Sassari, 01 giugno 2023 – L’EA7 Emporio Armani Milano tira fuori definitivamente i muscoli nel momento decisivo della stagione in LBA, non si guarda indietro e dopo una ripresa dominata vince per 61-93, volando alla finali Scudetto. La Dinamo Sassari c’ha provato ad allungare la serie, andando anche avanti in avvio di terzo periodo, ma ha dovuto soccombere al maggior talento degli esperti avversari. Nonostante l’eliminazione, al PalaSerradimigni è tempo comunque di festeggiamenti, ringraziando non solo la squadra per il grande finale di stagione, ma soprattutto per rendere il giusto tributo a due bandiere sassaresi che lasciano il basket giocato: capitan Giacomo Devecchi e Massimo Chessa.
A distanza di 12 mesi Milano ha fatto copia incolla in Semifinale, un 3-0 senza appello come nei passati Playoff, con gli uomini di coach Ettore Messina in gran spolvero in vista delle prossime Finali. Su tutti uno scintillante Shavon Shields, MVP del match con 18 punti e un 4/5 da tre, apparso finalmente pienamente recuperato dopo una stagione tormentata dai problemi fisici.
Con il danese bene anche Shabazz Napier, 21 punti e 5 assist, ormai diventato il metronomo di un attacco dell’Olimpia che non ha mai girato come in questo ultimo mese; ma soprattutto un solido Johannes Voigtmann, vero MVP di questa serie contro i sardi, capace anche stasera di andare in doppia cifra con 15 punti segnati e autentica spina nel fianco della difesa isolana, incapace di trovare qualsivoglia contromisura.
La squadra di Messina ormai viaggia con il vento in poppa, con la solita difesa asfissiante che ha tenuto Sassari addirittura a soli 61 punti segnati, ma soprattutto un attacco capace di crearsi sempre il tiro migliore, dominando sia in area con il 60% di realizzazione e dai 6.75 con il 45%. Una macchina quasi perfetta quella dell’ex assistente di Greg Popovic, che in questi Playoff assomiglia sempre di più a quei San Antonio Spurs, capaci di vincere 5 anelli NBA.
Il Banco di Sardegna ha retto l’urto per quasi 30 minuti, con ancora nella testa il rammarico per una Gara2 gettata alle ortiche, con sugli scudi la coppia Chris Dowe e Gerald Robinson, rispettivamente 12 e 15 punti, gli unici capaci tra gli uomini di coach Piero Bucchi di andare in doppia cifra.
Una serata in cui il tiro dalla lunga distanza ha tradito i Giganti sassaresi, facendo registrare il dato più basso di tutta la serie (22%), restando in partita solamente grazie ai canestri dalla media (50%). Ma è stata proprio una di quelle poche triple ad illudere tutto il PalaSerradimigni, con l’ondivago Eimantas Bendzius (9 punti) capace di portare per la prima e unica volta i biancoblu avanti nel punteggio, prima del successivo tracollo.
Banco che è stato tradito dalle polveri bagnate dei propri tiratori, Filip Kruslin e Jamal Jones, 4 punti in due e 0/5 da tre. Energie che sono andate via via scemando nella ripresa, con gli uomini di Bucchi incapaci di reagire alle due bombe di Datome che hanno definitivamente girato l’inerzia della gara.
Un 19-52 devastante, maturato nella ripresa, e che ha chiuso la contesa con 10 minuti d’anticipo. Gara che si è trascinata poi stancamente fino alla sirena con l’epilogo che ormai tutto il palazzo di Piazzale Segni attendeva: il meritato tributo a Devecchi e Chessa.
Un commovente saluto a due bandiere che hanno alzato tutti i maggiori trofei della società di via Nenni, specialmente capitan Jack con le sue 811 gare in 17 anni di militanza con la canotta biancoblu, che lascia il basket giocato, ma che rimarrà a Sassari in veste di dirigente.
Per la Dinamo è la fine di una stagione nata male e finita invece alla grande, ma che in questa estate sarà chiamata a cambiare nuovamente pelle, specialmente nel reparto italiani. L’ennesima stagione conclusasi nel post season per una squadra che ha abituato benissimo i propri tifosi, ma che non sembra essersi assuefatta dopo tanti anni nei piani alti del basket nostrano.
Per l’Olimpia un’altra finale Scudetto, la terza consecutiva, quasi certamente contro la rivale di sempre, quella Virtus Bologna chiamata però ancora a chiudere la propria serie contro Tortona, sfida sul 2-0 in favore degli uomini di Scariolo. Una squadra che coach Messina sembra aver tirato a lucido nel momento più importante della stagione, nonostante le tante peripezie durante l’anno, specialmente nella sfortunata parentesi europea.
Con un solo obiettivo nelle prossime settimane: raggiungere quella agognata terza stella da aggiungere nella canotta!
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – EA7 Emporio Armani Milano 61-93
Parziali: 16-22; 20-19; 17-25; 8-27.
Progressione: 16-22; 36-41; 53-66; 61-93.
Sala Stampa
Intervista esclusiva a Piero Bucchi
Piero Bucchi:
Devo dire che mi sono commosso perché il pubblico che ci ha regalato l’applauso finale è stato meraviglioso. Ringrazio tutto il pubblico di Sassari, tutti quelli che sono venuti alla partita e quelli che non sono potuti venire perché i biglietti erano esauriti. È stato bellissimo e sono cose che ripagano tanti sacrifici. Ringrazio la società, il presidente, Pasquini, lo staff medico tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte per far marciare questa macchina, tutti hanno remato nella stessa direzione. Ringrazio lo staff, li abbraccio tutti, perché insieme abbiamo fatto una bellissima divertente stagione. Ringrazio, i giocatori, un bellissimo gruppo che ha trovato la chimica, la voglia di stare insieme, cosa che ci ha fatto superare i momenti di difficoltà.
Non c’è stato un giocatore che ha spiccato veramente su tutti, questo vuol dire che c’è stata la forza del gruppo, che ci ha permesso di fare una bella stagione; è stata una esaltante cavalcata che ci ha portato fino a questi play off giocati al limite delle nostre potenzialità. Infine, ringrazio la mia famiglia, conoscono e condividono i sacrifici che facciamo ed è doveroso ringraziare anche coloro che ci stanno vicini. La gara di stasera è stata di grande qualità, abbiamo giocato bene, siamo rimasti aggrappati alla partita poi nel momento decisivo loro hanno fatto due bombe con un talento cristallino e hanno spaccato la partita. È andata così, ma sono soddisfatto perché abbiamo fatto un bellissimo percorso. L’anno prossimo la squadra non sarà la stessa di quest’anno, ci saranno degli avvicendamenti, l’importante è che abbia la mentalità di quest’anno, che la forza del gruppo venga messa davanti a tutto.
Giacomo Devecchi:
Sono emozionato per l’affetto del pubblico di stasera. Non ho parole. Dispiace ovviamente essere usciti alla semifinale, complimenti a Milano che ci ha creduto dal primo all’ultimo minuto e poi ha prevalso la sua superiorità. Noi siamo contenti di quello che abbiamo fatto, è stata una stagione non facile ma l’abbiamo condotta bene. Dobbiamo esserne orgogliosi. La Dinamo è da anni che riesce a competere con corazzate come Bologna e Milano, di questo dobbiamo essere orgogliosi e fieri. Ringrazio il pubblico, la società e tutti quelli che lavorano nel mondo Dinamo.
Massimo Chessa:
È difficile da dirsi, ma ho il supporto di Jack: ho deciso anche io di ritirarmi, sono felice di farlo qui a casa, in questa che considero la mia casa, davanti a un pubblico di cinquemila persone, davanti alla mia famiglia e agli amici. È stato un viaggio lungo, ricco di gioie e di problemi, ma è stato bello. Ringrazio società, allenatori, i compagni che mi hanno sopporto e supportato. Mi piaceva finire giocando e così è stato.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 4.5: durante tutta la serie ha patito la difesa di Shields e stasera non ha fatto certo eccezione. Incapace di prendersi i suoi tiri in isolamento, quasi non ci prova a trovare altre soluzioni. Si chiude una stagione fatta più di ombre che di luci per l’americano, anche a causa degli infortuni.
Gerald Robinson 6.5: è lui a tenere in piedi la baracca, prima di affondare con tutti i compagni nel finale. Napier e soprattutto Hall non riescono a contenere le su scorribande al ferro. Chiude alla fine con 15 punti, il migliore dei sardi, e 3 assist. Anche per lui si chiude una stagione parecchio tribolata, con una fragilità muscolare che potrebbe minare anche le sue future chance di restare sull’isola un altro anno.
Chris Dowe 6.5: l’unico ad aver messo in costante difficoltà la difesa di Milano durante tutta la serie con la sua fisicità. Parte bene in avvio, ma è nel terzo quarto che dà speranze per la rimonta sassarese con una tripla mandata a bersaglio. Alla fine alza bandiera bianca anche lui, ma è grazie soprattutto a lui se la Dinamo è arrivata a queste semifinali, con una seconda parte di stagione da trascinatore assoluto.
Filip Kruslin 4.5: con i 2 punti di oggi sono 8 quelli segnati in tutta la serie. Troppo pochi per quello che era tra i migliori tiratori da tre di tutto il campionato nella regular season. Patisce la maggiore fisicità degli avversari e la frustrazione di qualche fischio, a parer suo, troppo fiscale. In attacco fa registrare uno 0/4 dai 6.75 che evidenzia le sue palesi difficoltà, facendo tornare alla luce il Kruslin falloso d’inizio stagione.
Giacomo Devecchi & Massimo Chessa 10: Bucchi li butta dentro nel finale, togliendoli subito dopo per consentire a tutto il palazzo di tributargli il giusto tributo. Due sassaresi, il primo d’adozione mentre il secondo di nascita, che hanno fatto la storia della Dinamo. Capitan Devecchi chiude dopo 17 anni, 811 partite e 6 trofei vinti la sua carriera agonistica sempre con la stessa canotta addosso; Massimo Chessa invece ci è nato e cresciuto a Sassari, girando successivamente mezza Italia, tornando giusto in tempo per la stagione dei miracoli del Triplete e poi nel 2021 per chiudere la carriera proprio a casa sua. Grazie di tutto Capitan Jack e Massimino!
Kaspar Treier 5.5: ha un discreto impatto nella gara, mette il corpaccione in difesa andando a trovare anche uno sfondamento. In attacco si prende tutti tiri aperti e chiude con 5 punti importanti, soprattutto quando ancora la gara era aperta.
DeShawn Stephens 6.5: parte subito alla grande, prendendo pieno possesso del pitturato milanese. Ne manda a referto 7 nel solo primo quarto, scuotendo tutta la squadra dal torpore iniziale. Alla lunga Milano si adegua su di lui, aumenta la fisicità sotto le plance e l’ex Fortitudo perde in efficacia. Chiude degli ottimi playoff con discrete medie, considerando il minutaggio basso e i mezzi tecnici modesti.
Eimantas Bendzius 6.5: Voigtmann resta un dramma contenerlo, visto il maggiore tonnellaggio, ma in attacco torna ad essere attivo come in Gara2. I canestri inizialmente non entrano, ma carica di falli la difesa milanese. Saranno 6 alla fine i falli subiti e 9 i punti segnati, con una tripla in avvio di ripresa che firma il primo e unico soprasso di tutta la gara per i biancoblu, facendo esplodere tutto il palazzo.
Stefano Gentile 5: parte alla grande con una tripla frontale in palleggio, poi il resto della sua gara si trasforma in un infinito piano inclinato. L’aggressività della difesa Olimpia lo mandano in difficoltà, perdendo lucidità e 3 palloni sanguinosi.
Tommaso Raspino 6: appena 6′ in campo, ma una difesa asfissiante che mette in difficoltà Shields, l’unico a riuscirci veramente durante tutta la serie. La sufficienza se la merita per la stoppata inflitta a Datome nel primo tempo.
Ousmane Diop 5: l’unica gara veramente negativa nei suoi eccezionali playoff. Porta giù 6 rimbalzi, vero, ma è poco aggressivo in attacco, evitando troppo spesso la soluzione personale contro avversari più lenti di lui. Solo applausi per il centro senegalese, che in questo mese è stato capace di mettersi sulla mappa del basket nazionale e non solo.
EA7 Emporio Armani Milano
Stefano Tonut 5.5: appena 10′ per l’ex Reyer, migliora le proprie statistiche nel quarto finale quando ormai non c’è più una partita. Prima di allora si limita al compitino, senza mai veramente brillare.
Nicolò Melli 7: per la prima volta nella serie non domina solo in difesa e a rimbalzo (9 palloni portati giù stasera), ma anche in attacco stampando 13 punti. La difesa di Sassari è costretta a fare la solita scelta di lasciargli il tiro dalla media e lui li punisce, piazzando la bomba che manda i titoli di coda già nel terzo quarto.
Billy Baron 5: stranamente per lui oggi non è serata al tiro, virgola condita da un 0/6 al tiro, evento più unico che raro nella sua stagione e soprattutto carriera da formidabile tiratore. Non si lascia deprimere dalle desolanti percentuali e smazza comunque 6 assist.
Shabazz Napier 7.5: il vero protagonista del risorgimento dell’Olimpia in questa seconda parte della stagione. Anche stasera scandisce i tempi dell’attacco milanese con precisione svizzera. Soffre solamente più del solito la maggior intraprendenza di Robinson. Nell’ultimo quarto gonfia le proprie percentuali, grazie soprattutto al 6/6 dalla lunetta, chiudendo con 21 punti segnati, 5 assist, 2 rubate e 5 assist.
Giampaolo Ricci 5: una serie complicata per l’ex Virtus, segna la prima tripla della serie solamente nell’ultimo quarto a partita già in cassaforte. Tre partite in cui il povero Ricci si è preso un’infinità di lavate di testa dal proprio coach, che neanche Buffon negli spot dello shampoo antiforfora.
Devon Hall 6: rientra nelle rotazioni di Messina dopo la brutta Gara3 con Pesaro. Parte con le marce basse, complice l’aggressività degli esterni biancoblu. Si sblocca esclusivamente dalla linea della carità, infatti dopo 30 minuti avrà segnato solo 6 punti, esclusivamente a gioco fermo. Nel finale banchetta anche lui con i resti della Dinamo, ma per le finali è richiesto un Hall più in palla.
Tommaso Baldasso s.v.: entra nei minuti finali, con l’Olimpia già al check-in dell’aeroporto di Alghero.
Shavon Shields 8: da Sassari a Sassari. Sembra passato tanto tempo ed invece non son trascorsi neanche 30 giorni dall’ultima di regular season in casa proprio contro i sardi, con l’ex Trento che zittisce platealmente i mugugni del Forum dopo l’ultimo dei tre canestri segnati in quella gara. Una stagione in cui i problemi fisici hanno frenato lo sconfinato talento del danese, riesploso fragoroso in questi playoff. Si mangia il solito timido Jones nelle due metà campo, segnando da qualsiasi posizione. Segna 18 punti con un 4/5 da tre, 4 rimbalzi, 2 rubate, 2 assist e 22 di valutazione. Centrato come non lo si era mai visto in questa stagione, la futura terza stella sulla maglia dell’Olimpia non può che passare dal ritrovato Shields.
Davide Alviti s.v.: anche lui entra nei minuti conclusivi.
Kyle Hines 5.5: Diop lo fa patire meno rispetto alle altre due gare, ma in realtà anche per l’ex CSKA non è una grande serata. Oggi non serviva il miglior Hines, ma in finale è chiamato ad alzare necessariamente il proprio livello.
Luigi Datome 7: parte male nel primo tempo, un solo tiro tentato da tre e una stoppata subita. Nella ripresa però, con la Dinamo andata avanti nel punteggio, sono sue le due bombe a segno che rigirano l’inerzia e spezza in due il morale dei padroni di casa.
Johannes Voigtmann 7.5: è certamente il tedesco l’MVP di questa serie e anche oggi parte alla grande al tiro. Per la difesa di Sassari continua ad essere un rebus irrisolvibile, soprattutto in area. Con un 6/7 al tiro da due tiene Milano sempre avanti nel primo tempo. Meno preciso dalla lunga distanza con solo 1/4, ma continua ad essere un arma letale contro gli avversari. In finale rischia di essere l’ago della bilancia nella stagione dell’Olimpia. Mette a referto 15 punti e 4 rimbalzi.