Izmir (TUR), 7 agosto 2022 – Non è andata come si sperava. Non sempre la storia può passare da Davide e Golia o da Ulisse e Polifemo. La giovanissima Italbasket soccombe ai pari età della Francia, chiudendo al 6° posto l’Eurobasket U18M ed andando ad un passo dalla qualificazione al Mondiale U19.
Essendo la pallacanestro diventata molto fisica, affrontare certi corpaccioni come quelli francesi è un lavoro davvero stremante. Coach Andrea Capobianco, mentore del coach U23 Marco Ramondino, ha preparato il match al meglio delle possibilità, con idee di gioco consoni all’affrontare i transalpini, favoriti per la finale ad inizio torneo.
Ma davvero va tutto bene?
Lo sarebbe stato, se non fosse per una percentuale indifendibile dalla linea della carità. L’Italbasket ha realizzato 10 canestri su 25 tentativi. La Francia ha vinto di 10, con soli 3 errori dai liberi. La matematica direbbe +2 Italia, il basket non è così esatto, ma spesso ci si avvicina. Anche perchè a differenza dei seppur numerosi errori da sotto, il tiro libero è senza alcuna marcatura. L’unico ostacolo alla realizzazione del canestro è solo la propria mente.
Già, quella testa che nella fase tattica funziona benissimo, tra forse le migliori 4 squadre a livello di gioco. Però quando si è da soli, a confronto diretto con l’obiettivo, i giovinotti dell’Italbasket non reggono quella che sembra “pressione”, come spesso accaduto in questo Eurobasket U18M. Che sia paura di vincere? forse, ma la vedo invece più una carenza formativa, un insegnare come cavarsela quando si è “da soli”.
Questo non è dovuto allo staff azzurro. Non è pensabile che un evento per nazionali possa essere così tanto formativo. E’ una lezione, sicuramente, come fosse un “corso d’aggiornamento”. Solo un dubbio: come si può aggiornare un qualcosa senza formazione? Non parlo di tecnica, quella la alleni. Nemmeno di tattica, quella la prepari in palestra. Parlo invece di sport, che non è solo un mero esercizio fisico, è molto altro.
Nazionale U18 Francese di Basket – Nazionale U18 Italiana di Basket 66-56
Siamo alle solite? come Bartali disse “l’è tutto sbagliato, tutto da rifà”?
Assolutamente no! quello mostrato in questo torneo è stato un buon basket, ordinato, capace e conscio di saper giocare. Manca però la consapevolezza personale, quella che ti fa dire “io posso arrivare”. C’è speranza per tutto, anche per questo. Ancor più vedendo questi ragazzi non mollare mai, come nell’ultimo quarto in un disperato tentativo di rimonta. Ma occorre lucidità mentale per realizzare canestri importanti, o fondamentali. Essere pronti all’errore, per rialzarsi e continuare.
“SI CRESCE SBAGLIANDO, PERCHE’ LA PERFEZIONE HA IL LIMITE DI FINIRE LI'”
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10