Berlino (GER), 10 settembre 2022 – Iniziavano oggi gli ottavi di finale dei 41^ FIBA EuroBasket 2022 con le prime quattro gare in programma: Turchia vs Francia, Belgio vs Slovenia, Germania vs Montenegro ed infine, Spagna vs Lituania.
Turchia vs Francia
Il primo ottavo fra Turchia e Francia ha racchiuso all’interno 3 partite in una. La partenza sprint dei transalpini e la mira stortissima degli uomini di Ataman ha dato l’impressione che in questo match non ci sarebbe stata storia e che sarebbe stata una cavalcata tranquilla, errore.
Già a fine secondo periodo Bugrahan Tuncer ha suonato la carica per i nipoti di Ataturk e, con un impressionante 6/6 da 3 punti, ha prima riavvicinato i suoi e poi ha contribuito al 21-0 che ha spinto i biancorossi del Bosforo fino al +8.
Poteva sembrare il colpo del KO, ma incredibilmente Collet si risvegliava dal letargo e rimetteva in campo Heurtel, e, com’è, come non è, la Francia tornava a sembrare una squadra di basket, giocare con un playmaker aiuta, si sa, dando vita ad un finale tanto incredibile quanto appassionante.
A 12″ dalla fine Cedi Osman veniva mandato in lunetta dopo un antisportivo di Timothe Luwawu-Cabarrot, ma un sanguinoso 0/2 lasciava tutto in bilico, non contenti i turchi pensavano bene di perder palla e, dopo un entrata errata di Fournier, ci pensava Rudy Gobert a schiacciare nel canestro la palla e tutti quelli che gli stavano intorno.
L’overtime è stato un sunto dei primi quarti, parziale dominato da Gobert e quando i francesi sembravano aver portato a casa la disfida, una serie inenarrabili di sciocchezze, fra palle perse, righe pestate, menti svagate rimetteva in partita i biancorossi, ma Kormaz, fin lì uno dei migliori per coach Ataman, pensava bene di perdere l’ultima palla sul -1 regalando la qualificazione ai Bleu.
Prova di carattere dei Turchi che, nonostante l’assenza di Larkin, sono riusciti a giocarsi la partita fino all’ultimo possesso, ed oltre. Guardando la Francia nasce sempre spontanea un domanda: col talento tecnico e fisico che hanno a disposizione, dove potrebbero arrivare con un allenatore in panchina?
by Tromba
https://youtu.be/AFICrVIreD0
Slovenia vs Belgio
Il punteggio è bugiardo nel secondo ottavo di finale di giornata a Berlino: la Slovenia solo al 35′ riesce a staccare nel punteggio un Belgio ben organizzato e determinato a giocarsi le sue carte. Il miglior marcatore è, manco a dirlo, Luka Doncic con la bellezza di 35 punti, a cui unisce 5 rimbalzi, 5 assist e 4 rubate. Non è stata però una grande Slovenia quella vista nel primo pomeriggio berlinese: intensità difensiva rivedibile, aiuti dal lato debole pressoché inesistenti nel primo tempo. Dai quarti in poi servirà di più.
Vietato togliere meriti al Belgio per quanto visto fino all’inizio dell’ultimo quarto: Gillet (con una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi), e Lecomte (16 punti) sono state le punte di una squadra ben organizzata da coach Gjergja che, a parte qualche palla persa di troppo nel primo tempo (8), ha davvero poco da recriminarsi.
L’inizio della partita sembrava l’introduzione di un nuovo “Luka Magic show” dopo quello vs la Francia, con un folgorante 3/3 da 3 punti del nativo di Lubiana che dà il primo vantaggio agli sloveni. Soprattutto nel secondo quarto, però, la star dei Mavs si innervosisce un po’, litigando a tratti con arbitri e partita: nonostante i numeri stratosferici, la sua non è stata una prestazione perfetta nell’arco dei 40 minuti.
Dopo il 24-19 dei primi 10 minuti, la Slovenia approfitta dei momenti in cui riesce a correre sfruttando le palle perse del Belgio e ampliando il suo vantaggio: partita indirizzata? Tutt’altro. Gillet e compagni muovono molto bene la palla, riescono a far circolare bene il pallone quando Tobey difende in show sul portatore nel pick and roll e sfruttano tutte le problematiche della difesa avversaria dal lato debole. Al 20′ il punteggio è 41-44, con una Slovenia poco convincente nel primo tempo.
Non cambia molto la musica nel terzo quarto: Tabu non ha alcuna paura di prendersi responsabilità per il Belgio, che comunque vive di azioni corali e non di individualità (come dimostra il boxscore finale con 10 giocatori a segno e solo 2 in doppia cifra). Goran Dragic (11 alla fine per lui) e Doncic si dividono i compiti in attacco, ma dietro l’atteggiamento dei ragazzi di Sekulic continua a non essere dei migliori o quantomeno a non essere sufficiente per uccidere la partita.
Infatti, il Belgio riesce addirittura a mettere la testa avanti sul 65-67 a inizio quarto quarto. Dopo un’intera partita ad inseguire, però, all’avvicinarsi del “crunch time” e con la pressione che aumenta, esce la maggiore qualità ed esperienza degli sloveni, che con i punti del #77, un paio di canestri di Prepelic (13 punti per lui) e le letture giuste di Tobey (12+6, con un eloquente +30 di +/-), prendono il largo. Il Belgio si innervosisce (vedere il brutto antisportivo di Tabu), non ha più armi per fermare le giocate degli avversari e la punizione diventa troppo severa: il punteggio finale dice 88-72, ma non racconta l’equilibrio che ha ragnato in buona parte di questo incontro. La Slovenia avanza verso i quarti di finale, in cui troverà la vincente di Ucraina-Polonia.
by Sergio Bertazzi
Germania vs Montenegro
Se abbiamo capito qualcosa, è che in quest‘Eurobasket non bisogna mai dare nulla per scontato. Quando la Germania è andata all’intervallo lungo raddoppiando il Montenegro nell’elettronico sul 48-24, i tifosi locali festeggiavano, e chi guardava la partita in TV da casa ha cambiato canale. La sfida sembrava finita e senza storia.
Troppo forti i padroni di casa sia in attacco che in difesa, con Dennis Schroeder (22 punti) scatenato e Maodo Lo e Franz Wagner (14 punti a testa) a dagli supporto. Le triple di Andreas Obst (3/5 da oltre l’arco) sembravano la classica ciliegina sulla torta.
E invece no, un parziale di 0-13 per il Montenegro in avvio di ripresa ha riaperto una partita che sembrava sentenziata. Kendrick Perry (25 punti con 5/10 in triple), Bojan Dubljevic, con 22 punti e 7 rimbalzi e Marko Simonovic (13 punti e 9 rimbalzi) hanno suonato la carica per i balcanici, che nei minuti finali hanno addirittura sfiorato l’impresa, portandosi sul -3 e con un possibile antisportivo non fischiato alla Germania.
Alla fine tutto è terminato come da copione: tedeschi vittoriosi e ai quarti, dove affronteranno la vincente della sfida tra Grecia e Repubblica Ceca, e Montenegro a casa, ma a testa altissima. Con 620 mila abitanti, il Montenegro è la nazione più piccola che abbia mai raggiunto la fase finale di un EuroBasket, e per la seconda edizione consecutiva, dopo il 13º posto nel 2017. I balcanici, approdati a quest’edizione per invito della FIBA dopo l’eliminazione della Russia essendo la squadra con ranking più alto tra le non qualificate, hanno fatto una bella figura nonostante l’assenza della loro grande stella Nikola Vucevic.
La Germania, invece, prosegue quanto di buono fatto a vedere fino al momento in quest’edizione della competizione continentale, anche se per la sfida dei quarti meglio evitare questi black-out di concentrazione.
by Laura78
https://youtu.be/i1t04XPZJD4
Spagna vs Lituania
In Spagna “marrón” non è solo il colore marrone, come in italiano, ma si definisce “marrón” anche uno spinoso problema, la classica rottura di scatole. Quando la Federazione Spagnola aveva annunciato la naturalizzazione lampo e conseguente convocazione in nazionale del playmaker statunitense Lorenzo Brown (appunto, “marrone”, “marrón”…) non erano mancati i giochi di parole del fantasioso popolo iberico. Ma dopo l’ottavo di finale contro la Lituania vinto dalla Spagna all’overtime si sono tutti arresi
Sì, perché Lorenzo “Marrón”, che l’anno scorso rubava il posto da play titolare a Marco Spissu nell’Unics Kazan e la prossima stagione lo farà a Kendrick Perry (il naturalizzato MVP del Montenegro di cui sopra) nell’Unicaja Malaga, è stato il migliore in campo e salvatore della patria contro la Lituania: 28 punti, 8 assist e 3 rimbalzi in 33 minuti. Uomo chiave in una Spagna che non è quella degli anni scorsi. Delle “vecchie glorie” resta solo Rudy Fernández, presenza importante con 13 punti e 3 triple a segno in momenti ‘calienti‘.
I fratelli Hernangómez non sono i Gasol… Ma avercene! Willy ancora fondamentale sotto canestro con 21 punti e 8 rimbalzi, e anche Juancho ha dato il suo contributo con 13 punti e 4 rimbalzi. E finalmente, dopo dieci anni di onorata carriera come coach della nazionale spagnola, anche Sergio Scariolo sembra avere i suoi meriti secondo l’opinione pubblica spagnola… Meglio tardi che mai! I tre EuroBasket (2009, 2011, 2015), il mondiale in Cina nel 2019 e l’argento (Londra 2012) e bronzo (Rio 2016) olimpici non erano bastati, “perché con con quello squadrone avrei vinto anch’io” – dicono gli espertoni.
Ora lo squadrone non c’è più, eppure la Spagna di Sergio Scariolo da Brescia, con Lorenzo “Marrone”, gli Hernangómez, Rudy, e tanti promettenti giovani fanciulli è lì e vince sempre, e stasera è stata in grado di eliminare una Lituania dai nomi altisonanti, come Jonas Valanciunas che non ha ferito, tenuto a mezzo servizio perché è stato bravo Willy a fargli commettere falli e a tenerlo quindi fuori dal campo per mezza partita. I migliori dei baltici sono stati Mindaugas Kuzminskas, autore di 18 punti, e Domantas Sabonis, con 15 punti e 9 rimbalzi (20 di valutazione).
La Lituania va a casa, la Spagna affronterà la vincente di Croazia-Finlandia ai quarti martedì.
https://youtu.be/ByZs1UnStLw
by Laura78