offensivi, tantomeno da abbonato, sui 15 anni, a Reggio, però i favori arbitrali alle grandi facevano arrabbiare anche me.
Cari Claudio, Ettore e Giorgio e tutti gli amici, Melli e Datome e Hines che ho intervistato – ah Napier è un fuoriclasse, per l’Italia -, se, come spero, stasera sarà equilibrata, spero, spero, che nel dubbio la triade arbitrale favorisca gli ospiti. Non avviene mai, ci vuole coraggio, come faccio io, nello schierarmi. Come quando Cantù e Roma battevano Milano. Come quando Milano tornerà in semifinale di Eurolega e allora ascolterò magari Massimo Barchiesi su radioRai, 1, con Attilio Caja. Sperando che cadano turchi o serbi, spagnoli o tedeschi o persino Montecarlo.
Monaco, Montecarlo, ma ci pensate? Come quando io lavoravo per Rmc, radio Monte Carlo, appunto. E c’era anche Nicola Zanarini, oggi prima voce del basket dall’Emilia Romagna.
Aspetto, dunque, trofei per chi non ne hai mai sollevati. Prima loro e i loro tifosi.
Ah, a occhio è più difficile vincere in Sardegna che in Emilia. Da me, i ricchissimi sono inferiori solo alle bellissime, i soldi escono dai taschini di imprenditori e manager.
Ah, dimenticavo, nel titolo ho messo che giocare ogni due giorni non ha senso. Caldo, stanchezza,non ha senso comprimere tutto così. Non amo i vecchi, ma spero nei canestri da tre frontali di Belinelli e che Teodosic e Shengelia combinino qualcosa. Soprattutto in difesa, chissà se si vincerà a 70, come negli anni ’80?