Brescia, 25 gennaio 2023 – Ora c’è il diritto-dovere di preoccuparsi: se dopo le brutte sconfitte con Treviso e Verona arriva anche il quarto ko di fila con Ulm per 75-82 c’è da rabbuiarsi. Non tanto per il risultato in sè, dato che comunque Ulm è una signora squadra, non a caso a 4 punti di distanza da Brescia con scontro diretto favorevole: piuttosto per il modo in cui la Germani si è spenta un’altra volta nel terzo quarto, dopo un buon primo tempo.
Alessandro Magro aveva dichiarato che c’era stato un confronto tra i giocatori e che gli ultimi allenamenti avevano mostrato un livello di intensità ai massimi stagionali: con questi presupposti vedere la squadra smarrirsi così negli ultimi 15 minuti è grave. E costa a Brescia il distacco (quasi definitivo) dalle prime 5 posizioni: il record è 5-7, il nono posto dista solo 2 punti. Ora la classifica torna a essere complicata anche in Eurocup.
Il primo tempo aveva anche sorriso a Brescia, con il massimo vantaggio sul 36-24, ridimensionato al 39-36 del 20′: il distacco è stato dovuto in parte alla buona difesa dei padroni di casa, ma anche alle basse percentuali dei tedeschi (13/35 dal campo). Nel terzo quarto la Germani torna in campo inizialmente con la faccia giusta, con il solito ADV a procurarsi liberi (una delle poche cose che ha funzionato per lui in attacco) e la squadra che regge dietro: ma il muro inizia presto a sgretolarsi.
La Germani si fa battere troppo facilmente negli uno contro uno e lascia troppe occasioni a Ulm per sbloccarsi al tiro da 3 punti: Yago (18 punti) e Paul (15) iniziano a fare fuoco e fiamme e i tedeschi prendono ritmo. Dal 6/19 da 3 punti del primo tempo (con addirittura uno 0/7 per iniziare la partita) si passa al 10/15 del terzo e del quarto quarto: Brescia subisce un parziale totale di 25-44, con Ulm che fa quello che vuole nelle situazioni di penetra e scarica e la Leonessa che non si oppone.
Nella testa dei giocatori bresciani ora sembrano comparire dei fantasmi, quando si presentano i soliti blackout nel terzo quarto: la prestazione di Massinburg, l’NE di Taylor, le difficoltà ad entrare in ritmo di Nikolic sono solo alcune delle grandi preoccupazioni del momento. Si aggiungono la situazione in classifica poco felice in LBA e l’incapacità della squadra di trovare contromisure tattiche (ma anche mentali) alle accelerate nel corso della partita degli avversari.
Quando gli avversari alzano la fisicità sugli esterni e mettono i bastoni nell’ingranaggio di handoff e ribaltamenti dell’attacco bresciano, la Germani fatica a trovare contromisure, forse pagando anche l’assenza di un giocatore con spiccate capacità nel punire i mismatch sotto canestro e i quintetti piccoli avversari. In fin dei conti, Brescia in ogni partita mostra per almeno un tempo di poter competere con tutti e di avere un certo tipo di potenziale, ma le partite durano 40 minuti e ad ogni sirena finale, in questo periodo, ci sono troppi rimpianti.
Germani Brescia 72 – Ratiopharm Ulm 85
Parziali: 18-15; 21-21; 16-22; 17-27
Progressione: 18-15; 39-36; 55-58
Le pagelle – di Sergio Bertazzi
Kenny Gabriel 4,5: un paio di squilli dalla lunga distanza (su 5 tentativi) ma poco altro nella partita dell’ex Panathinaikos. A rimbalzo stasera non contribuisce sufficientemente (1 carambola conquistata) e le 3 palle perse sono sanguinose. Altro passaggio a vuoto. Stasera non gli si vede negli occhi neanche la solita grinta, che trasmette di solito ai compagni…
CJ Massinburg 4,5: ancora una volta un mezzo disastro, tra penetrazioni improbabili ed errori banali. Spesso fa la solita figura del cervo in tangenziale con la palla in mano, ma ora la pazienza sta finendo. Prova a svegliarsi nel finale ma è troppo tardi. 7 punti.
David Cournooh 5: come Nikolic si esibisce in palle perse banali (3) a fronte di nessun assist e pochi punti segnati (9). Poca roba anche da lui.
Amedeo Della Valle 6: a secco dalla lunga distanza in tutta la partita (0/5), prova a rendersi utile guadagnando e segnando come sempre i liberi (11/12), prendendo 5 rimbalzi e 6 assist. In difesa qualche uno contro uno “ballerino” di troppo, anche se i meriti degli avversari vanno considerati.
Christian Burns 5,5: impreciso al tiro (1/4) ma quando entra dalla panchina dà sempre energia. 2 punti, 3 rimbalzi: nessun fuoco d’artificio, anche se non gli si chiede la luna.
Nicola Akele 5: non inizia male, ma con il passare dei minuti inizia a commettere falli un po’ inutili e in attacco, ancora una volta, non incide. Bene i 6 rimbalzi e qualche scivolamento nel primo tempo, ma è pochino. Parliamo dell’unico vice Gabriel, con una buonissima esperienza in LBA, non di un Eboua qualunque.
David Moss 5,5: il capitano prova a fare il suo, ci mette lo zampino quando è necessario in difesa (2 rubate ed un paio di azioni ben eseguite) e in attacco con 2 canestri. Un po’ ingenuo, però, in alcune letture di mismatch.
Tai Odiase 6: inizio di partita da trascinatore con 8 punti e 4/4 dal campo nel primo quarto. Va un po’ in diminuendo riscontrando problemi di falli. Chiude comunque con 17 punti (8/11 al tiro) e 3 rimbalzi. Meglio di alcune uscite recenti.
Tommaso Laquintana 6: entrare in campo nel secondo tempo a freddo, per pochissimi minuti, e lasciare subito il segno non è per tutti. Tommy è abituato a questo ruolo e si fa valere: prima una tripla da metà campo per finire il terzo quarto, poi alcune giocate tutte grinta e forza di volontà.
Ryan Taylor NE
Aleksej Nikolic 5: ci mette un po’ di garra difensiva, anche se a volte regala un po’ di liberi e chiude con 5 falli. Tanta fatica nella sua partita offensiva: ci sono 3 assist, ma anche diversi errori banali, tra palleggi sbagliati e palloni persi. Solo 5 punti (di cui 3 nel garbage time).