Secondo appuntamento con “A2 passi dal Paradiso”, la rubrica di All-Around.net che ci immerge nelle zone nobili della classifica del secondo campionato nazionale.
Pazza A2 amala, parafrasando un noto inno calcistico. Fatale la 6^ giornata alle uniche due squadre imbattute, Cremona nel girone verde e Forlì in quello rosso, che assaggiano, per la prima volta in stagione, il sapore amaro della sconfitta. Ma questa, a dire il vero, è probabilmente la meno, ed arriva al termine di una settimana che racconta di un terremoto in casa Blu Basket Treviglio, e di una ormai conclamata crisi tecnica, di risultati e di gioco, in casa Fortitudo Bologna. Situazioni che aprono l’alta classifica di entrambe i gironi a new entry che possono vantare, a ragione, pretese di nobiltà. Su tutte, Torino da una parte, Cento dall’altra. Ma andiamo con ordine.
Rivoluzione Treviglio
Tutto in 40 minuti. Ovvero quelli che fungono da innesco ad una reazione a catena che, in poche ore, rifà il look alla società lombarda. Da quelle parti, insomma, si fa sul Serio! L’ottovolante sul quale il team trevigliese sale contro Torino, ha effetti devastanti. Sotto di 20 al termine del primo tempo, i lombardi perdono in volata contro una Torino nel frattempo falcidiata da infortuni e problemi di falli. Ed ecco che, dopo la prima sconfitta interna, la seconda consecutiva in campionato dopo il referto giallo staccato in casa della big Cantù, cadono teste. Nemmeno il tempo di comunicare l’investitura di Aurelio Morelli come nuovo direttore generale, che coach Carrea si ritrova con la valigia in mano. Giunto la scorsa stagione nella terra stretta fra Adda e Serio, Michele Carrea aveva già steccato la serie playoff con Chiusi. Troppe, oggi, 2 sconfitte, per l’ambiziosissimo progetto del patron Stefano Mascio, intenzionato a portare il basket trevigliese per la prima volta in A1, in appena 3 anni. Così, il primo atto ufficiale del nuovo direttore generale, dopo l’esonero di Carrea, è la nomina dell’espertissimo Alex Finelli, posto alla guida di un roster decisamente importante per la categoria. Con il tecnico emiliano arrivano anche i 2 agognati punti in classifica, che collocano Treviglio a -4 dalla vetta, ma con il turno di riposo già scontato. Unica delle prime 6.
Le new entry
Casus belli della rivoluzione di cui sopra, Torino, roster alla mano un pelo sotto a Vanoli Cremona, Cantù e Treviglio, irrompe di fatto sulla scena delle nobili. E lo fa in maniera tutt’altro che banale. Il ruolino di marcia della squadra allenata da coach Ciani, non fosse per la penalizzazione di 3 punti rimediata in estate a bocce ferme, collocherebbe i piemontesi in testa alla classifica, in compagnia di Cantù e Cremona. Ma a tenere banco, più che il ruolino di marcia, è il modo con quale i gialloblù si sono presi la scena. Già, perché il match di Treviglio di cui sopra ha lasciato strascichi importanti e pesantissimi. Out, nell’ordine, Ron Jackson, problema ad una caviglia e prognosi di 3 settimane; Luca Vencato, risentimento muscolare con recupero stimato in 4 settimane; Taflaj lesione muscolare di basso grado giudicata guaribile in 4 settimane. Non bastasse, nella settimana di avvicinamento al delicatissimo match contro la capolista Cremona, 6^ di campionato, coach Ciani perde pure capitan De Vico per un trauma contusivo al piede destro. Il match del PalaGianniAsti è però un inno alla abnegazione ed al sacrificio e Torino, pur martoriata, riesce nell’impresa di sconfiggere la fino ad allora imbattuta Vanoli.
Nel girone rosso vola sulle ali dell’entusiasmo la Benedetto XIV Cento. Underdog sul pronti e via, la formazione emiliana sta sfruttando nel migliore dei modi una continuità tecnica che perdura da diverse stagioni, con la guida di coach Mecacci affermatasi già in Serie B. Forte con le forti, debordante con le meno attrezzate, la Tramec ha fin qui inanellato risultati pesantissimi, come le vittorie su Bologna, all’esordio, ed, in volata, su una Udine falcidiata dalle assenze. Al fotofinish anche la sconfitta, l’unica patita sino ad oggi, nel derby esterno contro Ferrara.
L’Aquila non vola
Per diverse squadre che stupiscono, una su tutte sta però deludendo le aspettative. È la Fortitudo Bologna, ancora imprigionata in una crisalide che stenta a diventare farfalla. I bolognesi prima rischiano la brutta figura a San Severo e, a seguire, in casa, contro Chiusi, poi la centrano in pieno. Uscita sconfitta, fra l’incredulità dei propri sostenitori, dalla trasferta di Cividale, la Effe segna il passo anche alla 6^ giornata nella seconda trasferta friulana consecutiva. Al PalaCarnera, gli emiliani provano a reagire ad un pessimo avvio di partita nel terzo quarto, ma Udine è troppo forte o, se vogliamo, l’Aquila non è ancora in grado di spiccare il volo. In un non sistema di gioco che affida le proprie fortune ai singoli, i soli Aradori e Thorton non bastano per cullare sogni di gloria. Forti gli interrogativi su uno Steven Davis fin qui poco produttivo e addirittura calato nei minutaggi di coach Dalmonte. Per la già non semplice gestione biancoblù, giustificare la spesa di un americano da 7,5 punti e 22 minuti di gioco risulta impresa assai ardua.
L’imbattibilità perduta
Cadono le grandi, non certo immuni alla sfortuna. Certo non appare prudente invocare la sfortuna per una Cremona che, perso per lungo tempo Travor Lacey, causa frattura del metacarpo della mano destra, ha immediatamente annunciato e schierato JonathanTabu nel match di Torino. Inutili, per Cavina, le doppie cifre di Caroti, Eboua, Alibegovic e Denegri. Torino ha un appuntamento con la storia e non c’è imbattibilità che tenga. I piemontesi giocano in 5 e coach Ciani attinge dalla panchina appena 2 minuti da Gianluca Fea e 1 da Delle Ave, entrambi classe 2004. Pepe, Guariglia, Schina, Poser e Mayfield vanno oltre l’abnegazione e scrivono una pagina epica della pallacanestro torinese.
Per l’Unieuro Forlì, invece, l’infermeria ha pesato in maniera chirurgica. Nella fatale trasferta di Nardò, le assenze di Cinciarini e Valentini vanno ben oltre al fatturato offensivo dei due e privano coach Martino del determinante apporto dei due esterni in tutto quello che ad oggi le statistiche non hanno raccontato. Come l’enorme peso specifico dei punti segnati da Cinciarini nei momenti più importanti di ogni partita, piuttosto che l’altrettanto fondamentale apporto di Valentini alla fase difensiva quando Forlì deve rintuzzare i rientri degli avversari. Non solo. L’accorciamento delle rotazioni ha esposto Forlì alla superiore fisicità di Nardò limitando le alternative tattiche al gioco interno dei pugliesi. L’elevato minutaggio, cui romagnoli non sono abituati per il tipo di gioco impostato da coach Martino, ha infine tolto lucidità ad una Forlì che nell’ultimo quarto, suo malgrado, ha gettato al vento l’ottimo recupero del terzo quarto.
Ora, per tutti, si avvicina la 7^ giornata. Occhi puntati sul derby di Cremona, nel girone verde, mentre l’incerottata Torino è attesa a Latina, e Cantù e Treviglio giocano in casa rispettivamente contro Agrigento e Urania Milano. Nel girone rosso invece, Forlì a Ferrara, Cento a Ravenna e Udine a Mantova, cercheranno di non segnare il passo, nel tentativo di raggiungere Pistoia che settimana scorsa ha anticipato e vinto contro San Severo, portandosi a quota 12 in classifica.
Frambo