Sassari, 08 gennaio 2023 – È la serata di Andrea Cinciarini che entra nella storia del basket italiano superando i 1772 assist in LBA di un mostro sacro come Pozzecco, ma l’incredibile record raggiunto dal proprio playmaker non basta a Reggio Emilia per uscire dalle secche dell’ultima posizione e viene spazzata via, con il punteggio di 74-99, da una Dinamo Sassari apparsa nettamente superiore.
Una gara sempre condotta dagli uomini di coach Piero Bucchi, vogliosi di rifarsi dopo il brutto KO tra le mura amiche contro Brescia, e apparsi a tratti rabbiosi, come se volessero chiudere la contesa quanto prima evitando rimonte dell’ultimo minuto.
Una sfida vinta dai sardi soprattutto a rimbalzo (28-38), cosa non scontata vista la presenza dall’altra parte di due grandi atleti come Hopkins, miglior rimbalzista di tutta l’LBA, e Reuvers, miglior stoppatore; rimbalzi che hanno permesso alla Dinamo di correre in contropiede, trovando molti canestri facili in transizione.
Come se non bastasse la supremazia sotto i tabelloni Sassari ha trovato una grande serata anche al tiro, sia da due con il 67%, ma soprattutto da oltre l’arco con un 53% che è servito a fiaccare i tentativi di rientro di una Reggio sempre più sfiduciata più passava il tempo, anche per colpa di percentuali deficitarie da tre (29%).
Per la Reggiana è l’ennesimo stop in una stagione sempre più complicata che la vede relegata in fondo alla classifica con appena 3 vittorie, l’ultima arrivata proprio a Pesaro 9 giorni fa e che aveva illuso l’intero ambiente biancorosso, prima del nuovo bagno di realtà arrivata questa sera.
Una prestazione fortemente negativa per gli uomini di coach Dragan Sakota, che hanno sempre dovuto inseguire l’avversario e rimanendo per gran parte dei 40′ sotto la doppia cifra di svantaggio, prima del crollo dell’ultimo quarto in cui si è toccato anche il -27.
Il recordman di tutti tempi per assist in LBA, o meglio in Serie A, Cinciarini è stato osannato al superamento del precedente record detenuto dal Poz da tutto il PalaBigi, arbitri e avversari compresi che si sono fermati nel primo quarto per applaudire l’ex Olimpia Milano. Record polverizzato alla fine con i suoi 13 assist di giornata che l’hanno fatto volare a 1784 in classifica generale, ormai ufficialmente in fuga per migliorarlo ulteriormente.
Oltre al Cincia, doppia doppia da 11 punti e 13 assist, solo Mikael Hopkins (17 punti) ha tenuto alto l’onore di un’UnaHotels troppo fragile per reggere il confronto, priva dell’infortunato Arturs Strautins e con troppi giocatori presenti a referto, ma che sul parquet si son visti poco o nulla, come Nathan Reuvers e l’oggetto misterioso RJ Nembhard, ancora un corpo estraneo.
Dall’altra parte un Gerald Robinson in formato deluxe ha trascinato la Dinamo alla vittoria, una prestazione da MVP non solo della partita, ma di tutta questa giornata di campionato, in cui ha inanellato numeri impressionanti: doppia doppia da 25 punti, 9/9 da due, 10 assist, 3 rimbalzi, 3 rubate e 38 di valutazione.
Uno show individuale che ha trascinato tutti i compagni, i tiratori Jamal Jones e Filip Kruslin, 14 punti a testa con 4 triple ciascuno, e il lungo Ousmane Diop (16 punti) dominatore del pitturato. Bene anche DeShawn Stephens, solo 6 punti, ma 8 rimbalzi e autentico fattore sotto i tabelloni.
Una gara iniziata con il freno a mano tirato da parte di tutte e due le squadre, 4-4 dopo oltre 4 minuti. Tocca a Jones spezzare l’equilibrio con una tripla aperta, +3.
La Dinamo prova la prima accelerata piazzando un parziale di 3-10 firmato Kruslin, 8-14. Reggio risponde presente con il duo Cinciarini-Hopkins che accorcia sul -4 e qui tutti si fermano per celebrare il play di Cattolica, record superato!
Il Cincia continua a spiegarla e la gara vive quasi in equilibrio, con gli ospiti che non riescono ad andare oltre i 2 punti di vantaggio, il canestro di Diop però rompe l’incatesimo e il primo periodo si chiude sul 16-20, con gli ospiti avanti sul +4.
La Reggiana sembra quadrata come quella che ha sbancato Pesaro e Sacar Anim (11 punti), fino a quel momento anonimo, impatta dalla linea della carità, 22 pari. Robinson e Kruslin tentano la fuga segnando da oltre l’arco, ma prima Anim e poi Beka Burjanadze (7 punti) tengono la squadra di Sakota a contatto.
Ci pensa Robinson a dare l’inizio al proprio show e in meno di 2′ piazza un parziale di 10-0 che fa volare gli ospiti sul +12, complice una difesa reggiana assente nei pick & roll centrali portati da Diop e due banali palle perse in avvio di azione da un Nembhard non pervenuto.
La Dinamo trova un ottimo assetto dalla panchina con la coppia Treier e Diop, Michele Vitali (8 punti) firma da solo un 5-0 che scuote l’UnaHotels, prima di sprofondare nuovamente sul -12 di Treier.
Vitali sembra aver trovato il feeling con il canestro, ma Robinson è infermabile, 17 i suoi punti e 7 assist nel solo primo tempo, e tiene a distanza il tentativo di rimonta. Il primo tempo si chiude sulla tripla da 9 metri di Massimo Chessa, si va negli spogliatoi sul 40-52.
Nella ripresa Hopkins torna ad impossessarsi del pitturato e riporta i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio, -9. Sassari non vacilla e anzi prova a dare l’ennesima sgasata, con la prima tripla di un sonnolento Bendzius (7 punti) e con il solito Robinson tocca il massimo vantaggio volando sul +16.
La Reggiana sembra aver dato tutto e fatica a rientrare, Bucchi legge il momento e rimette in campo il quintetto inziale che azzanna definitivamente il match, Dowe segna dalla lunga distanza e al 30′ siamo sul 58-76.
Reggio non c’è più e uno 6-0 firmato Jones e Kruslin chiude definitivamente la contesa, Sassari vola sul +24 ad 8 minuti dalla sirena. Bucchi, ancora scottato dalla rimonta subita con Brescia, non abbassa la guardia e tiene i titolari fino a 4′ dalla fine, nonostante sia ormai finita.
Anche il coach bolognese dà maggior spazio alla panchina e la gara si trascina stancamente verso la fine, con la Dinamo capace di toccare anche il +27 e chiudendo il match sul 74-99 finale.
Per Reggio Emilia un’altra sconfitta che la tiene a due vittorie dal penultimo posto e un morale che pare ancora più in basso del posto occupato in classifica. Domenica prossima chiuderà il girone d’andata in trasferta contro la Dolomiti Energia Trentino, euforica per aver raggiunto la Final Eight di Torino, una sfida complicata, d’altronde come tutte quelle attendono la Reggiana da qui alla fine.
Per la Dinamo una vittoria importantissima che l’allontana dalla zona calda e infonde nuova fiducia in un gruppo, apparso in sensibile crescita nonostante le ultime due sconfitte. Domenica prossima il girone d’andata si chiuderà in casa contro Brindisi, ancora abilitata a sperare in un posto dell’ultim’ora in Coppa Italia, con la squadra di Bucchi chiamata a non sbagliare per dare continuità alle ultime prestazioni positive.
Un ulteriore vittoria la terrebbe a contatto con i primi otto posti, anche se ormai è troppo tardi per la Final Eight, l’obbiettivo è non mancare anche un piazzamento nei playoff Scudetto, quello sì che sarebbe un fallimento mancarlo.
UnaHotels Reggio Emilia – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 74-99
Parziali: 16-20; 24-32; 18-24; 16-23.
Progressione: 16-20; 40-52; 58-76; 74-99.
Sala Stampa
Piero Bucchi, Dragan Sakota, Mikael Hopkins e Filippo Barozzi (DS Reggio Emilia).
Le Pagelle
UnaHotels Reggio Emilia
Sacar Anim 4.5: parte male facendosi fischiare due falli dopo pochi secondi. In difesa è in palese difficoltà a contenere la verve degli esterni ospiti e in attacco, quando ha la palla, sembra avere il Bostik nelle mani. Segna 11 punti, ma quasi tutti a gara ampiamente finita e chiude con il peggior plus/minus di tutta Reggio (-19).
Nathan Reuvers 4: non incide minimamente nei 16′ sul parquet, anzi Reggio spesso sembra giocare con un uomo in meno. Nel secondo quarto entra e sembra non aver mai difeso sui pick & roll, con Diop libero di appoggiare al tabellone 4 canestri in fotocopia. Male soprattutto l’atteggiamento di un giocatore che, vista la situazione di classifica, non si può permettere di staccare la spina ancora prima di scendere in campo.
Mikael Hopkins 6.5: con lui in campo Reggio è veramente pericolosa vicina al ferro. Stephens fatica a contenere i suoi tagli in area e i due punti sono automatici. I suoi pick & roll con Cinciarini sono ormai collaudati e si vede, Sassari soffre a contenerli inizialmente, ma alla lunga la difesa di Bucchi riesce a trovare l’antidoto. Chiude con 17 punti, ma solo 4 rimbalzi, unica pecca di serata per il miglior rimbalzista della LBA.
Alessandro Cipolla 5: entra con il giusto atteggiamento, aggredendo in difesa, ma offensivamente fa vedere tutti i propri limiti. Emblematico come si stoppa da solo in layup solitario, inchiodandosi alla base del ferro.
Michele Vitali 5: la partita da ex forse la sente troppo e quasi non riesce ad incidere in una partita in cui Sassari riesce a contenerlo bene per lunghi tratti. Le sue classiche uscite dai blocchi gli vengono precluse, punisce le due uniche amnesie difensive degli ospiti che lo lasciano solo sull’arco e nulla più. Troppo poco per uno dei fari offensivi di una squadra che ha disperato bisogno dei suoi punti.
Gabriele Stefanini s.v.: buttato nella mischia nel garbage time finale, non si fa mai notare.
Andrea Cinciarini 7: è la sua serata e tutto il PalaBigi aspetta di festeggiarlo. Gli bastano 2 assist per superare Pozzecco nella classifica di tutti i tempi della LBA e arrivano inesorabili già in avvio di gara. 1773 assist, superato il Poz, e la gara si ferma. Tutti, anche arbitri e squadra ospite, restano in piedi ad onorare il Cincia. Finita la sbornia dei festeggiamenti, la Dinamo lo riporta alla realtà e anche lui fatica, con 5 palle perse, ma è forse l’unico insieme ad Hopkins a tenere la barra dritta durante la tempesta. Chiude ovviamente in doppia doppia, 11 punti e 13 assist. Una serata dolce e amara per lui, persa, ma in cui ha scritto il proprio nome sui libri di storia del basket italiano. Solo applausi per il Cincia!
RJ Nembhard 3 : continua ad essere un oggetto misterioso dopo quasi un mese dal suo arrivo. Entra a metà del secondo periodo con Reggio sul -2 e in meno di 2′ la squadra di Sakota prende un parziale di 10-0, con errori difensivi da mani nei capelli e RJ non è esente da colpe. Sembra quasi un corpo estraneo, con lui in campo i compagni sembrano non fidarsi della sua regia. Dopo 2 minuti Sakota lo rimanda in panchina e da lì non si schioderà fino alla sirena.
Beka Burjanadze 5: con il proprio contratto vicino alla scadenza (18 gennaio), il georgiano anche stasera non fa molto per puntellare la propria permanenza al PalaBigi. Troppo ondivago al tiro e decisamente negativo difensivamente, incapace di reggere il passo di un Jones molto più veloce.
Osvaldas Olisevicius 5.5: molto lontano dai suoi standard, si spegne alla distanza. E pensare che aveva iniziato bene, soprattutto come atteggiamento. Il lituano però fatica troppo al tiro, chiudendo con il 30% dal campo e un pesante 1/5 dai 6.75, la specialità della casa. In netta flessione rispetto alla versione della passata stagione.
Mouhamet Diouf 5: quando entra per Hopkins i lunghi sassaresi tornano a respirare. Troppo soft il suo impatto in una gara in cui sbaglia troppo, 3 palle perse, e in cui non è assolutamente un fattore contro Stephens e Diop. Migliora le sue statistiche nel garbage time, ma non basta.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: è costretto attendere diversi minuti prima di carburare, ma alla fine si accende anche lui. Meno aggressivo ad attaccare l’aerea, si accontenta di restare fuori dell’arco e ha ragione lui, chiudendo con 4/8 da tre e con le due bombe che chiudono definitivamente la contesa in avvia di quarto periodo.
Gerald Robinson 8.5: il miglior Robinson della stagione per distacco. Si prende la scena con una prestazione da leader, bravo a dirigere l’attacco biancoblu alla perfezione. Ogni volta che attacca il diretto avversario sono due punti automatici, nei pick & roll affetta l’aerea con dei fendenti implacabili e quando la difesa reggiana chiude il pitturato non concedendogli ne la zingarata ne l’assist dentro, lui punisce dall’arco. Immarcabile. Chiude il suo show personale da MVP di serata con 25 punti, 9/9 da due, 3 rimbalzi, 3 rubate, 10 assist e 38 di valutazione. Sipario.
Chris Dowe 7: Bucchi gli dà fiducia e l’americano ringrazia con una prestazione totale. In difesa sembra di vederne due contemporaneamente, prova a sporcare qualsiasi linea di passaggio e spesso la sua pressione frutta un contropiede, mentre in attacco gestisce la palla come mai in questa stagione. Smazza 10 assist e quando può sfrutta il fisico, giocando spalle a canestro contro Cinciarini, che è costretto ad arrendersi. Chiude con appena 6 punti, 6 rimbalzi, 10 assist e tanto, tantissimo, gioco sporco.
Filip Kruslin 7: nonostante non sia abituato ad uscire dalla panchina, non perde il filo e confeziona l’ennesima grande prestazione da un mese a questa parte. Con lui la Dinamo è più aggressiva difensivamente sul perimetro, mentre in attacco è ormai diventato Oscar Schmidt, diventando un cecchino semi infallibile dai 6.75 con un bel 4/6. Miracolo!
Giacomo Devecchi s.v.: solo 1′ per il capitano, a gara ampiamente conclusa.
Kaspar Treier 6.5: ancora alla ricerca della forma migliore, ma in netta risalita. Si butta nella mischia con grande energia, prendendo 4 rimbalzi e segnando due bombe che hanno dilatato ulteriormente il punteggio.
Massimo Chessa 6: solo 4′ per il play sassarese, ma ha il merito di aver messo il buzzer beater con cui si è chiuso il primo tempo, segnando da 10 metri, praticamente dal logo della LBA, e mettendo il punto esclamativo nel secondo periodo perfetto della Dinamo.
DeShawn Stephens 6.5: fatica ad arginare Hopkins ogni qualvolta viene trovato dalle mani sapienti di Cinciarini, ma è bravo a non uscire dalla gara. In attacco si fa vedere poco, ma quando lo fa abbaglia tutto il PalaBigi, con un poster tonante sulla testa di Cinciarini e Hopkins. Al tiro incide poco, ma è una fattore a rimbalzo, spazzandone via 8.
Eimantas Bendzius 6: tenuto in ghiaccio per quasi metà gara da Bucchi, non fa mancare il proprio contributo, ma diciamo che non è il Bendzius scintillante che siamo abituati a vedere. Segna appena 7 punti, ma per fortuna della Dinamo non è la serata in cui servono gli oltre 14 punti di media del lituano.
Stefano Gentile 5.5: ancora lontano dalla migliore condizione. Prova a non strafare, ma le gambe ancora non girano come vorrebbe e si vede.
Tommaso Raspino s.v.: buttato nella mischia nei minuti finali, è bravo a trovare il fondo della retina nell’ultimo tiro della serata.
Osmane Diop 7.5: piazza il primo decisivo break del secondo quarto quasi da solo, o meglio lui e Robinson che con i pick & roll centrali affettano in due Reggio, segnando 4 canestri di fila praticamente in fotocopia. La sua energia è straripante sia contro il gattino Reuvers che contro il giovane Diouf. Chiude con 16 punti, il 63% da due, e 4 rimbalzi una prestazione solidissima.
Giovanni Olmeo